Formula 1, GP Abu Dhabi 2018. Tutto quello che c’è da sapere

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Cristiano Sponton

GP di Abu Dhabi (foto: Sutton)

Ventunesimo e ultimo appuntamento del Mondiale 2018 ad Abu Dhabi. Ecco tutte le domande e le risposte in preparazione alla gara sul circuito Yas Marina

F1, LA CRONACA DEL GP DI ABU DHABI

Quale set up aerodinamico per Yas Marina?

Lo Yas Marina Circuit, nella capitale degli Emirati Arabi, è una pista da medio/alto carico aerodinamico. Oltre ad avere lunghi rettilinei, presenta numerose curve medio/lente dove è importante avere tanta downforce. Il layout del tracciato esalterà l’aerodinamica: le monoposto dovranno essere efficaci nei due rettifili del secondo settore, riuscendo allo stesso tempo a generare velocità massime importanti, nonostante gli assetti carichi a livello aerodinamico.  

Qual è l’impegno dei freni e della Power Unit?

I team sono costretti a tenere in grande considerazione l’impianto frenante che sul tracciato arabo viene molto sollecitato. I dati raccolti dalle simulazioni di Magneti Marelli confermano che i freni vengono utilizzati per ben 18 s al giro. Durante la gara sarà quindi importante limitarne l’usura e il surriscaldamento, considerante le caratteristiche del circuito e le temperature elevate di Abu Dhabi.
Al contrario, su questo tracciato, il motore endotermico non sarà particolarmente stressato e la parte ibrida non avrà importanza fondamentale. Per quanto riguarda i consumi, questi saranno mediamente elevati ma non a tal punto da costringere i piloti a risparmiare carburante durante il corso della gara.

Quali sono le mescole portate in pista da Pirelli?

Pirelli ha deciso di portare ad Abu Dhabi i compound più morbidi disponibili per questa stagione: SuperSoft, UltraSoft e HyperSoft. Il Gran Premio di Abu Dhabi si svolge dal tardo pomeriggio fino alla sera: le temperature della pista tendono, quindi, a calare nel corso della gara. Ciò significa che il comportamento dello pneumatico è leggermente diverso rispetto al normale. Sarà quindi importante che le squadre tengano in considerazione questa variabile complessa e la integrino nei loro calcoli di strategia.
Nonostante la superficie del circuito di Yas Marina sia molto liscia, le gomme vengono particolarmente sollecitate a causa della conformazione del tracciato. Su questa pista infatti gli pneumatici sono soggetti a elevate forze longitudinali che fanno aumentare le temperature delle mescole, che non ha mai troppo tempo per riposare.
Il carico aerodinamico è piuttosto alto, con eguali necessità di grip meccanico ed aerodinamico, il che rappresenta un ulteriore sforzo per le gomme.
Se andiamo ad analizzare le scelte fatte dai team possiamo notare che Mercedes e Red Bull hanno portato le stesse mescole: con 8 set di HyperSoft, 3 di UltraSoft e 2 di SuperSoft. Ferrari, invece, è stata un po’ più conservativa in quanto ha preferito portare un set aggiuntivo di SuperSoft rispetto ai rivali di Mercedes e Red Bull.

Mercedes cercherà di recuperare il motore endotermico numero 3

Hamilton ha vinto l’ultimo GP in Brasile ma il surriscaldamento ha suggerito l’adozione di una mappatura della Power Unit molto tranquilla per riuscire a terminare la gara. Ulteriori analisi effettuate in fabbrica hanno stabilito che Il motore endotermico non dovrebbe aver subito alcun tipo di problema. Mercedes è convinta di poterlo utilizzare anche in questo ultimo weekend di gara. L’obbiettivo prefissato di terminare la stagione senza incorrere in penalità è vicino e, nel caso ci fossero problemi, difficilmente ricorreranno ad una nuova Power Unit. Per tale evenienza, torneranno utili le specifiche 1 e 2, che, nonostante i chilometri percorsi, sono ancora utilizzabili.