
Maya Weug alla Ferrari: la storia delle donne pilota in Formula 1. FOTO
La 16enne sarà la prima pilota donna della Rossa, nell'Academy Ferrari. La "pioniera" fu Maria Teresa De Filippis, che debuttò nel Mondiale di F1 del 1958, mentre l'unica ad andare a punti è stata Lella Lombardi nel 1975. Diverse le collaudatrici, come la colombiana Tatiana Calderon, dal 2017 test driver dell'Alfa Romeo

"Non riesco ancora a credere che sia vero!". È pazza di gioia Maya Weug, 16 anni, vincitrice del "Girls On Track", che le assicura un posto nell'Academy Ferrari. Metà belga e metà olandese come Max Verstappen, ma cresciuta in Spagna, ha una passione ereditata dal papà che a 7 anni l'ha messa su un kart dal quale lei non è più scesa e con cui si è guadagnata il rispetto nelle più importanti competizioni internazionali.

LA PRESCELTA. Il lungo percorso di selezione è iniziato a giugno del 2020 e ha coinvolto 20 ragazze indicate da 145 differenti autorità nazionali. La scorsa settimana a Fiorano le quattro giovani finaliste si sono cimentate in prove attitudinali, al simulatore e in pista con una vettura di Formula 4, categoria in cui Maya avrà già l'opportunità di partecipare quest'anno, supportata dalla Ferrari.

MARIA TERESA DE FILIPPIS. La prima pilota della storia. Nata a Napoli nel novembre 1926, esordì in F1 durante le qualifiche del GP di Montecarlo del 1958. Non esistendo sponsor, acquistò personalmente una vettura, una Maserati 250 F, appartenuta a Scarlatti. Il debutto in gara ad aprile, al Gran Premio di Siracusa, non valido per il Campionato del Mondo: chiuse al quinto posto. In quell'anno disputò così tre corse, conquistando anche la decima posizione (suo miglior risultato) in Belgio.

LA VITTORIA SULLA 500. Maria Teresa si ritirò nel 1959, dopo la morte in pista del suo amico Jean Behra, avvenuta durante il GP di Germania. La sua prima vittoria nel 1948, al volante di una Fiat 500, nella corsa in salita Salerno-Cava dei Tirreni, a cui l’avevano iscritta, sembra per una sorta di scommessa, due dei quattro fratelli. Scomparsa, a 89 anni, nel gennaio del 2020.

LELLA LOMBARDI. La seconda pilota di sempre, dopo la De Filippis. Nata il 26 marzo del 1941 a Frugarolo (Alessandria), la piemontese debuttò il 26 marzo del 1975 sul circuito di Kyalami (Sudafrica) al volante di una March 741, qualificata col 26° tempo, staccata di 3"26 dal poleman José Carlos Pace, poi costretta al ritiro. Ma si rifarà...

L'UNICA DONNA A PUNTI NELLA STORIA. In Spagna, sul Circuito del Montjuich, entra nella leggenda. Quando la gara viene sospesa al 25° per un gravissimo incidente Lella è sesta: conquisterà mezzo punto (il punteggio viene dimezzato perché non era stata percorsa la distanza minima), l'unica volta in cui una donna è andata a punti in F1. Nel 1976, la Lombardi guidò una March 761 Lavazza e la Brabham. In totale ha partecipato a 17 Gran Premi, riuscendo a prendere il via 12 volte e percorrendo 363 giri.

GIOVANNA AMATI. Dopo le fugaci apparizioni - a cavallo degli anni '80 - dell'olimpionica britannica nello sci alpino Divina Galica e della sudafricana Desirè Wilson (che non riuscirono tuttavia a qualificarsi), nel 1992 arriva l'occasione per la pilota romana, che cominciò il Mondiale come seconda guida della Brabham. Partecipò alle prove di tre GP (Sudafrica, Messico e Brasile) senza però riuscire nella qualificazione, sostituita da Damon Hill.

SARAH FISHER. Lunga anche la storia delle collaudatrici nella F1: nel 2002 - seppure per un solo giorno - l'americana dagli occhi di ghiaccio provò a Indianapolis la McLaren (al tempo guidata da David Coulthard e Kimi Raikkonen) in occasione di un evento promosso dalla Tag Heuer.

La Fisher aveva corso la sua prima 500 Miglia di Indianapolis a 19 anni, nel 2000, diventando la terza donna in assoluto a prenderne parte dopo Janet Guthrie e Lyn St. James. Nella stessa stagione conquistò anche un terzo posto in Kentucky.

KATHERINE LEGGE. Britannica della Contea del Surrey, il 22 e 23 novembre del 2005 effettuò un test con la scuderia faentina Minardi (poi diventata Toro Rosso) sul circuito italiano di Vallelunga, affermandosi come la seconda donna - dopo Sarah Fisher - a collaudare un'auto di Formula 1.

MARIA DE VILLOTA. Una storia tragica quella della pilota madrilena, figlia dell'ex driver di F1 Emilio de Villota. Nel marzo del 2012 era riuscita a diventare collaudatrice del team Marussia, ma un grave incidente durante un test nell'aerodromo di Duxford - il 3 luglio 2012 - aveva segnato la fine della sua carriera a causa della perdita dell'occhio destro.

L'11 ottobre del 2013 Maria è stata trovata senza vita in un hotel di Siviglia, dove avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa. Il decesso è avvenuto per distacco della massa encefalica, una fatale conseguenza dell'incidente del 2012.

SIMONA DE SILVESTRO. Svizzera di Thun, ha preso parte alla sua prima gara di kart a 8 anni. Nel 2006 diventa la prima donna a salire sul podio al circuito di Indianapolis, nel campionato americano di Formula BMW. Nel 2014 si avvicina alla F1, legandosi alla Sauber, non riuscendo però nell'obiettivo di partecipare al Mondiale dell'anno successivo.

CARMEN JORDÀ. Spagnola della zona di Alicante, ha esordito nella Indy Lights come tester della Walker Racing sul Circuito di Sebring (Florida) il 19 gennaio del 2010. Un paio di anni dopo il debutto nella GP3 con la Ocean Racing Technology. Quindi il grande salto in F1.

Nel 2015, infatti, Carmen Jordà entra a far parte del programma di sviluppo per i piloti della Lotus.

SUSIE WOLFF. Nel novembre del 2014 la Williams comunica che la pilota britannica è stata promossa al ruolo di test driver ufficiale della scuderia, la prima donna - dai tempi di Giovanna Amati - a prendere parte a un weekend di F1, nelle prime libere del Gran Premio di Silverstone. L'anno seguente l'annuncio del ritiro: "È tempo di appendere il casco al chiodo" il messaggio di Susie, moglie di Toto Wolff, boss della Mercedes.

TATIANA CALDERON. Nel marzo del 2018 l'annuncio dell'Alfa Romeo-Sauber, che nomina la giovane colombiana test driver per la nuova stagione di Formula 1. Ventiquattro anni, pilota del campionato GP3 dal 2016, Tatiana era già sotto contratto con la Sauber dal 2017 con l'incarico di sviluppare la monoposto, ma ora viene "promossa" ad un ruolo più importante nel team di Hinwil, dove lavorerà al simulatore per la comparazione dei dati raccolti in pista, coinvolta anche nel lavoro sul posto durante i weekend di gara. Un impegno che continua ancora oggi.

IL SOGNO FERRARI. Nella stagione 2019, Tatiana - nella foto con il neo ferrarista Carlo Sainz Jr - debutta in Formula 2 con il team Arden, diventando la prima donna a gareggiare nella categoria. Realizzando anche il sogno di una "due giorni" sulla pista privata Ferrari di Fiorano al volante di una C32 del 2013.

TRIS DI DONNE. In questo 2021 la Calderon sarà anche alla guida della Richard Mille, nel WEC (World Endurance Championship) e in un team tutto al femminile con Sophia Floersch e Beitske Visser. Lo stesso trio che ha corso all'ultima 24 ore di Le Mans.

DANICA PATRICK. Infine l'americana, che non ha mai corso in F1, ma è la pilota più vincente nella storia dei campionati automobilistici statunitensi. L'unica a trionfare in una gara della IndyCar Series (la Indy Japan 300); quella con i migliori piazzamenti nella 500 Miglia di Indianapolis (3^) e nella Daytona 500 (8^); tra i 14 piloti in assoluto ad aver compiuto dei giri al comando di entrambe le corse. La sola ad aver conquistato una pole in una gara NASCAR (nella Daytona 500 del 2013). Anche modella e imprenditrice, Danica si è ritirata nel 2018.