F1 story: la Toro Rosso di Gastone Vettel e Paperino Bourdais

Formula 1

di Michele Merlino

©Getty

L'anno è il 2008, e i piloti Toro Rosso sono due cavalli di razza, solo che le carriere prenderanno strade completamente diverse. Fortuna e sfortuna? Forse

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Sebastian & Sébastien

Per la stagione 2008 la Toro Rosso volta pagina: licenzia Scott Speed e Vitantonio Liuzzi e si affida a Sebastian Vettel e Sébastien Bourdais. Una coppia eterogenea: il primo ha vent'anni, il secondo, più navigato, quasi dieci in più.

Vettel è il giovane scalpitante, strappato alla BMW praticamente dopo l'esordio a Indy nel 2007, mentre Bourdais ha seguito un percorso più tortuoso, che lo ha visto vincere in F.3000 (antesignana della GP2) e tre titoli Indycar. Grande esperienza quindi per l’occhialuto francese, a fare da contrappunto ad un Vettel di primo pelo.

La rimonta in Australia

Alla prima stagionale, a Melbourne, dopo le qualifiche non si mette bene per Bourdais, solo 17° in qualifica, mentre “wonder boy” Vettel è nono. Ma tutto cambia in gara: Vettel è uno dei cinque piloti che si ritirano per incidente al primo giro, Sébastien invece passa indenne la tagliola e viaggia nelle prime fasi attorno alla tredicesima posizione.

Niente di ché, ma la prima stagionale è sempre teatro di sorprese e al secondo intervento della safety car, il team lo richiama per un cambio gomme ed un rifornimento che lo porterà alla bandiera a scacchi.

E’ la mossa vincente: Bourdais risale in sesta posizione, che diventa la quarta. Un risultato straordinario al debutto, che tuttavia sfuma a tre giri dalla fine per una rottura.Pazienza, sarà per un’altra volta, dice Bourdais. Sono le gare.

Il finale in Belgio

La prima parte della stagione per Sebastian & Sébastien è terribile: tra incidenti e guasti vedono raramente il traguardo. Vettel vive una grande domenica a Monaco terminando quinto dal 19° posto in griglia ed è ottavo in Canada, risultati che Bourdais non riesce a ripetere, ma la sua occasione arriva in Belgio.

E’ una gara difficile: la pioggia arriva a tre giri dalla fine e ben presto diventa un diluvio. Si schiantano in tanti: uno per tutti Raikkonen, che dà praticamente l’addio al mondiale, e c’è spazio per gli outsider. Bourdais non ha sbagliato nulla: è sempre stato davanti a Vettel, e lo è anche in queste fasi delicate. Inizia l’ultimo giro in terza posizione: potrebbe essere lui a portare il primo podio alla Toro Rosso, ma... niente da fare. Alcuni piloti si sono fermati al penultimo giro per cambiare le gomme, tra questi Alonso ed Heidfeld, che volano e saltano i due piloti Toro Rosso come se fossero fermi. A completare l’amaro calice di Bourdais, Vettel, che lo passa e termina quinto. Sébastien, saltato anche da Kubica, è solo settimo. In lacrime.

Le beffe a Monza e in Giappone

L’occasione di riscatto per Bourdais arriva una settimana dopo a Monza: in pole c’è il suo compagno di team Vettel, ma lui è quarto in griglia, e si parte dietro safety car. Ma, di nuovo, niente da fare: il cambio si inceppa, l’antistallo non interviene quando dovrebbe ed il motore si spegne. Game over: gli riavviano il motore in griglia, ma parte praticamente doppiato. Stando ai tempi sul giro a pista libera, Bourdais in quel GP perde solamente una quarantina di secondi dal vincitore Vettel, nonostante corra nella nube d’acqua e sia costretto a dare strada ai piloti a pieni giri. Il punto finale di un 2008 maledetto è l’episodio del GP del Giappone: Bourdais ha appena effettuato la sua seconda sosta e sta accelerando all’uscita della corsia box. Massa arriva, lo passa all’esterno e  aggancia la Toro Rosso (che non può smaterializzarsi), finendo in testacoda. Ma i commissari penalizzano...Bourdais! È una decisione incomprensibile, visto che nel Gp d’apertura in Australia, Massa nella posizione di Bourdais, non solo ha mandato in testacoda Coulthard, ma gli ha anche distrutto la monoposto, restando completamente impunito.

Ma si tratta di Paperino Bourdais. Le porte della F.1 per lui si chiudono un anno dopo: deve fare posto ai giovani piloti della Red Bull. Se ne torna negli USA, dove si toglierà non poche soddisfazioni.

Gastone Paperone

Vettel invece, dal 2009 in avanti avrà una carriera costellata di successi: sarà l’unico campione del mondo per la Red Bull. I colpi di fortuna per Seb non saranno pochi: tra questi inseriamo l’errore strategico Ferrari nel GP di Abu Dhabi del 2010 che gli dà il primo titolo ed un testacoda senza conseguenze nell’altrettanto decisiva gara di Interlagos del 2012. Provate voi a girarvi alla curva 4 di Interlagos, farvi sfilare da una ventina di monoposto e contemporaneamente colpire con la posteriore destra un rivale talmente forte da distruggergli la sospensione anteriore ed il musetto, e proseguire come se niente fosse...