A Milton Keynes il 2019 sarà la stagione della verità: il passaggio dal motore Renault a quello Honda porta speranze ma soprattutto ottimismo. I giapponesi, per la prima volta dal 2015, forniscono due squadre e devono dimostrare di aver fatto il grande salto dopo il difficilissimo ritorno in Formula 1
Ottimismo e sperenze. Nei corridoi a Milton Keynes stanno preparando e aspettando l'inizio di questa stagione con i sorrisi di chi inizia una fresca storia d'amore. Dopo le strette di mano e le promesse dello scorso anno, il 2019 sarà un po' la stagione della verità. Sicuramente per Red Bull, che dopo 14 anni insieme a Renault ha riposto nella nuova collaborazione con Honda i prossimi sogni mondiali. Max Verstappen davanti a tutti. Ma per i giapponesi soprattutto, che per la prima volta dal 2015 forniscono due squadre e devono dimostrare di aver fatto il grande salto dopo il difficilissimo ritorno in Formula 1.
Red Bull ha osservato con interesse il 2018 della Toro Rosso motorizzata Honda. Commenti lavoro e risultati di Pierre Gasly, che da quest'anno è il compagno di Verstappen, sono stati preziosi, a partire dal quarto posto del francese alla seconda gara dell'anno. Ma lo sviluppo, sopratutto da metà stagione in avanti, è andato a discapito dell'affidabilità. Otto le power unit utilizzate contro le tre a disposizione da regolamento. Ora, la stretta collaborazione tra Red Bull, Toro Rosso e Honda pagherà sicuramente. Entrambi i team avranno lo stesso motore e condivideranno un retrotreno identico, inclusa la sospensione posteriore. Helmut Marko ha già riposto molte delle sue speranze nel party mode che i giapponesi hanno promesso con i relativi vantaggi in qualifica per poter lottare contro Mercedes e Ferrari. L'affidabilità rimane ancora il grande punto interrogativo, ma a Milton Keynes hanno accettato il rischio. Per ora a suon di sorrisi, in attesa di quello che poi conta davvero: risultati e punti.