Formula 1, GP Russia 2018. Tutte le domande e le risposte dopo la gara a Sochi

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Cristiano Sponton

Il podio di Sochi (Foto: Sutton)

A partire da tutto quello che c’è da sapere sulla strategia Mercedes con il team-order per aiutare Hamilton, fino ad arrivare alla causa del calo di prestazioni della Ferrari e dell’ottima prestazione della Red Bull, ecco tutte le domande e risposte dopo il GP di Russia

Altra doppietta Mercedes con Hamilton che è riuscito a precedere al traguardo Bottas e Vettel. Il vantaggio in classifica di Hamilton è adesso di 50 punti mentre, nei costruttori, il team anglo-tedesco deve difendere dalla Ferrari.

La vittoria di Hamilton è stata decisa dal box Mercedes che ha deciso, sfruttando un team-order, di invertire le posizioni tra i due piloti per i motivi che andremo successivamente ad analizzare.

Per la Ferrari e Vettel si fa sempre più dura perché il distacco in classifica è diventato piuttosto importante ma quello che deve preoccupare il team di Maranello è la perdita di performance che abbiamo visto sia a Singapore che a Sochi.

Bottas ha aiutato Hamilton in partenza?

Mercedes ha lavorato di squadra fin dal via a dimostrazione che il momento della partenza, fondamentale qui a Sochi, era stato preparato nei minimi dettagli. Bottas scattato dalla prima posizione si è spostato verso destra per cercare di dare più scia possibile ad Hamilton. Effetto scia che è stato molto importante per fare in modo che Hamilton potesse difendersi da Vettel che era partito meglio rispetto all’inglese.

Perché Mercedes ha dato il team-order?

Se la partenza era stata pianificata nei minimi dettagli lo stesso non si può dire dell’ordine di scuderia che ha permesso ad Hamilton di aggiudicarsi la gara numero 70 in carriera. Durante il briefing era stato deciso che avrebbe vinto la gara il pilota in testa alla prima curva. A dimostrazione di questo, nel momento del pit stop, Bottas è stato richiamato ai box per primo, costringendo Hamilton a subire l’undercut da parte di Vettel. Il pit stop sarebbe stato il momento ideale per scambiare le posizioni tra i due piloti in modo meno plateale. In Mercedes avrebbero anche avuto la scusante di aver dovuto richiamare per primo Hamilton per difendere la posizione da Vettel, essendo il primo nella finestra di undercut.

Questa sta a significare che la decisione presa dal team Mercedes è stata successiva e non pianificata. Wolff l’ha giustificata in diretta Tv:” A volte capita che qualcuno debba interpretare il ruolo del cattivo, ed oggi quel ruolo è mio. Hamilton dopo aver attaccato Vettel aveva un principio di blistering ed abbiamo deciso di proteggersi da un eventuale attacco di Vettel scambiando le posizioni tra i due piloti”.

Blister che, nel momento dell’ordine dato dal team, non si era ancora visto sulla vettura di Hamilton ma accusato in modo molto leggero a fine gara. Anche analizzando i tempi non si è visto nessun problema così grave ed è proprio per questo che le parole di Wolff non sembrano corrispondere alla realtà dei fatti.

Sicuramente una scelta poco sportiva ma comprensibile per un team che vuole aggiudicarsi il prima possibile sia il titolo piloti che quello costruttori. Il divario di punti è notevole, la superiorità tecnica di Mercedes nei confronti di Ferrari sembra essere stata ristabilita osservando l’andamento delle ultime gare ma in Formula1 abbiamo visto come le cose possono cambiare le velocemente.

Grosso errore quello del muretto Mercedes?

Mercedes nella prima parte di gara non è riuscita a costruire un margine di sicurezza nei confronti della Ferrari di Vettel che, in condizioni di gara, è sembrato essere molto più competitivo rispetto alle qualifiche, dove aveva accusato un gap di oltre 5 decimi.

Non avendo un gap sufficiente, Vettel è entrato ai box un giro prima di Lewis ed è riuscito a scavalcarlo, portandosi in seconda posizione. L’errore è stato ammesso direttamente dalla Mercedes che si è scusata anche con il proprio pilota dopo che gli ingegneri avevano sottovalutato il guadagno che si poteva avere con una gomma Soft nuova. Dai dati in loro possesso il vantaggio era di circa il 50% in meno rispetto a quello che si è riscontrato in pista.

Come ha fatto Hamilton a superare Vettel?

Dopo l’errore del muretto Hamilton si è ritrovato alle spalle di Vettel e dopo solo un giro è riuscito, grazie a un bel sorpasso, a riprendersi la posizione nei confronti del pilota tedesco. In questa fase è stato determinante l’errore che Vettel ha commesso in curva 13, permettendo ad Hamilton di guadagnare decimi preziosi e di mettersi sotto il secondo di distanza al detection point.

Con il DRS aperto, Hamilton, ha provato ad attaccare Vettel alla staccata di curva 2 ma il pilota tedesco è riuscito a resistere, per poi arrendersi alla curva successiva. In questa fase ha colpito molto la differenza di velocità tra le due monoposto, ma questo è dovuto anche alla mancanza di energia elettrica che Vettel aveva sfruttato al massimo nel giro precedente per riuscire a fare l’undercut su Hamilton. L’inglese invece aveva a disposizione tutta l’energia e, in aggiunta, aveva anche il DRS aperto. Proprio questi due motivi spiegano la differenza di performance tra le due monoposto sul rettifilo di Sochi.

Cosa sta succedendo alla Ferrari?

A Singapore c’era stato il primo campanello d’allarme, ma qui a Sochi, dopo l’opaca prestazione in qualifica, è chiaro che la Rossa non è più la vettura da battere: a livello tecnico Mercedes è ora davanti.

Anche il grafico, relativo al distacco chilometrico su Mercedes, dimostra che, a partire da Spa, Mercedes ha fatto grossi passi in avanti ma qualcosa di veramente “strano” sta succedendo in casa Ferrari.

Nelle ultime due gare la SF71H non è parsa bilanciata come eravamo abituati a vederla. Questo potrebbe essere dipeso dagli sviluppi aerodinamici che hanno mandato fuori strada gli ingegneri. Solitamente dal venerdì al sabato la Rossa migliorava molto ma questo non si è visto a Sochi. Anzi in FP3 gli ingegneri hanno richiesto delle modifiche alle sospensioni posteriori a dimostrazione che la strada scelta durante la notte non era quella corretta. Il lavoro al simulatore di Giovinazzi e Kvyat è stato spesso lodato ma, per la Russia, Giovinazzi era impegnato sul tracciato con Sauber e il pilota russo, già da diverse settimane, non sta più lavorando al simulatore in quanto impegnato nelle trattative che, alla fine, lo hanno portato alla Toro Rosso.

Il fattore che ha maggiormente sorpreso, e che è stato osservato anche da altri team grazie al GPS, è che la SF71H sembra essere scesa di potenza. Potenza che era sicuramente una delle migliori armi e che, specialmente nella parte iniziale dei rettifili, permetteva a Vettel e Raikkonen di guadagnare terreno anche sui motorizzati Mercedes. Si dice che questa mancanza di potenza sia dovuta a qualche intervento fatto dalla FIA sul sistema ibrido di Maranello che, fin dall’inizio di stagione, ha fatto molto discutere. Siamo sempre nel campo delle ipotesi ma sembra che Renault sia riuscita a far vietare la soluzione studiata dagli uomini di Maranello che gli permetteva di utilizzare maggiore energia rispetto a quella consentita dal regolamento tecnico.

Vedremo a Suzuka se l’impressione di mancanza di potenza della Ferrari sarà confermata per riuscire anche a capire se questi “rumors” possano avere qualche fondamento o se si tratti di semplici chiacchere da bar.

Red Bull aveva il passo per vincere?

Red Bull per prepararsi al meglio per gli ultimi appuntamenti stagionali ha deciso di subire una penalità in griglia montando sulle due RB14 dei nuovi componenti della Power Unit. Questa scelta è stata fatta in quanto il Team di Milton Keynes pensava di non essere molto competitivo su questa tipologia di tracciato, invece, la pista ha dimostrato l’esatto contrario.

Nonostante le ottime prestazioni in Red Bull sono convinti che non avevano nessuna possibilità di lottare con Mercedes per vincere la corsa. Potevano però infastidire la Ferrari e mettere almeno una delle due RB14 davanti a Raikkonen. Analizzando il ritmo gara è stato sorprendente il passo tenuto da Verstappen con gomme Soft con le quali poteva tranquillamente finire la gara senza pit stop, previsto da regolamento.

Nonostante le gomme con parecchi giri è riuscito a tenere dietro di sé le due Mercedes. Va detto però che i piloti del team anglo-tedesco erano più concentrati nel gestire la gara che cercare di attaccare Verstappen, consapevoli del pit stop che era costretto a fare.

Se il passo con Soft è stato sorprendete, il ritmo avuto con le UltraSoft è stato inferiore alle attese come dimostra il grafico in basso.

Daniel Ricciardo non è stato veloce quanto il compagno di squadra a causa di un leggero danneggiamento all’ala anteriore che ha creato uno sbilanciamento sulla monoposto.

Nonostante non siano state introdotte novità sulla RB14, questa è parsa in ripresa rispetto alle ultime gare e il team è convinto di potersi togliere delle soddisfazioni nei prossimi GP in Giappone e in Messico.