Formula 1, i GP a tre zeri: un affare da campioni del mondo

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La Formula 1 si prepara a festeggiare in Cina il Gran Premio numero 1000 della storia.  Stewart, Lauda, Piquet, Villeneuve, Alonso e Hamilton, sono loro i sei piloti campioni del mondo a essersi aggiudicarsi una gara a due zeri. Il GP della Cina è in diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207) e su Sky Sport Uno (canale 201)

LA CRONACA DEL GP CINA

LA SUPER DOMENICA DI MOTORI SU SKY

La Formula 1 sta per toccare la sua prima cifra a tre zeri: il Gran Premio di Cina, domenica 14 aprile a Shanghai, sarà la gara numero mille nella storia di questo sport. L'incrocio tra statistiche e curiosità ci racconta come siano stati sei i piloti campioni del mondo ad aggiudicarsi una gara con due zeri. L’ultimo è stato Re Lewis Hamilton, trionfatore alla numero 900 (Bahrain 2014) e pronto a lasciare un altro segno nella leggenda, se dovesse vincere anche in Cina. Tra gli altri cinque, piedi pesantissimi e personalità altrettanto forti.

Il primo tra i campioni del mondo a riuscire nell’impresa è stato Jackie Stewart. Alla duecentesima della massima formula, Monaco 1971, lo scozzese arriva dopo il titolo del 1969, al volante della Matra, prima di essere battuto da Jochen Rindt su Lotus nel 1970. Passato alla Tyrrell nel ‘71, Stewart vince nel Principato, allungando così in classifica su Jacky Ickx e volando poi verso il secondo titolo iridato della sua carriera. Ne conquisterà anche un altro nel 1973, proprio nel triste giorno dell'incidente di François Cevert, suo compagno di squadra. Per Jackie sarà l'addio ad un amico e alla Formula 1 stessa, da triplice campione del mondo, primo britannico a riuscire in questa impresa e imitato solo da Lewis Hamilton nel 2015.

Molto significativa è la gara numero 400, con la vittoria di Niki Lauda nel suo GP di casa. In Austria nel 1984, Niki trova un successo fondamentale per la corsa al terzo titolo. La lotta con il vicino di box in McLaren Alain Prost è così serrata che alla fine la classifica vedrà il veterano prevalere sul più giovane rivale per appena mezzo punto. E se il soprannome di Prost è "il Professore", c’è da credere che lo stesso Niki abbia insegnato qualcosa al suo compagno di squadra.

Australia 1990 significa gara numero 500, vinta da un'accoppiata di breve respiro.
Nelson Piquet su Benetton si aggiudica il penultimo Gran Premio di una carriera con 23 vittorie, ma in un momento in cui la scuderia trevigiana non è ancora dominante sul palcoscenico mondiale. Era infatti solo la quarta vittoria nella storia del team in F1, la seconda con il pilota carioca che si sarebbe poi ritirato dalle corse dopo la stagione 1991. Per Piquet tre mondiali, ma soprattutto un carattere estroverso e talvolta polemico, soprattutto nei confronti del più giovane connazionale Ayrton Senna. La rivalità tra i due anticipa quella tra Senna e Prost e si chiude, almeno in pista, con il ritiro di Nelson proprio nella stagione in cui Ayrton lo raggiunge a quota tre mondiali.

A fare 600 è stato Jacques Villeneuve nel Gran Premio di Argentina del 1997. Per il canadese, già vincitore della 500 miglia di Indianapolis, idealmente poteva essere la chiusura del cerchio tracciato da suo padre Gilles e purtroppo mai portato a compimento.

Ai tifosi ferraristi sarà sembrata una beffa: il figlio del Piccolo Aviatore che non solo vince il mondiale su una Williams, ma addirittura lo toglie ad una Ferrari (quella di Michael Schumacher) dopo un anno di roventi polemiche e battaglie in pista. Il velenoso epilogo di Jerez della Frontera, con la collisione provocata da Schumi, è l’immagine indelebile di quel campionato, quando la F1 doveva ancora compiere 50 anni.

Penultimo campione del mondo a fare cifra tonda è stato Fernando Alonso, nella torbida notte di Singapore del 2008. Il Crashgate segnò la gara numero 800 nella storia della F1 e forse nemmeno il tempo restituisce totale chiarezza su quanto avvenne undici anni fa, con Nelsinho Piquet a muro, volontariamente o meno, e la strada spianata per il ritorno alla vittoria del campione asturiano. Considerato però il valore assoluto di Alonso, trovare il suo nome nelle statistiche anche per questa coincidenza matematica riflette il segno lasciato dallo spagnolo sul decennio in cui ha lottato per l'iride.

Occhi puntati su Shanghai, adesso. La numero mille assegna gli stessi punti delle altre gare, ma un posto nella storia della Formula 1 non ha prezzo.