Formula 1 GP Turchia, tutte le statistiche: Massa sultano di Istanbul

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Felipe Massa è l’unico pilota ad aver vinto più di un GP di Turchia, con il brasiliano che si è imposto con la Ferrari nel 2006 (primo successo in carriera), ripetendosi poi nei due anni successivi. La Formula 1 torna a Istanbul dopo nove anni. Il GP di Turchia in diretta domenica su Sky Sport 

GP TURCHIA: LIBERE 3 E QUALIFICHE LIVE

Il circuito di Istanbul nella storia della Formula 1 si inserisce nel filone del primo decennio del nuovo secolo, quando ci fu l’allineamento perfetto tra l’offerta di Ecclestone e le aspirazioni delle nuove nazioni - nuove per il mondo della Formula 1 - di diventare parte del circus iridato. Ben spalleggiato dall’architetto Tilke, Bernie cominciò la sua “avventura asiatica”, una sorta di via della seta motoristica, da Sepang, nel 1999, proseguendo per il Bahrain e la Cina nel 2004, fino ad approdare a Istanbul nel 2005. Impianti faraonici, che per strutture mettevano in imbarazzo i “vecchi” circuiti europei. 

 

La Turchia quindi entrò in calendario nel 2005 ed ospitò un totale di 7 GP: lo stesso Ecclestone non ebbe problemi a falciare Istanbul dal calendario quando la ricca America calò l’asso di Austin. Nel 2012 c’era un tetto di 20 GP a stagione e così, dall’oggi al domani, il GP di Turchia fu messo da parte. Il circuito ha rischiato di cadere in disgrazia: abbandonato dai maggiori campionati mondiali (vi corsero qui anche la MotoGP e la Superbike), divenne praticamente una cattedrale nel deserto, fino al ripescaggio di quest’anno, nella speranza che questo impianto, uno dei più riusciti di Tilke, possa essere un appuntamento fisso.

 

Il sultano Felipe

Entrato in calendario a metà anni 2000, quando la Ferrari era il miglior team sulla piazza, salvo brevi eccezioni, il GP di Turchia è stato terra di conquista per Felipe Massa, che qui ha spopolato. Già il fatto che vi abbia ottenuto la prima vittoria in carriera è un buon indizio del feeling del brasiliano con Istanbul, il fatto che poi abbia vinto in tre anni consecutivi dalla pole è la riprova che, nelle giuste condizioni, qui Felipe non aveva rivali. Quei tre anni furono il 2006, 2007 e 2008: nel 2009 Massa ebbe l’incidente in Ungheria e la Ferrari ebbe l’incidente dell’avvento della Brawn con il diffusore double-decker, ed entrambi non furono più gli stessi in questo magico tracciato. A Massa tuttavia rimane il primato di essere l’unico pilota ad aver vinto più di una volta a Istanbul, leadership che deterrà per almeno altri due anni, sempre con la speranza, già citata qui sopra, che il GP di Turchia resti in calendario. Per Felipe è l’unico circuito in cui abbia vinto tre volte, quasi un quarto dei suoi successi in carriera (11).

Massa re anche per le pole

Le tre pole da cui ha confezionato le sue tre vittorie sono anch’esse il record del circuito: Felipe in questa graduatoria è seguito da Vettel a quota 2; tuttavia in quest’anno difficile, sembra che Seb non sarà in grado di eguagliare Massa nel circuito che lo vide per la prima volta alla guida di una F.1 in un weekend di gara, nel 2006, quando si mise subito in luce registrando il primo tempo nella seconda sessione di libere con la BMW Sauber.

 

La gara del 2011

L’ultima gara corsa qui, quella del 2011, è emblematica per comprendere quanto sia cambiata la Formula 1 da allora. I protagonisti assoluti furono i piloti della Red Bull motorizzata Renault: prima fila completa, doppietta in gara e giro più veloce, quella che alcuni chiamano “Scala Reale”, un dominio assoluto che assomiglia molto a quanto la Mercedes ci presenta in dosi massicce in questi anni. Ma la gara fu tutt’altro che lineare: all’epoca alla Pirelli era stato chiesto di produrre delle mescole dal degrado repentino dopo pochi giri, ed in questo GP tale caratteristica mandò nel

pallone i vari team, in difficoltà a gestire questa nuova situazione. In fondo, solo un anno prima, era così rassicurante dover fare solo un pit-stop per cambiare le granitiche Bridgestone. Anzi, se non fosse stato obbligatorio per regolamento, manco si cambiavano.

 

La gara fu un turbinio di sorpassi e pit stop: ben 79 cambi di posizione e 82 pit stop, con una strategia generalizzata di 4 soste per pilota. Fu un avvio di stagione pirotecnico: dopo 4 gare si erano già registrati 205 sorpassi, un numero quasi equivalente all’intera stagione 2009 (215)!

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