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Formula 1, Ferrari in appello per la penalità a Vettel in Canada: le possibili richieste

Formula 1

Carlo Vanzini

Non si sono ancora spenti i motori dopo il GP del Canada: dopo la penalità a Vettel, costatagli il successo, la Ferrari ha presentato appello alla Corte internazionale della FIA. Il team di Maranello ricorre contro la procedura che ha portato a deliberare su un caso, comunque controverso, senza aspettare la fine della gara e le conseguenti opinioni e spiegazioni dei due piloti. Qui analizziamo tutti i precedenti

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La Ferrari ha presentato appello alla Corte Internazionale della Federazione. Bisogna però chiarire che la sanzione di 5 secondi (art 38.3a), subita da Vettel, come previsto dall'articolo 17.2 del regolamento sportivo, non può essere appellata. Quindi Ferrari cosa sta chiedendo? Evidentemente l'appello è contro la procedura che ha portato a deliberare su un caso, comunque controverso, senza aspettare la fine della gara e le conseguenti opinioni e spiegazioni dei due piloti. La Ferrari ha tempo fino a giovedì per confermare la propria richiesta di appello e poi sarà il tribunale della Fia a deciderne l'ammissibilità. È una strada alternativa per protestare rispetto a una penalità ritenuta ingiusta. Difficile possa avere possibilità di ribaltamento del risultato sportivo, perché la stessa Mercedes potrebbe sostenere che senza la penalità a Vettel, Hamilton avrebbe attaccato, anche se Hamilton sul podio ha dichiarato che non era nelle condizioni per farlo, quindi si cercherà di forzare il sistema. Di fatto potrebbe cambiare la forma di valutazione e portare a decidere con calma, su episodi come questo, che possono lasciare il dubbio. Se ci fosse buon senso generale, da parte della Federazione e delle parti interessati, ecco che si andrebbe a rivalutare le decisione presa, ascoltando le parti e i piloti in primis. Buon senso legato al senso di un mondiale che Mercedes e Hanilton stanno già dominando.

Il buon senso mancato ed i precedenti

Il buon senso avrebbe dovuto prevalere già in corsa, considerando il precedente di Monaco 2016con Hamilton ad accompagnare in barriera Ricciardo, non penalizzato. O lo stesso Ricciardo non penalizzato in Canada nonostante i ripetuti cambi di traiettoria sul dritto con Bottas costretto ad alzare il piede per evitare guai peggiori. È vero c'è il precedente di Verstappen con Raikkonen in Giappone 2018 e fu penalizzato per azione simile a quella di Vettel, ma li non lottavano per una vittoria e ci fu anche contatto con le gomme posteriori. Tutti casi che possono essere interpretati in un modo o in un altro. È un appello di buon senso che probabilmente non ridarrà la vittoria a Vettel, a meno che non ci si renda davvero conto che la regola 17.2 può essere bypassata da un vizio di forma  e costringere tutti a rivedere la decisione.

La conferma dell'appello arriva dal team principal Binotto

"In questo momento non possiamo che essere delusi, come squadra nel complesso ma soprattutto pensando a Sebastian e al pubblico. Per quanto riguarda Seb, penso che non avrebbe potuto fare nulla di diverso da quello che ha fatto, motivo per cui abbiamo deciso di appellarci alla decisione degli steward. Lasciamo il Canada con la consapevolezza che oggi, come per tutto il weekend, abbiamo dimostrato di essere competitivi e questo ha dato una dose di fiducia a tutta la squadra".