Ordini di scuderia, favori, colpi bassi: la Formula 1 è anche questo

Formula 1

Michele Merlino

Rubens Barichello (Foto: Getty)

La storia delle Formula 1, dal 1950 ad oggi, è ricca di episodi controversi dai quali emerge che i giochi di squadra, più o meno ammessi, sono sempre esistiti. Ecco alcuni esempi, tratti da un elenco lunghissimo

SINGAPORE, LA CRONACA DEL GRAN PREMIO

LE CLASSIFICHE

Cedere la monoposto al compagno? Negli anni ’50 si può

1956: in tre gare su sette, Fangio riceve la vettura di un compagno di team (Ferrari) e vince il mondiale. Nella gara decisiva a Monza è Collins a cedere la vettura al pilota argentino.

1958, Marocco: Moss (Vanwall) vince e fa registrare il giro veloce: ad un certo punto della gara, con Hawthorn (Ferrari) quarto, è matematicamente campione, ma Brooks si ritira ed il compagno di team Phil Hill cede la seconda posizione ad Hawthorn, che conquista il titolo con un punto su Moss.

L’incredibile mondiale di Surtees in Messico

1964, Messico: Hill (BRM) non è in grado di combattere per la vittoria, ma si mantiene in terza posizione, risultato che, con Clark (Lotus) vincitore, gli consentirebbe di conquistare il campionato. Tuttavia dietro ad Hill c’è Bandini (Ferrari), compagno di squadra di Surtees, che al 31° giro lo tampona. A causa dell’urto, Hill rompe gli scarichi ed è costretto ad una sosta per rimuoverli. Il tempo perso ai box lo mette fuori causa per il mondiale.

Titolo a Clark? A sette giri dalla fine lo scozzese si accorge di una perdita d’olio e cerca di ridurre il ritmo per portare la vettura al termine. Dietro di lui ci sono Gurney, Bandini e Surtees. La beffa arriva all’ultimo giro, quando il motore di Clark cede di schianto: fine delle sue speranze mondiali. Gurney lo passa ed al muretto Ferrari sono tutti in piedi per vedere chi transiterà in seconda posizione. È Surtees, a cui Bandini cede la posizione facendogli un secondo regalo dopo lo speronamento ad Hill. John in questo modo diventa il primo pilota ad aggiudicarsi un mondiale di motociclismo e di Formula 1.

Hill si “vendica” di Bandini in modo molto “british”: gli spedisce per Natale un corso di guida.

Surtees nel 1964 (Foto: Sutton)

Schumacher, Irvine, Barrichello: in Ferrari i ruoli sono sempre stati chiari

1999 - Malesia: Schumacher (Ferrari) rallenta per tutta la gara Hakkinen, favorendo la vittoria di Irvine. Nel finale Schumacher si ritrova in testa, ma cede la posizione a Eddie, la cui vittoria è essenziale per mantenerlo in lizza per il mondiale piloti. Schumacher dichiara: Non ho avuto problemi a lasciar passare Eddie, perché questo era il miglior risultato possibile per entrambi i campionati. Da quando sono entrato in squadra, hanno lavorato per me, per cui era semplicemente giusto restituire qualcosa. Naturalmente, era il mio lavoro guidare un po' più lentamente per permettere a Eddie di costruire un vantaggio, e l'ho fatto in modo corretto.

2000 - Canada: nel finale Schumacher (Ferrari) è in difficoltà, ed il team chiede a Barrichello di non attaccare il tedesco. Rubens dichiara: Non ho avuto nessun problema a restare dietro a Michael per proteggerlo, quando mi è stato chiesto di farlo per la squadra.

2002 - Austria: nonostante la superiorità della F2002 ed un campionato in discesa, in Ferrari chiedono a Barrichello di rinunciare alla vittoria a favore di Schumacher. La Ferrari si trova al centro delle polemiche dopo la gara. Schumacher dichiara: “Non provo nessuna gioia per questa vittoria. Mi sono divertito in gara, a parte gli ultimi cento metri. E’ stata una decisione della squadra. Solo negli ultimi giri mi hanno comunicato via radio che Rubens mi avrebbe fatto passare. Mi rendo conto che la decisione sia impopolare ma immaginate se perdessi il Campionato per questi punti: passeremmo per stupidi.”

La FIA multa la Ferrari: un milione di dollari per non aver rispettato la procedura protocollare del podio (Schumacher aveva innalzato Barrichello sul gradino più alto del podio).

Nurburgring: la Ferrari cerca di mitigare il flop dell’Austria e Barrichello vince con Schumacher alle sue spalle per volere del team. Lo si scopre nel dopogara, quando la Ferrari interrompe l’audio della radio di Barrichello alla pronuncia delle parole: Grazie per avermi lasciato vincere”.

A mondiale acquisito, in Ferrari Schumacher si mette a servizio di Barrichello per cercare di fargli conquistare la seconda posizione nel mondiale.

Schumacher cede il gradino più alto del podio a Barichello (Foto: Getty)

Hamilton dà, Hamilton riceve

2007, Monaco: Hamilton (McLaren) è costretto da Ron Dennis a non attaccare il compagno di team Alonso nel finale: posizioni congelate dopo il pit-stop di metà gara.

2018, Monza: a Bottas (Mercedes) viene chiesto via radio di rallentare Raikkonen, a vantaggio di Hamilton.

Red Bull, quattro anni di lotte interne (un esempio)

2010, Gran Bretagna: polemica nel team Red Bull: nelle libere cede un'ala sulla vettura di Vettel; si tratta di un componente nuovo, al team ne rimane una sola e decidono di toglierla dalla monoposto di Webber e darla a Vettel per le qualifiche. Webber si infuria, vince il GP indisturbato e dopo il traguardo dice via radio al team: "Non male per un numero due". Vettel invece fora al primo giro, colpito da Hamilton alla prima curva e precipita nelle retrovie.

Sebastian Vettel (Foto: Sutton)