Formula 1, Roy Nissany alla Williams: una nuova speranza per Israele

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

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E' stato ufficializzato come terzo pilota della Williams. Ennesima pagina importante dello sport israeliano, che nutre nuove aspettative di crescita per il futuro

Il ricordo della storia d'Israele nello sport è anche questo. Tragico e indelebile. Come può essere la morte in un attentato terroristico da parte dei fedayyin palestinesi di undici atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972.

 

Una pagina di storia che non si può certo cancellare, ma che Israele ha superato negli anni trovando nello sport una nuova identità e spazi sempre più diversi. In patria ma non solo. Come nel basket, di cui il Maccabi Tel Aviv si fa grande e schiacciante rappresentate. O gli atleti di origine ebraica che nel baseball americano e negli sport olimpici come la ginnastica artistica e ritmica trovano i loro importanti risultati.

 

Insieme alle maratone e il ciclismo, nel presente e nel futuro dello sport d'Israele adesso c'è anche lui: Roy Nissany. Alle spalle del quale c'è proprio Sylvan Adams, il magnate israeliano-canadese che nel 2018 portò le prime tre tappe del Giro d'Italia a Gerusalemme. L'annuncio e la storica presentazione del pilota 25enne nel ruolo di terzo con il team Williams è stata fatta a Tel Aviv, nel centro Simon Peres per la pace.

E' un passo storico per l'automobilismo in Israele, anche se già papà Nyssany nel 2005 fu protagonista per un giorno durante le libere del Gran Premio d'Ungheria. Roy, che rappresenterà così il team di Grove insieme a Russell e Latifi, non solo guiderà durante tre sessioni di libere, ma lavorerà al simulatore e correrà in Formula 2, riprendendo un'esperienza che l'anno scorso era stato costretto a interrompere per un infortunio.

 

Con un'unica e già dichiarata occasione per sè stesso e il suo Paese: scrivere nuove pagine di futuro e speranza.