Addio a Stirling Moss: il Re senza corona, vero signore della Formula 1

Formula 1
Giovanni Bruno

Giovanni Bruno

Il mondo del Motorsport piange un pilota leggendario come Stirling Moss. La nomea di eterno secondo non rende giustizia a un vero signore della F1 che vinse tante gare ma mai un Mondiale. Battagliò con il destino nei trenta giorni di coma dopo un grave incidente nel 1962 a Goodwood

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Esce di scena un grande signore dell'automobilismo e del romanticismo della Formula 1. Elegante fenomeno del volante britannico. Si è sempre detto di lui il “Re senza corona" per essere ancor più britannici, il Re Giovanni senza terra nell’epoca di Re Riccardo cuor di leone. Il Giovanni, Stirling, che inventò la Magna Charta ma non fu mai ritenuto Re solo per attendere il Cuor di leone, Fangio, mai troppo osannato per i continui record. Sempre secondo, 4 volte, e 3 volte terzo: il Poulidor delle 4 ruote. Una favola del benedetto o eterno secondo. E poco importante se vinse 212 corse, 16 GP su 66. Quello era il cliché, la nomea: Stirling Moss secondo. Anche Hawthorn e Jack Brabham davanti a lui negli anni ruggenti di una Formula 1 dove vinceva chi riusciva a sopravvivere. E' andato via a 90 anni, londinese nella sua Londra, primo con distacco. Ha vissuto bene, con quella nobiltà che da sempre lo ha contraddistinto. Lasciò la F1 dopo un grave incidente nel 1962 a Goodwood, con una Lotus. Trenta giorni di coma decisero per lui. Il nostro ricordo si associa con quello di un'altra memoria, Oscar Orefici, che ne fece uno speciale per raccontare e narrare l’epopea dei grandi piloti d’Inghilterra. Il titolo: "Jim Clark e i suoi fratelli". Stirling Moss per la sua generazione fu il fratello maggiore e per noi una pietra miliare della Formula 1.