Il GP della Cina, millesima gara nella storia della F1, dominato da Hamilton. Terza doppietta di fila per Mercedes con il secondo posto di Bottas. Terzo Vettel su Ferrari, poi Verstappen e Leclerc. A Gasly, in extremis, il punto per il giro veloce con la Red Bull
Un lungo assolo di Lewis Hamilton. È il britannico della Mercedes a vincere il GP della Cina, millesima gara nella storia della Formula 1. Il campione del mondo in carica è stato protagonista di una partenza super grazie alla quale ha superato il compagno di squadra e poleman Valtteri Bottas, per poi allungare con una progressione che non ha lasciato scampo ai rivali. Il resto della gara è una lunga gestione per Lewis, mai in affanno e mai messo in difficoltà. Secondo Bottas per un’altra doppietta Mercedes, la terza consecutiva, e una Ferrari che va sul podio con Sebastian Vettel. In generale, però, l’impressione è che questa gara, più delle precedenti, sia una sconfitta per la Rossa, che ha retto il confronto con le Frecce d’Argento solo con la gomma più dura. Seb alla partenza viene stretto da Bottas (che pattina al via) e inevitabilmente passato da Charles Leclerc che scattava con lui dalla seconda fila. Il tedesco poi ottiene l’ok dal muretto per passare il monegasco che non la prende benissimo e poi comincia a scalpitare via radio per capire cosa fare. Leclerc, quinto al traguardo, conferma di avere un fuoco dentro e nel finale compie un piccolo capolavoro quando, dopo un secondo pit stop, prova a sbarrare la strada per il secondo posto a Bottas, rallentando il finlandese e mettendo Vettel nelle condizioni di passare il finlandese. Ma nulla da fare e Valtteri si rimette alle spalle di Hamilton. Poco dopo le prestazioni di Leclerc crollano e Vettel si prende un posto sotto il sole pallido della Cina. La gara di Charles viene poi compromessa da un successivo e lungo pit stop al giro 43 (suo errore) che lo porta al quinto posto, dietro agli scarichi di un’altalenante Red Bull di Verstappen. Delude l’altra RB15 di Gasly, che prende il punto per il giro veloce (strappato in extremis a Vettel) ma chiude sesto a 40 secondi dal vicino di box. Indietro le Alfa: nono Raikkonen e quindicesimo Giovinazzi. Ritiri per Norris, Kvyat e Hulkenberg. Tre gare del Mondiale se ne sono andate e il gesto di Hamilton sul podio, quasi a dire "occhio che sono sempre qui", è un segnale di una stagione che ha in lui, nuovo leader della classifica, l'uomo da battere. Ancora una volta.
Di seguito tempi e cronaca del GP
Curva 1. Si arriva a circa 332 km/H in 8 marcia, si frena appena dopo al cartello dei 50 metri; si scala fino in terza marcia mano a mano che la curva procede. Facile perdere il posteriore, al punto di corda si usa molto il cordolo interno.
Curva 3. Si va sul gas con molto angolo di sterzo, facile generare pattinamento e perdere trazione.
Curva 8. La si percorre arrivando da una veloce piega a sinistra che si percorre in pieno; si scala in quinta marcia portando molta velocità a centro curva. In uscita importante stare a destra per impostare bene la curva successiva. La velocità minima a centro curva è di 212 km/h e si producono 4.3 G laterali.
Curva 14. Mega frenata, si arriva a circa 335 km/h, si frena a circa 130 mt e si spingono 130 kg sul pedale del freno. §Si producono 5 G di decelerazione, la curva si percorre in seconda marcia.
Curva 16. Si frena poco prima del ponte, si scala fino in quinta marcia usando tutto il cordolo a sinistra. Si cerca di portare molta velocità. Facile avere sottosterzo.
di Mara Sangiorgio
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Gli pneumatici: il maggior sforzo dovrà essere sostenuto dall’anteriore sinistra - Le curve più stressanti per gli pneumatici sono: la numero 1, una piega a raggio decrescente che immette direttamente su Curva 2, e la 13 che si percorre in pieno acceleratore a velocità piuttosto elevata. Se in Bahrain le gomme posteriori erano molto sollecitate a causa delle molteplici decelerazioni e accelerazioni, qui in Cina, il maggior sforzo dovrà essere sostenuto dall’anteriore sinistra. I lunghi rettifili potrebbero causare un raffreddamento delle gomme con conseguente formazione di graining sugli pneumatici. Il graining è un fenomeno di fatica degli pneumatici che si manifesta usualmente quando la pista è sporca, o comunque non gommata. Il risultato del graining è l’abrasione della superficie dello pneumatico con la presenza delle tipiche “benchmark” dei fenomeni di rottura a fatica.
Il circuito: viene esaltata l’efficienza aerodinamica - Il tracciato di Shanghai è stato realizzato da Hermann Tilke, misura 5451 m, e presenta delle caratteristiche tecniche completamente diverse rispetto a quelle dei tracciati di Melbourne e di Sakhir. E’ una pista molto tecnica e completa dove, per essere veloci, occorre avere una vettura con un’ottima efficienza aerodinamica. Molto importante è il carico aerodinamico per essere veloci nelle curve in appoggio (curva 7, 8, 16), trazione in uscita dalle curve lente (Curve 1,3,4, 6, 9, 11, 12,13 e 14) e tanta potenza della Power Unit da sprigionare sui rettifili. Shanghai ha due lunghi dritti dove si può attivare l’ala mobile: quello principale (720 km) e quello posteriore (1400 km), che consentono buone possibilità di sorpasso sfruttando la scia e la larghezza della pista. I punti del tracciato dove sarà possibile tentare il sorpasso sono: Curva 6, 9, 14). Vista la conformazione della pista sarà importante per i team cercare, fin dalle prove libere, il giusto setup aerodinamico e meccanico