Formula 1 e coronavirus: i messaggi social dei piloti e l'attesa per l'inizio del Mondiale

Formula 1
Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Tanti i messaggi sui social network dei piloti dopo la cancellazione della gara in Australia e i rinvii di Bahrain e Vietnam. Il coronavirus impone lo stop, ma il buon uomore non manca. E si attende la data per l'inizio della stagione: sarà a Baku?

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Non hanno fatto nemmeno in tempo a mettersi il casco e abbassare le visiere. Non hanno visto i semafori spegnersi ma il paddock svuotarsi. E anche i piloti hanno dovuto prendere coscienza che non avrebbero corso e che non lo faranno per po'.

Sono questi i momenti in cui avremmo potuto e dovuto commentare i primi cronometri, la prima pole o il primo podio. Momenti, che come ha scritto invece Antonio Giovinazzi, diventano quelli del coraggio: di uno uno sport che corre a oltre 300 Km/h, ma che ha trovato il coraggio di fermarsi. Il coraggio di ognuno di noi nel saper aspettare, con impegno e responsabilità, che passi questo momento difficile.

Il pensiero di Antonio è il pensiero di tanti. Come quello di Lewis Hamilton, che era stato il primo già in  conferenza giovedì a Melbourne a esortare la Formula 1 a guardare più in là,  a guardare a quanto sta succedendo nel mondo. Concetti rielaborati e sottolineati sui social, senza troppi giri di parole. Sperano ovviamente tutti di tornare in macchina il prima possibile. 

Il prima possibile ma con la consapevolezza che adesso la gara si sta correndo su altre piste e per cose più importanti, la salute di tutti. Come hanno scritto Charles Leclerc, Daniel Ricciardo e anche Nicholas Latifi, lui, unico rookie della stagione, che aspettava la sua prima gara ufficiale.

Adesso dovranno trovare tutti modi alternativi per allenarsi, per aspettare un debutto che non sarà dietro l'angolo ma forse a Baku. C'è chi, in effetti, ci ha già pensato, e si è messo davanti alla tv non con un volante ma con un joystick in mano, come Carlos Sainz. O chi, come il suo compagno di squadra Lando Norris, alle curve dell'Albert Park non vuole rinunciare e le percorrerà virtualmente, ovviamente con la stessa grinta di sempre. Tutti in attesa. Ma con lo stesso entusiasmo.