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F1, GP di Monza 2020: l'analisi delle prove libere dall'Italia

Formula 1

Cristiano Sponton

Il venerdì della Ferrari a Monza ha dato qualche segnale incoraggiante, specialmente se paragonato a quello di una settimana fa a Spa: sul passo gara, però, c'è da lavorare in frenata e inserimento in curva per provare a inserirsi nel gruppo dietro le Mercedes. La lotta per la pole sembra un'esclusiva tra Bottas e Hamilton. ll GP d'Italia è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)

GP ITALIA, LA DIRETTA DELLA GARA

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Nella settimana dove ci sarà il divieto della modalità “Party Mode”, Mercedes ha dominato le prove libere dimostrando di non avere rivali sia in simulazione di qualifica che sul passo gara. Hamilton è riuscito ad avere la meglio su Bottas che è stato staccato dal leader del mondiale di quasi 3 decimi di secondo. In seconda fila troviamo due sorprese con Norris, terzo, davanti all’Alpha Tauri di Gasly. Il pilota inglese della McLaren, causa un problema alla Power Unit, ha effettuato la simulazione di qualifica sul finire delle libere con una pista sicuramente in miglior condizioni. Comunque, il team di Woking si dimostra competitivo, infatti, Sainz ha ottenuto la posizione 6. È mancata la Red Bull nelle posizioni di testa. Verstappen si è dovuto accontentare della quinta posizione con Albon addirittura in quattordicesima. La RB16 sembra ancora piuttosto difficile da portare al limite, infatti, Verstappen, nelle prove libere 1 è stato autore di uno spettacolare testacoda alla variante Ascari. Nelle posizioni di testa manca la Renault di Ricciardo che, dopo l’ottima prestazione di Spa, era uno dei piloti più attesi. Il miglior tempo del pilota australiano è stato cancellato a causa del superamento della linea bianca in Parabolica. Tempo che poteva garantirgli una posizione in seconda fila.

Come è stata la sessione della Ferrari?

La SF1000 dopo l’opaca prestazione offerta in terra belga è scesa in pista con un pacchetto aerodinamico studiato proprio per le caratteristiche del tracciato Brianzolo. Sicuramente le cose sono andate meglio rispetto a Spa ma, a Maranello, non devono sicuramente ritenersi soddisfatti dell’ottavo tempo di Leclerc e il dodicesimo di Vettel. I due piloti, anche grazie alla temperatura della pista di 44°c, hanno faticato meno a portare nella giusta finestra gli pneumatici ma, in frenata, inserimento curva e uscita c’è ancora molto da lavorare. Con il posteriore “leggero” della SF1000, Vettel dimostra, ancora una volta, di faticare rispetto a Leclerc che sembra adattarsi meglio alle caratteristiche di questa monoposto. Se andiamo ad analizzare i singoli intertempi possiamo notare che, grazie al pacchetto aerodinamico molto scarico, la Rossa resiste nel primo settore pagando “solo” 2 decimi alla Mercedes di Hamilton. In quello guidato e in quello finale il gap aumenta, infatti, Leclerc paga 7 decimi in ciascun settore per un distacco complessivo di 1,3 s al giro.

Se andiamo a confrontare i crono realizzati in FP2 nel 2019 e li confrontiamo con quelli odierni possiamo evidenziare un dato abbastanza eloquente che dimostra le difficoltà di questa vettura. Ferrari è l’unica che non è riuscita a migliorare peggiorando il suo “best time 2019” di ben mezzo secondo. Anche Haas, motorizzata Ferrari, ha migliorato pochissimo rispetto al 2019 mentre è da segnale il grande passo in avanti fatto da Alfa Romeo che è riuscita a migliorare di quasi 8 decimi.

Hamilton e Bottas lotteranno per la pole position

Salvo sorprese la lotta per la prima pole position sarà tra Hamilton e Bottas. Nessuno sembra avere il ritmo per poter infastidire i due piloti della Mercedes W11. Red Bull non deve sentirsi così tranquilla della terza posizione soprattutto se non riusciranno a bilanciare in modo ottimale la RB16. Ricciardo è sicuramente quello che ha le maggiori chance per inserirsi in seconda fila anche se bisognerà valutare che impatto avrà la mappatura unica sulla Power Unit Renault che, dopo Mercedes, è quella più potente del Circus. Un altro fattore da tenere in considerazione nelle qualifiche saranno le gomme che verranno utilizzate durante il Q2. La differenza prestazionale tra le soft e la media è di circa 0,5s mentre, tra hard e media il gap sembra essere minore. Le soft con tutte le sollecitazioni a qui sono sottoposte

in uscita dalla varianti potrebbero soffrire in gara specialmente nella prima parte quando le vetture sono a pieno carico di benzina. Proprio per questo, i team più competitivi (sicuramente Mercedes) potrebbero optare per la qualifica con la media. In gara sarà fondamentale effettuare una sola sosta perché, su questo tracciato, il tempo perso ai box è molto elevato. 

Bottas meglio di Hamilton sul passo gara

Hamilton sul giro secco è stato il più competitivo in pista ma, sul ritmo di gara, ha sorpreso Bottas che è stato velocissimo sia con le soft che con le hard. Hard che potrebbero diventare utilissime in gara perché hanno dimostrato, con questa temperatura di pista, di essere veloci e molto costanti. Pneumatici duri che hanno fornito ottimi risultati anche sulla McLaren di Sainz che li ha montati nel secondo stint. Secondo stint con hard che, invece, non è andato così bene per la Red Bull di

Albon. Per riuscire a completare la gara con una sosta per Mercedes sarà possibile qualificarsi con la media e montare la hard al primo stop per arrivare senza problemi alla bandiera a scacchi.

Se osserviamo i ritmi di gara possiamo notare che nessuno è riuscito a tenere il passo degli anglo-tedeschi. Il più vicino a loro è Verstappen ma il distacco è troppo elevato per riuscire ad impensierirli. Nella lotta di centro classifica, Ferrari, non sembra messa così bene in quanto Renault, Alpha Tauri, Racing Point e McLaren sembrano averne di più.