Il team principal austriaco conferma il suo ruolo nel team campione del Mondo per (almeno) due anni. Ma intanto ha acquisito una quota dell'Aston Martin del suo amico Lawrence Stroll
Capita, non di rado, che una notizia né inneschi altre in cascata, una sorta di effetto domino che porta alla luce un contesto più ampio di quel che appare inizialmente. Iniziamo dalla coda, e risaliamo verso la notizia originale, perché in questo caso gli effetti sono più importanti della causa. Toto Wolff resta in Mercedes, alcune iniziali divergenze di vedute con il nuovo amministratore delegato del gruppo Daimler, Ola Källenius, sono appianate. Il team principal dei dodici Mondiali in sei anni firmerà formalmente il nuovo contratto nelle prossime settimane, e per almeno un biennio manterrà il timone della squadra.
"Effetto Wolff"
La conferma di Wolff innescherà il rinnovo di Lewis Hamilton, anch’egli in fase di negoziazione su base biennale. Il sei volte campione del Mondo aveva preso tempo proprio per essere certo della presenza dell’amico Toto, un punto fermo per Lewis da quando nel 2013 iniziò la sua avventura nel team Mercedes. La scomparsa di Niki Lauda, a cui Hamilton era molto legato, ha reso per Lewis ancora più importante la figura di Wolff, che oggi è di fatto il referente unico quando c’è qualcosa da chiarire.
Lo scenario, come dicevano in apertura, è stato reso più chiaro da una notizia arrivata nella tarda serata di ieri, e riguarda proprio Wolff. All’indomani del Gran Premio d’Australia Toto era volato ai Caraibi con Lawrence Stroll (padre del pilota Lance) restando diverse settimane su un’isola privata delle Piccole Antille, ospite del magnate canadese. Oltre a possedere il team Racing Point, lo scorso 31 gennaio Stroll ha acquistato il 16,7% del pacchetto azionario della Aston Martin, acquisendone anche il controllo nel ruolo di amministratore delegato.
L'investimento Racing Point: facciamo chiarezza
Molti media hanno ipotizzato che la vacana caraibica fosse il preludio al passaggio di Wolff alla guida della Racing Point, che dal 2021 sarà denominata proprio Aston Martin, ma si trattava di un’ipotesi rivelatasi errata. Qualcosa però bolliva in pentola, e ieri è arrivata la conferma: Wolff ha acquistato 15 milioni di azioni della casa britannica, tramite una trattativa privata che rende impossibile sapere l’ammontare esatto dell’operazione. Secondo la quotazione ufficiale di mercato (aggiornata a ieri) la cifra sarebbe intorno ai nove milioni di euro, che ha assicurato a Wolff l’1% del pacchetto azionario dell’azienda.
Il senso dell'operazione
Non si tratta di un’operazione che vede coinvolgimenti del gruppo Daimler, ma di un investimento privato di Wolff (Toto detiene già il 30% del team Mercedes F1) che non comporterà alcun ruolo operativo. C’è ovviamente chi ha fatto notare che potrebbe comportare un conflitto di interessi, ma il pacchetto azionario rivelato da Wolff al momento riguarda il gruppo ‘Aston Martin Lagonda Limited’ (che detiene la casa produttrice di auto stradali) mentre la Racing Point è una società esterna, che allo stato attuale non è inclusa nella struttura del gruppo.
Mercedes-Wolff-Aston Martin
Ma quello che a Wolff interessa probabilmente molto di più, è che non ci siano attriti con Mercedes, e su questo fronte tutto è stato chiarito prima che Toto procedesse all’operazione. La stessa Mercedes detiene una partecipazione nel pacchetto azionario di Aston Martin, e fornisce motori per diversi modelli della produzione stradale. Una Mercedes che (anche quei erroneamente) era stata data vicina all’addio alla Formula 1, ma al contrario sull’asse Stoccarda-Brackley sembrano mettere radici sempre più profonde su cui posare piani nel lungo periodo.