Oggi il Gran Premio di Macao è una manifestazione patrocinata dalla FIA che accoglie gare di monoposto, vetture turismo e moto, tutte in pista nell’arco dello stesso fine settimana. Dal 1983 la categoria regina dell’evento è la Formula 3. Storia temi, protagonisti e soprattutto le novità della gara che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport F1 domenica alle 8.30
Qualche decennio fa il panorama mondiale del motorsport era un contesto molto variegato. Un mosaico di categorie, campionati, costruttori, motoristi, regolamenti tecnici e sportivi che sfociavano nella Formula 1, anch’essa spesso in balia delle esigenze dei promoter delle singole gare del Mondiale. Nel corso degli anni ha successivamente preso forma un processo di standardizzazione, che ha portato a serie monomarca, format uniformati, gomme uguali per tutti, e via dicendo, tra pro e contro: maggior ordine, indubbiamente, ma anche tante tradizioni cancellate.
Sono sopravvissute pochissime realtà al di fuori del ‘giro’, ed una di queste è il Gran Premio di Macao. L’ex protettorato portoghese, annesso alla Cina dal 2000, si trova ad un’ora di aliscafo da Hong Kong ed oggi è la capitale asiatica (e non solo) del gioco d’azzardo, avendo superato per volume d’affari anche Las Vegas. Ma nel 1954, quando fu disputata la prima gara su un circuito cittadino ricavato nelle stradine della capitale, Macao era una località con una comunità di pescatori, e poco più. Nessuno poteva immaginare che quell’evento sarebbe diventato per molte decadi il punto di riferimento del motorsport asiatico, sopravvivendo a cambi di regolamenti, cicli tecnici, politici ed economici.
Oggi il Gran Premio di Macao è una manifestazione patrocinata dalla FIA che accoglie gare di monoposto, vetture turismo e moto, tutte in pista nell’arco dello stesso fine settimana. Dal 1983 la categoria regina dell’evento è la Formula 3, che disputa una gara non facente parte di alcun campionato, ma è di fatto una finale Mondiale della categoria che vede al via tutti i big della stagione più qualche cavallo di ritorno a caccia di rivincite.
Il Gran Premio di Macao di Formula 3 ha assunto un’importanza internazionale per diversi motivi. La collocazione temporale dell’evento, ovvero a campionati conclusi e in un contesto di trattative serrate per la stagione successiva. Far bene a Macao per un giovane è spesso stata la spinta decisiva per portare a termine un accordo per l’anno seguente, o per ricevere una chiamata inattesa dopo avere stupito e colpito. E’ accaduto a diversi piloti: Jenson Button, Robert Kubica, George Russell, e a molti altri diventati professionisti in casco e tuta. Il secondo motivo è che a Macao si gioca a carte scoperte, non ci sono test segreti, e si sa molto bene chi ha disputato più edizioni di altri. Il terzo, e più importante, è la pista.
Il circuito è ritenuto uno dei più impegnativi in assoluto, opinione condivisa e supportata da molti coloro che hanno avuto il privilegio di correre su questa pista. I piloti devono affrontare un tratto sulle strette stradine della parte alta della città, una sequenza continua di curve che viene percorsa in poco più di un minuto, per poi lanciarsi in un tratto rettilineo di oltre due chilometri che porta alla famosissima staccata della curva Lisboa, dove si arriva a oltre 280 km/h. Proprio il lungo rettifilo costringe gli ingegneri a dover scegliere un assetto della monoposto totalmente scarico, e di conseguenza i piloti sono chiamati a percorrere il tratto cittadino con un setup più simile ad una specifica ‘Monza’ che ‘Montecarlo’, ed è questo uno dei motivi che rende questa gara un esame di laurea per i giovani che aspirano a diventare professionisti.
Dei venti piloti che oggi compongono la griglia di partenza di Formula 1 ben 16 hanno disputato il Gran Premio di Macao. I quattro che non hanno fatto tappa sul 6118 metri del tracciato asiatico (Perez, Gasly, Kvyat e Raikkonen) hanno disputato campionati alternativi alla Formula 3, o come nel caso di Kimi, si sono ritrovati catapultati in Formula 1 prima ancora di passare in Formula 3. Dal 1983, primo anno in cui la Formula 3 ha esordito a Macao, ha preso forma un albo d’oro ed un libro di storie che dicono molto sulla qualità di questa pista e l’unicità di questo evento.
Si aprì con Ayrton Senna, primo vincitore, poi la discussa vittoria di Michael Schumacher nel 1990 dopo una scorrettezza ai danni del leader Mika Hakkinen. Ma non è solo questione di vincitori, quanto di piloti che a Macau hanno lasciato il segno. Lewis Hamilton fu scintillante nel 2004, anche se in qualifica dovette cedere la pole position a Robert Kubica (occasionalmente compagno di squadra) me Lewis commise un errore in gara. Nel 2005 il rookie Sebastian Vettel salì a sorpresa sul podio, dietro Lucas Di Grassi e Kubica, mentre la stagione successiva il pole Kamui Kobayashi vanificò un potenziale da vittoria con un errore.
Anche Valtteri Bottas è salito sul podio di Macao (terzo nel 2010) così come Charles Leclerc (secondo nel 2015) e Lando Norris (anche per lui piazza d’onore nel 2017). George Russell si tolse la soddisfazione della pole position nel 2016, e a Macao essere il più veloce in qualifica è forse il trofeo più ambito per i piloti. Perché prima ancora degli avversari, bisogna sfidare la pista, e domare un toboga che non fa sconti.
L’edizione 2019 aprirà un nuovo capitolo per il Gran Premio di Macao. Sarà infatti la prima edizione che di disputerà con le nuove monoposto della serie FIA Formula 3 internazionale (ex GP3 Series) molto più potenti della tradizionale Formula 3 in pista fino alla scorsa edizione. Un motivo in più di interesse, ed una nuova sfida anche per i piloti che hanno già conosciuto il circuito asiatico.
Il campionato FIA Formula 3, conclusosi lo scorso mese di ottobre a Sochi, ha laureato campione il pilota della Ferrari Driver Academy Robert Shwartzman, che ha preceduto il compagno di colori Marcus Armstrong. I giovani del Cavallino in pista saranno complessivamente quattro, poiché per l’occasione torna in Formula 3 anche Callum Ilott, che alla vigilia dell’ultima tappa del campionato di Formula 2 (in programma tra due settimane ad Abu Dhabi) ha deciso di tornare al volante di una monoposto di Formula 3 proprio per disputare il Gran Premio di Macao.
Il favorito d’obbligo è Dan Ticktum, vincitore delle ultime due edizioni e oggi a caccia di rivincite dopo essere stato espulso dal programma giovani della Red Bull, ma sono attesi anche Jake Hughes e Juri Vips, pilota di punta proprio del vivaio gestito dal boss Red Bull Helmut Marko. La rappresentanza italiana vede al via Alessio Lorandi, tornato al volante di una monoposto dopo quasi un anno di inattività, Leonardo Pulcini, reduce da una buona stagione in Formula 3 e Alessio Deledda. Ma a Macao è sempre difficile fare centro con un pronostico, visto l’alto numero di variabili che spesso influenzano il risultato finale. Ma anche questo, indubbiamente, fa parte del fascino di questa gara che resta unica al mondo.