Formula 1, tutto quello che c'è da sapere sul GP d'Australia: storie e debutti

Formula 1

Keke Rosberg vince il primo GP della storia in Australia nel 1985. Le grandi sfide Hill-Schumi a metà anni Novanta e poi, nel 1996, un doppio spostamento: gara da Adelaide a Melbourne e inserita all’inizio del calendario. La storia recente nel segno di Vettel e dei debutti, come quello di Leclerc. Il GP d'Australia è in esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)

GP AUSTRALIA, LA CRONACA

L'edizione numero 35 del Gran Premio d’Australia sarà la ventiquattresima sul circuito di Albert Park a Melbourne, dove si corre dal 1996. La prima sede della corsa, inserita nel mondiale di Formula 1 partire dal 1985, è stata Adelaide nello stato dell’Australia Meridionale. In cima all’albo d’oro Keke Rosberg, primo vincitore dell’evento ma al suo ultimo sigillo in carriera, in una stagione dominata dalla McLaren di Alain Prost. Con il finlandese salgono sul podio Jacques Laffitte e Philippe Streiff, due piloti Ligier: anche questo un evento mai più ripetuto.

Inserita in fondo al calendario, l'Australia diventa decisiva per assegnare il titolo 1986, conteso tra Nigel Mansell e Alain Prost. Ci vuole una gomma dechappata sulla Williams del Leone per decidere la sfida: Mansell si ritira mentre è in testa alla gara e alla classifica mondiale, il titolo finisce per la seconda volta consecutiva nelle tasche del Professore. Nel 1991 Adelaide chiude un Mondiale dominato da Ayrton Senna, ma le condizioni meteo tolgono un degno finale alla stagione. Piogge intensissime rendono le strade della città un fiume, la partenza della gara è regolare, tutto il resto molto meno. Dopo 14 giri di motonautica arriva la bandiera rossa definitiva, per il Gran Premio più corto della storia, vinto comunque da Senna. Nel 1993 arriva la riconciliazione tra i due grandi rivali. Grazie ad una straordinaria Williams, Prost è campione del mondo per la quarta volta, mentre Ayrton chiude la sua carriera in McLaren vincendo proprio ad Adelaide. Sul podio il brasiliano invita il grande nemico a salire sul gradino più alto insieme a lui. Una scena splendida, resa ancora più significativa dal destino tragico del fenomeno di San Paolo. Quella resta la sua ultima vittoria in Formula 1, nel giorno in cui la rivalità del secolo si era finalmente conclusa.

Adelaide 1994 e 1995: Schumi e Hill 

Un anno dopo si torna ad Adelaide senza Prost e senza Senna, con il titolo conteso tra Michael Schumacher e Damon Hill. Il Mondiale si decide al giro 35 in curva 6. Schumacher con la sua Benetton urta un muretto di gomme, rientra in pista ma chiude la traiettoria a Hill, che si sta inserendo all’interno. La Benetton si alza sulle due ruote di sinistra e ricade sulla Williams dell’inglese, danneggiando le sue sospensioni. Il ritiro di Schumacher è immediato, per Hill c’è tempo di tornare ai box e spegnere lì motore e speranze iridate. Per il Kaiser è l’inizio della leggenda, mentre in pista va a prendersi la gara Nigel Mansell, quarantuno anni e all’ultima vittoria in carriera. Damon Hill ha modo di rifarsi vincendo l’ultima edizione del Gran Premio australiano sul circuito di Adelaide, nel 1995, quando Mika Hakkinen è vittima di un terribile incidente durante le prove del venerdì. Alla Brewery Bend perde il controllo della sua McLaren e si schianta contro le protezioni, riportando una frattura alla base del cranio. Dopo due giorni di coma e diversi di terapia intensiva, il finlandese sopravvive e riesce a tornare in pista. Tre anni dopo sarà campione del mondo.

Da Adelaide a Melbourne

Il 1996 segno un doppio spostamento: la sede del Gran Premio va da Adelaide a Melbourne, mentre la gara viene inserita all’inizio del calendario Mondiale. Primo trionfatore sul nuovo circuito è Damon Hill, unico pilota a vincere su entrambi i tracciati australiani.

La Ferrari in Australia

La Ferrari domina a Melbourne tra il 1999 e il 2004, con quattro successi di Schumi e uno di Eddie Irvine in sei edizioni. Molto significativa l’edizione del 4 marzo 2001, quando in griglia ci sono tre esordienti destinati a fare la storia degli anni seguenti. Juan Pablo Montoya ha già vinto nella CART americana, ma dovrà aspettare altri quattordici Gran Premi prima di poter sentire l’inno colombiano in Formula Uno. Qualche casella dietro alla sua Williams scatta la Sauber di un biondino sorridente e un po’ impacciato, ma già velocissimo, Kimi Raikkonen da Espoo. In fondo al gruppo c’è un giovane in cui Giancarlo Minardi vede addirittura le stesse doti di Ayrton Senna. E’ spagnolo di Oviedo, si chiama Fernando Alonso. In quel pomeriggio australiano Montoya, Raikkonen e Alonso devono arrendersi alla Ferrari di Schumi, ma da lì a poco saranno loro a sfidare il pluricampione del mondo.

Il primo di Hamilton

A proposito di Kimi e di grandi debutti, è sempre Melbourne a battezzare un altro futuro campionissimo. Il Gran Premio d’Australia del 2007 è il primo in carriera per Lewis Hamilton, subito a suo agio tra i più quotati rivali, dal compagno di squadra Fernando Alonso al neo ferrarista Raikkonen. I tre salgono sul podio australiano nello stesso ordine in cui si troveranno in classifica mondiale a fine stagione. Raikkonen primo, Alonso e Hamilton alle sue spalle.

Gli ultimi grandi debutti di Melbourne 

Ci portano agli anni dieci del nuovo millennio. Nel Gran Premio d’Australia 2014 tornano in pista i motori turbo, nella nuova versione ibrida. La vittoria di Nico Rosberg segna l’inizio dell’era Mercedes, con cinque doppiette consecutive piloti-costruttori. Nel 2015 Albert Park è testimone delle nozze tra Sebastian Vettel e la Ferrari, il primo atto di una lunga caccia verso quel mondiale che a Maranello manca dal 2007. Dodici anni dopo Raikkonen, ecco un nuovo debutto sulla Rossa. Nel cuore di Charles Leclerc c’è la speranza di ricordare a lungo la sua prima bandiera a scacchi australiana.

 

 

Nel video d'apertura, l'ultima vittoria italiana in Australia: Fisichella nel 2005