F1, Gasly vince con l’Alpha Tauri il GP di Monza: la storia del francese che vive a Milano

il personaggio
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Dalla sua casa milanese al legame con Anthoine Hubert, dalla passione per i videogiochi al tifo per il Paris Saint-Germain: andiamo alla scoperta del vincitore a sorpresa del Gran Premio d’Italia 2020, che ha centrato il primo successo in carriera in Formula 1 portando nell’olimpo l’italiana Alpha Tauri

GP MONZA 2020: GLI HIGHLIGHTS DELLA GARA

Lo spettacolo delle Frecce e l’Inno di Mameli prima del via. Doveva essere l’unica pennellata Tricolore sul cielo di Monza, in una gara che, sulla carta, avrebbe dovuto essere dominata dalla Mercedes. E invece l’Inno d’Italia risuona di nuovo a fine gara, durante la cerimonia del podio. Merito di Pierre Gasly, protagonista inatteso di uno dei Gran Premi più pazzi degli ultimi anni. Il 24enne francese ha conquistato il primo successo in carriera in F1, regalando una meravigliosa prima volta anche all’AlphaTauri, scuderia italiana con sede a Faenza, quasi 300 chilometri più a sud dell’Autodromo. L’AlphaTauri è nata in questo 2020 dalle ceneri della Toro Rosso e non è altro che la nipotina di quella che fu la Minardi. Ma un pezzo d’Italia c’è anche nella vita di Gasly, che è nato a Rouen, in Normandia, ma è milanese d’adozione.

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Gasly il "milanese": la sua storia

Partiamo dal suo team radio dopo la vittoria. Incredulo, ha iniziato a urlare di gioia, mentre i suoi meccanici (molti di questi italiani) esultavano ai box. In quell’urlo non c’è solo la reazione a un qualcosa di totalmente inaspettato, ma anche un pizzico di rivincita personale. Nel 2019 la Red Bull aveva puntato su di lui, promuovendolo dopo una stagione e mezzo con la Toro Rosso. Ma il 12 agosto, a stagione in corso, i vertici austriaci erano tornati sui loro passi, sostituendolo con Alexander Albon e riportandolo indietro, alla Toro Rosso (poi diventata Alpha Tauri). Uno smacco difficile da digerire, in un momento molto complicato della sua carriera e della sua vita. Pochi giorni dopo, il 31 agosto 2019, avrebbe perso il collega e amico d’infanzia Anthoine Hubert, morto nello schianto terribile di Spa durante la gara di Formula 2. I due erano molto legati e quest’anno, in occasione dell’anniversario, Gasly si è recato in prima persona nel luogo dell’incidente per omaggiare Anthoine con una corona di fiori. Sei giorni dopo vive il momento più bello della sua vita da pilota, quello della prima vittoria nel Mondiale.

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Hubert un anno dopo: l'omaggio di Gasly a Spa

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Quando Pierre non è seduto nell’abitacolo di una monoposto F1 vive a Milano, dove si è trasferito da tempo per stare vicino alla fidanzata Caterina, studentessa universitaria a Bologna. Gasly conosce il nostro Paese, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Poi, certo, Pierre è molto legato alla sua Francia. È un grande appassionato di calcio e tifoso del Paris Saint Germain. Dopo la rimonta in extremis con l’Atalanta nei quarti di finale di Champions League aveva dichiarato. “È stato più stressante di un Gran Premio di Formula 1”. Altre passioni? La MotoGP, essendo amico del connazionale Fabio Quartararo, e i videogiochi (Fifa in particolare). Nel 2019 era arrivato secondo in Brasile, primo podio in Formula 1. A Monza l’ha fatta davvero grossa ed è anche grazie a lui se l’Italia ha potuto riascoltare l’Inno di Mameli. E pazienza se il podio non era colorato di rosso. 

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