Formula 1, GP Eifel al Nurburgring: tutte le statistiche. Vettel ultimo vincitore nel 2013

Formula 1

Michele Merlino

La Formula 1 torna a sette anni di distanza al Nurburgring, dove l'ultimo a vincere è stato Sebastian Vettel su Red Bull, poi campione del mondo. Anche se l'impresa da ricordare è quella di Michael Schumacher del 1995, che beffò la Ferrari di Alesi dopo una gara pazza. Il GP Eifel in diretta su Sky Sport

GP GERMANIA, DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICHE

Il Nurburgring rientra nel calendario della F.1 dopo un’assenza di 6 anni: l’ultima gara qui è stata disputata nel 2013, ed il vincitore fu Sebastian Vettel su Red Bull. Per la prima volta quindi le vetture Turbo/Ibride calcheranno il Nurburgring, in un panorama prestazionale completamente cambiato rispetto a quell’anno che consacrò Seb come il campione del momento: a fine anno arrivò il quarto titolo di fila. Da allora, Hamilton ne ha vinti cinque su sei. 

 

Il Nurbugring ha ospitato 40 GP dal 1951 al 2013. I primi 22 sul circuito originale da 22,8 km costruito nel 1927, la famosa “Nordschleife”, gli ultimi 18 sulla “GP Strecke” inaugurata nel 1984. Non senza malumori: nel 1984 il nuovo Nurburgring era un circuito precursore dei tempi, con ampie misure di sicurezza e vie di fuga. Troppo avanti con i tempi: i piloti si lamentarono della distanza del pubblico e del disegno del tracciato, e dopo due sole edizioni cadde nel dimenticatoio fino al 1995. Una gara incredibile, che vi riproponiamo qui sotto. A testimonianza delle alterne fortune del Nurburgring in tempi recenti, non solo le lunghe assenze dal calendario, ma anche il fatto che il tracciato è alla sua quarta denominazione per un GP. Si sono corsi qui i GP di: Germania, Europa, Lussemburgo, ed ora Eifel. E’ l’unico circuito ad aver ospitato GP con più di due denominazioni diverse.

L’impresa di Schumacher nel 1995

E’ il primo di Ottobre del 1995: in qualifica le Williams si sono assicurate la prima fila, con Schumacher, lo schiacciasassi di quel campionato, alle spalle. Racchiusi in 4 decimi, sembrano gli unici in grado di giocarsi la vittoria: Berger (Ferrari) è quarto a un secondo, Alesi (Ferrari) sesto, a un secondo e sette. Tuttavia piove nel giorno di gara e le carte si rimescolano. Non nei primi giri, quando Coulthard, Schumacher e Hill distanziano tutti, ma nel momento del passaggio dalle gomme da bagnato a quelle da asciutto, operazione necessaria per tutti, ma non per Alesi, che è partito con le slick e si ritrova in testa con un vantaggio di mezzo minuto. A metà gara, altro cambio gomme: è un disastro per Alesi, che impiega 8 secondi più di Schumacher, ma la situazione sembra sotto controllo, il vantaggio è sempre di mezzo minuto, circa.

Schumacher riparte dalla sosta con un ritmo stellare ed a suon di giri veloci si riporta su Alesi, ma, colpo di scena: si riferma ai box! Mancano 15 giri e rientra in pista con un gap di 22 secondi. Impresa impossibile? Non per lui: recupera, piomba alle spalle di Jean nel finale e a due giri dalla fine lo passa con una manovra dura, che non lascia scampo al francese, andando a vincere. E meno male che Schumacher aveva dichiarato alla vigilia: “è un tracciato noioso. È come Magny-Cours e Barcellona: si impara facilmente e non presenta difficoltà”. Ci ha pensato lui a renderlo immortale.