Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha sottolineato come la nuova SF90 sia evoluzione e non rivoluzione rispetto al Mondiale 2019. Poi ha fissato (o ribadito) le gerarchie, assegnando la fascia da capitano al pilota tedesco
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Rossa opaca, magrissima, fedele tecnicamente all’idea di monoposto che Mattia Binotto ha portato avanti dalla scorsa stagione. La SF90 è un’evoluzione della sorella più anziana, ma quest’anno sarà la monoposto di una nuova coppia di piloti per la Ferrari, quella composta da Sebastian Vettel e Charles Leclerc. Lavoro di squadra e sintonia sono le direttive del nuovo corso, ma i cambiamenti si tradurranno ovviamente in nuovi equilibri per tutti. A partire anche dal quattro volte campione del mondo che con Arrivabene aveva iniziato il suo percorso in Ferrari e di cui aveva fatto uno dei suoi punti fermi. Ma Binotto non è certo una faccia nuova e secondo Vettel si tratterà solo di collaborare in maniera diversa. Il tedesco in vacanza con la famiglia si è rigenerato, si è presentato sorridente ed entusiasta, tranquillizzato e rivestito dal nuovo team principal con la fascia da capitano della squadra. Era un chiarimento, quello sulle gerarchie, necessario per tutti, ma soprattutto per Seb. Inutile negare che la variabile più grande sia l’arrivo del giovane e rampante Leclerc. Al di là dell’innegabile emozione di vivere la sua prima presentazione da ferrarista, il monegasco ha dimostrato la sua solita tranquillità e consapevolezza. Negli obiettivi e nei ruoli. Sa di aver molto da imparare da tutti e soprattutto da un compagno che ha già vinto quattro mondiali ma di cui sicuramente non si sente inferiore. Ha detto di voler imparare ma se ci fosse l’occasione anche di voler vincere. Adesso per mantenere sorrisi e armonia la risposta più importante dovrà darla soprattutto la nuova rossa. Appuntamento a Barcellona.