Dopo la “pausa” di Monza, Lewis Hamilton ricomincia a macinare record su record: dalla pole a oltre 250 km/h di media all'ennesimo hat-trick, ecco i numeri straordinari del campione del mondo della Mercedes
Le pole a 250 di media
Evento storico in qualifica: Hamilton diventa il secondo pilota nella storia con tre pole a più di 250 km/h di media in una singola stagione. Non è frequente per la Formula 1 raggiungere medie così elevate in un anno, ma l’inserimento del Mugello ha favorito questo record. Hamilton quest’anno ha registrato 264,362 km/h con la pole di Monza, 251,564 km/h a Silverstone (la prima delle due gare) e 251,277 km/h al Mugello. Un evento simile, tre pole a più di 250 di media in una stagione, si era verificato solo nel 1987, ed anche allora fu un solo pilota a metterle a segno, Nelson Piquet con la Williams FW11B motorizzata Honda Turbo. Registrò 256,621 km/h in Austria, 256,315 km/h a Silverstone e 250,180 km/h a Monza.
Hamilton come Senna...in 4 anni!
Picchia durissimo Hamilton, registrando il 17° hat-trick (pole, vittoria, giro veloce) della carriera: per lui la pietra miliare del 90° successo, ottenuto in Italia, come Michael Schumacher, che lo registrò nel GP d’Italia a Monza nel 2006. Ormai l’aggancio con il tedesco, che detiene il record di tutti i tempi di vittorie, 91, è imminente. Hamilton con la Mercedes va verso le “cifre tonde” in Russia: al momento conta 69 vittorie, 109 podi in 149 gare per il team tedesco. All’orizzonte quindi un probabile 70/110/150 a Sochi, visto il suo stato di forma impeccabile. Per Hamilton anche un ritocco ai record di continuità: primo pilota a completare 42 gare consecutive, batte il record di Heidfeld (Francia 2007-Italia 2009); tutte gare a punti, ma in questo caso la sequenza record è già da tempo sua. Tuttavia, questo dato delle sequenze ne nasconde un altro ben più imponente: il fatto che prima
di iniziare questa striscia, Hamilton aveva già registrato una sequenza di 33 gare a punti, cominciata in Giappone nel 2016. In altre parole, dalla sua rottura in Malesia nel 2016 (che gli costò gran parte del titolo mondiale), Hamilton ha ammassato 75 gare a punti su 76, ritirandosi solo in Austria nel 2018. Analizzando i dati, emergono delle cifre da brivido: in queste 76 gare ha vinto 41 volte, ed è salito sul podio in 59 di esse.
41 vittorie: suona familiare? Sì, è il numero di successi in carriera di Ayrton Senna: in altre parole Hamilton negli ultimi 76 GP, in meno di 4 anni, ha vinto tanto quanto il brasiliano (10 stagioni 161 GP).
Che botti!
Gli incidenti hanno fatto registrare dei record anche sul versante delle interruzioni e dei ritiri. Quello del Mugello è stato il terzo GP della storia con 3 partenze da fermo dopo Austria 1987 e Belgio 1990. All’epoca il regolamento non prevedeva, come quello attuale, delle ri-partenze da fermo durante la gara: furono tutte partenze “ex-novo” dopo incidenti al primo giro. Gli incidenti al via ed alla ripartenza dalla prima Safety Car hanno causato ben 7 ritiri in 7 giri: per trovare un numero più elevato di ritiri nei primi giri di gara bisogna tornare al GP degli USA del 2006, quando 9 piloti furono fuori per incidenti nei primi 6 giri (7 al primo giro). Solo 12 monoposto al traguardo: è il numero più basso dal GP di Singapore del 2017, tristemente famoso per l’incidente al via tra le Ferrari di Vettel e Raikkonen.