Formula 1, GP 70° anniversario a Silverstone: analisi tecnica della gara

gp 70 anni f1

Cristiano Sponton

La Red Bull ha interrotto l'egemonia della Mercedes, dimostrandosi competitiva e sfruttando le poche debolezze di Hamilton e Bottas. La Ferrari sorride con Leclerc, ottimo a gestire le gomme e arrivare al traguardo con un solo pit stop dopo una modifica dell'assetto aerodinamico. Di ben altro livello la domenica di Vettel, ancora in difficoltà con la SF1000. L'analisi della gara. La F1 torna domenica con il GP di Spagna: diretta sul canale 207

HIGHLIGHTS DELLA GARA - LE REPLICHE DEL GRAN PREMIO

Dopo quattro vittorie consecutive di Mercedes, Max Verstappen è riuscito ad interrompere il dominio della scuderia anglo-tedesca. Mercedes, seppur la vettura migliore, è vulnerabile ed è stata brava la Red Bull a sfruttare le debolezze di Bottas ed Hamilton. Una vittoria che non è frutto solo frutto della strategia in quanto, la RB16, è stata la vettura più performante in gara. Positiva anche la gara della Ferrari che ha saputo difendersi egregiamente grazie al quarto posto di Leclerc.

Le gomme sono state decisive nel successo di Verstappen?

La risposta è sì. in quanto. La RB16 di Max si è sposata perfettamente con le mescole morbide della Pirelli e le pressioni alte mentre, Mercedes, è andata in crisi su un circuito che sembra l’ideale per esaltare le caratteristiche della loro macchina. La RB16 di quest’oggi era una vettura perfettamente bilanciata e questo ha consentito a Max di sfruttare al massimo il potenziale delle gomme senza surriscaldarle eccessivamente. Mentre Red Bull accarezzava le gomme, Mercedes, non faceva altrettanto e gli pneumatici di Bottas ed Hamilton hanno sofferto, fin dai primissimi giri, di blistering sia all’anteriore che al posteriore. 

 

La scelta di usare le hard nel primo stint è stata decisiva per Verstappen?

Partire con le hard per Verstappen si è rivelata un’ottima scelta ma non determinante in quanto vedendo la velocità della RB16 ed i problemi della W11, il pilota olandese, avrebbe vinto anche scattando al via con le medie. Verstappen è stato l’unico tra i top dieci ad effettuare questa scelta e questo, per il team di Milton Keynes è stato veramente una grossa sorpresa: “Siamo rimasti sorpresi di essere stati gli unici a farlo. La gomma dura era la media della scorsa settimana ed era già una buona gomma per la gara a differenza della media di oggi, che era la morbida della scorsa settimana”. Si è capito, fin dai primissimi giri, che poteva essere la giornata di Verstappen. Uno dei pericoli principali era la partenza dove, il compound più duro, non aiutava certamente il pilota della Red Bull. L’obiettivo principale era quello di non perdere posizione e di cercare di sopravanzare il più velocemente possibile Hulkenberg che si era classificato davanti a lui. L'olandese ha risolto il problema direttamente nei primi metri, sebbene la gomma dura avesse sulla carta uno svantaggio di grip. "La partenza è stata molto importante. Mi ha permesso di andare subito a caccia della Mercedes”. Nei primi giri, dal 1 al 4, le due Mercedes hanno allungato leggermente sul pilota olandese, ma, a partire dal giro 5 le cose si sono completamente rovesciate. Il numero 33 ha messo pressione ai due alfieri della “Stella a tre punte” fino al momento del pit stop che è stato effettuato al giro 13 da Bottas e al giro 14 da Hamilton.

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Dopo il pit stop, i due Mercedes sono scesi in pista con le hard ma, nonostante gomme nuove, non sono riusciti a guadagnare terreno su Verstappen. Anzi, il pilota olandese, nonostante delle hard molto usate è riuscito ad allungare. Se osservate la linea dei tempi di Max potete notare l’ottima gestione degli pneumatici visto che i tempi sul giro sono scesi giro dopo giro. Dopo il pit stop, il pilota della Red Bull è uscito alle spalle di Bottas ma ha sfruttato subito gli pneumatici medi nuovi per scavalcare senza troppi problemi il pilota finlandese. Secondo il team, Verstappen avrebbe dovuto uscire davanti alla Mercedes ma, a causa di un contrattempo nella sostituzione delle gomme, non ci è riuscito ma ha subito sbrigato la faccenda in pista.

 

Mercedes è vulnerabile?

Senza ombra di dubbio la W11 è la miglior vettura e dispone anche della Power Unit più potente del Circus. Ma, nella seconda gara di Silverstone, abbiamo visto che la monoposto ha qualche vulnerabilità. A livello di performance non ci sono vetture che hanno la velocità di impensierirla ma l’unico fattore che gli può mettere in crisi, allo stato attuale, sono gli pneumatici. Pirelli ha portato in pista delle mescole più morbide rispetto alla settimana scorsa abbinate a pressioni piuttosto elevate per proteggere gli pneumatici da eventuali rotture. Questi fattori, sommati alla temperatura della pista non troppo fresca, hanno reso vulnerabili le vetture di Bottas ed Hamilton che, dopo pochissimi giri, sia con le medie che con le hard hanno accusato problemi di blistering: “Dopo soli tre giri, le gomme posteriori hanno cominciato a consumarsi. Ho rallentato, ma non è servito neanche", ha ammesso

Hamilton a fine corsa. Anche Bottas è rimasto sorpreso del comportamento dei loro

pneumatici: “Ho gestito le gomme per quasi tutta la gara, soprattutto nelle curve veloci. Quando ho cercato di attaccare nell’ultimo stint, le gomme sono andate subito in crisi”. In queste condizioni, la RB16 di Verstappen, si è confermata la miglior vettura in condizioni di gara e questo lo potremo vedere ancora in altri appuntamenti se ci saranno questa serie di circostanze. Anche qualificandosi con le hard per Mercedes sarebbe stato difficile vincere questa gara perché Red Bull ne aveva sicuramente di più. Gli ingegneri della squadra anglo-anglotedesca pensano di aver commesso qualche errore nel setup della vettura, in quanto, dopo i problemi della scorsa settimana hanno massimizzato l’assetto per proteggere maggiormente le anteriori e questo ha creato troppo stress su quelle posteriori.

 

La strategia Mercedes è stata corretta?

Il team anglo-tedesco poteva sicuramente giocarsi meglio le sue chance visto che aveva la possibilità di avere due macchine in lotta per la vittoria contro la sola RB16 di Verstappen. Il risultato probabilmente non sarebbe cambiato visto che la RB16 era la vettura più veloce in gara ma, Mercedes, non ha fatto nulla per mettere pressione ai rivali. Come poteva riuscirci? Cercando di allungare con Bottas (gomme hard) il secondo stint visto che, Verstappen, era in pista con le medie. Potevano cercare di anticipare la sosta di Hamilton per provare a mettere in crisi la Red Bull con gomme medie. Questo non è stato fatto e Verstappen ha smarcato il compound più debole facendo solamente quattro giri cronometrati. Se osserviamo i tempi, Bottas, dopo aver subito il sorpasso da Verstappen non ha perso prestazione e girava sugli stessi tempi dell’olandese. Allungando lo stint avrebbe potuto anche portarsi a ridosso di Max per cercare un’eventuale contro- sorpasso.

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Mercedes, per salvaguardare gli equilibri della squadra, non ha cercato di pensare una

strategia che potesse andare a vantaggio di Hamilton ma, involontariamente, ha favorito il pilota sei volte campione del mondo. Anticipando la sosta con Bottas, gli ingegneri, hanno potuto analizzare dettagliatamente gli pneumatici e si sono resi conto che c’era ancora parecchio battistrada. Per questo, Hamilton non è stato richiamato subito al box ma ha proseguito il suo stint per altri dieci giri. Successivamente, con un nuovo treno di hard nuove, ha recuperato il divario che lo separava da Bottas e lo ha scavalcato senza troppi problemi portandosi a casa la seconda posizione e il giro più veloce. 

 

Come è stata la gara della Ferrari?

Le prestazioni della SF1000, dopo le qualifiche deludenti, sono state molto positive. La costanza di rendimento e la buona gestione degli pneumatici hanno permesso a Leclerc di salire dall’ottava alla quarta posizione. Quarto posto che vale molto di più del podio ottenuto a Silverstone 1 in quanto, la vettura, è stata molto più performante. Se le pressioni maggiori sono state un handicap nel giro di qualificazione sono diventate, invece, d’aiuto in gara. La temperatura della pista in abbinamento alle pressioni elevate ha aiutato la Rossa nell’innescare in modo corretto gli pneumatici e lo abbiamo visto anche dal fatto che, Leclerc, è stato tra i pochi a riuscire a completare la corsa con un solo pit stop. Solo nel finire della corsa, Leclerc, ha accusato qualche problema di vibrazione ed è stato così costretto a rallentare il ritmo. Rispetto a venerdì la Rossa ha modificato l’assetto aerodinamico e i miglioramenti si sono visti in gara. Durante le FP1 le gomme della Ferrari avevano sofferto tantissimo, invece, in gara, le prestazioni sono state molto costanti. Al venerdì era stato provato un assetto con più carico aerodinamico con esiti negativi. Il passo indietro fatto sabato mattina è stato veramente fondamentale per la prestazione di Leclerc.

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Come è stata la gara di Vettel?

Se Leclerc ride, Vettel piange. Ancora una volta il pilota tedesco non è riuscito a tenere il ritmo del compagno di squadra ed ha terminato la gara fuori dai punti. Ci sono stati due fattori che hanno decretato questo risultato: l’errore alla prima curva e la strategia che non ha non lo ha di certo favorito. Vettel, nel dopo gara, era particolarmente deluso delle sue performance: “Il feeling con la vettura è migliorato, i tempi sul giro no. Non ho fatto progressi da sabato scorso". Il quattro volte campione del mondo, dopo aver analizzato i dati, ha ammesso che i problemi principali li ha nelle curve lente e in quelle di media velocità ma, se osserviamo i numeri, possiamo vedere che non è proprio così. Nell’ultimo settore, quello piuttosto lento, Vettel è in linea con le prestazioni di Leclerc mentre va a perdere parecchio (mediamente tre decimi) in quello centrale che è formato da sette curve di alta velocità.