Formula 1, highlights del GP di Austin e classifiche

Formula 1

Raikkonen è tornato a vincere dopo 5 anni e nell'anniversario del suo trionfo Mondiale nel 2007. Vettel quarto dopo un altro errore al via e una gara in rimonta. Hamilton non ruggisce (per prudenza): terzo in Texas, per diventare campione gli basterà un settimo posto in Messico. Squalifiche a go go a fine GP

HAMILTON CAMPIONE SE... - PAGELLE

LE CLASSIFICHE DEL MONDIALE

Tutto rinviato al GP del Messico, fra una settimana. Kimi Raikkonen, cinque anni dopo l'ultimo acuto, vince il GP degli Stati Uniti, quart'ultima prova del Mondiale di F1 e, soprattutto, rovina la festa di Lewis Hamilton, solo terzo al traguardo, preceduto anche da un indemoniato Max Verstappen, partito 18esimo. Quello che sarebbe dovuta essere l'annunciata celebrazione dell'ennesimo trionfo Mercedes si è trasformata invece nella rinascita Ferrari che oltre al redivivo finlandese ritrova anche la verve di Sebastian Vettel, alla fine 4° al traguardo, dopo l'ennesimo errore stagionale al via per il contatto con Ricciardo (e che lo ha fatto retrocedere al 14esimo posto) e poi eccellente quarto, superando proprio al penultimo giro l'altra Mercedes di Bottas. Quanto alle classifiche, ora Hamilton ha un vantaggio di 70 punti su Vettel. Nel Mondiale costruttori, invece, Mercedes a +66 sulla Ferrari.

Classifica Piloti

Classifica Costruttori

La super gara di Raikkonen

Una gara perfetta quella del finlandese della 'Rossa', al 21esimo successo in carriera, che con le ultrasoft sorpassa in partenza alla prima curva il poleman Hamilton e ritrova una vittoria che arriva dopo 111 Gran Premi e nell'11esimo anniversario del titolo 2007, durante i quali aveva accumulato 14 secondi posti e 16 terzi posti, ma mai il gradino più alto. Che fosse la giornata giusta si era visto però al via, con Hamilton costretto sorprendentemente subito ad inseguire e ad una sosta anticipata per sostituire le gomme. Un 'fuori programma' che ha dato via libera al finlandese (ora più vincente di Hakkinen nella storia della F1) che si è tolto la più grande delle soddisfazioni, poche settimane l'annuncio della Ferrari che lo sostituirà l'anno prossimo con il giovanissimo Leclerc (per lui ritiro in texas). Dopo aver visto la gara e le due Rosse' mai così performanti, crescono i rimpianti del Cavallino per gli errori a raffica che, dopo Monza, hanno compromesso il sogno iridato.

Contatto Vettel-Ricciardo

Compromessa è stata fin da subito la gara di Vettel, finito in testacoda al primo giro nel tentativo di attaccare Ricciardo: ancora una volta a rimetterci è stato il tedesco che in un attimo si è ritrovato 14esimo, di fatto consegnando il titolo ad Hamilton che al decimo giro, complice l'ennesimo stop della Red Bull di Ricciardo e la virtual safety car per rimuovere la sua vettura, ha deciso di anticipare la sosta per il cambio gomme (soft). 

Il finale e il duello Lewis-Max

Mentre Vettel piano piano risaliva posizioni, al 21esimo giro è Raikkonen a fermarsi per il pit-stop, lasciando la testa della corsa a Hamilton il quale però, contrariamente a quanto ipotizzato, è stato costretto a una sosta ulteriore per il cambio gomme. Quando è rientrato, si è ritrovato quarto dietro a Raikkonen, Verstappen e Bottas, prima che il compagno di team gli facesse strada. Racchiusi in un pugno di secondi, i tre sono andati avanti fino alla fine, con il finlandese mai impensierito dall'olandese e il britannico che ha invece tentato il tutto per tutto (il secondo posto con Vettel quinto gli sarebbe valso aritmeticamente il Mondiale), prima di finire largo e rimandare il discorso a Città del Messico. Favoloso, però, il duello negli ultimi nchilometri con Verstappen (giro 56). Gli fosse anche riuscito il sorpasso, non sarebbe però bastato perché Vettel ha escluso ogni pericolo passando Bottas e mandando in fumo il primo match point iridato.

Penalità nel post gara

La gara di Austin non si è esaurita con la bandiera a scacchi. Nel post gara, infatti, sono arrivate diverse decisioni e penalità da parte dei commissari di gara. Squalifica per Ocon della Force India e Magnussen della Haas: flussometro e consumi sono finiti nel mirino dei commissari. Magnussen, in particolare, ha oltrepassato il consumo di 105 kg nel corso del gran premio. Problemi anche per Grosjean, pilota dell'altra Haas, tre posizioni di penalità in griglia nella gara di Città del Messico e 1 punto sulla licenza (gliene restano 2). Il francese è stato punito dalla direzione gara dopo l’incidente con Charles Leclerc al primo giro. Grosjean aveva tamponato il monegasco dell’Alfa Romeo-Sauber in curva 12 mentre era in lotta con le Force India di Ocon e Perez.