Mercedes in difficoltà negli ultimi GP di Monaco e Baku, con la beffa dell'errore di Hamilton alla ripartenza. Grande strategia della Red Bull, che però vede sfumare il successo di Verstappen. La Ferrari è terza nel costruttori, ma ha deluso. Ecco l'analisi tecnica del GP azero. Il Mondiale torna il 20 giugno con la gara in Francia: tutto live su Sky Sport F1 (canale 207)
È stata una gara piena di colpi di scena. Sembrava tutto fatto per l’allungo in classifica di Verstappen su Hamilton quando la posteriore del pilota olandese ha ceduto sul rettifilo principale mandando la RB16 B contro le barriere. Questo episodio poteva costare caro a Max visto che Hamilton aveva una grande chance di allungare in classifica. Ma al restart il campione del mondo inglese è andato lungo alla prima curva e non è riuscito a conquistare nessun punto. Alla fine, ha avuto la meglio Sergio Perez che è riuscito a conquistare la sua prima vittoria al volante della Red Bull davanti un sorprendente Sebastian Vettel. Chiude il podio l’Alpha Tauri di Gasly che è riuscito ad avere la meglio sulla Ferrari di Leclerc. È stata una corsa con tantissimi aspettati da analizzare che, alla fine, sono risultati determinanti per l’esito finale.
Red Bull scavalca Hamilton grazie alla strategia
La partenza è stata molto lineare specialmente nelle prime posizioni. Leclerc è riuscito a mantenere la leadership della gara davanti ad Hamilton e Verstappen. Si capisce fin da subito che la SF21 del monegasco non ha un gran ritmo in condizioni di gara, infatti, Hamilton lo scavalca al giro 2. Il monegasco viene infilato tre giri dopo anche da Verstappen e successivamente da Perez. Ma il momento chiave nella lotta di testa arriva con il primo pit stop. Hamilton è stato il primo tra i piloti di testa ad essere chiamato ai box perché già da alcuni giri si lamentava di mancanza di grip
al posteriore. Nella fase di cambio gomme il pilota inglese ha perso la testa della corsa a causa di un pit stop molto lento. Sono stati impiegati ben 4,6 s perché in contemporanea è rientrato anche Gasly e ha dovuto quindi attendere il suo passaggio. Red Bull ha approfittato subito di questo inghippo accaduto al box Mercedes richiamando ai box Verstappen nel giro successivo. Scelta azzeccata per il Team di Milton Keynes che grazie a questa mossa è riuscita a portare Verstappen
in testa alla corsa. Perez, invece, è stato lasciato in pista visto che le sue gomme soft erano ancora molto prestazionali. Non appena hanno visto la giusta finestra su Hamilton, il pilota messicano è stato chiamato ai box e, nonostante un pit lento (4,3 s) per un problema alla posteriore destra, riesce a portarsi in seconda posizione alle spalle di Verstappen. Senza l’inconveniente ai box il messicano poteva addirittura attaccare la prima posizione del compagno di squadra.
Cosa è successo alla gomma posteriore di Verstappen?
La corsa sembrava ormai finita con il duo Red Bull davanti alla Mercedes di Hamilton. Ma al giro 46 c’è stato il colpo di scena che ha costretto al ritiro Verstappen. In pieno rettilineo c’è stato un cedimento della posteriore sinistra che ha costretto il pilota olandese al ritiro. Verstappen non è stato l’unico pilota ad avere questo tipo di inconveniente in quanto la stessa cosa era successa a Stroll nella prima parte di corsa. Le gomme hard del pilota canadese avevano percorso 28 giri mentre quelle di Verstappen erano arrivate a 34. Si tratta di un problema inaspettato per piloti e ingegneri in quanto dai dati della telemetria non avevano visto nessun tipo di surriscaldamento, nessuna eccessiva usura e nessuna vibrazione. Pirelli ha subito avviato un’indagine interna per dare una spiegazione all’accaduto e, dalla prima analisi fatte, sembra che entrambe le forature siano state dovute a dei detriti. Mario Isola ha spiegato così l’accaduto: “Le due gomme vengono spedite per via aerea ai nostri laboratori dove saranno sottoposte a controlli molto approfonditi, al microscopio e non solo. Siccome gli pneumatici non si sono distrutti sarà possibile trovare le cause dei cedimenti. E capiremo la vera motivazione degli incidenti che possono essere stati causati da un detrito o da qualsiasi altra cosa. Posso dire che tutte le gomme che abbiamo controllato in pit lane non hanno mostrato segni di fatica e la gomma più sollecitata a Baku non è la posteriore sinistra, bensì l’anteriore destra”.
Dopo l’incidente di Verstappen la gara è stata interrotta con la bandiera rossa e questo ha permesso ai tecnici Pirelli di analizzare tutti gli pneumatici montati sulle vetture. Da queste analisi è emerso che anche su una delle gomme hard di Lewis Hamilton c’era un taglio causato da un detrito. L’incisione, però, non è stata così profonda da causare la perforazione della struttura.
Perez parcheggia la sua Red Bull a fine gara
Nonostante la vittoria non è stata una giornata tranquilla per Perez. Nella seconda metà di gara la RB16B ha accusato dei problemi di pressione idraulica e dal box non erano così convinti che potesse raggiungere la bandiera a scacchi. Nei momenti della ripartenza non ha potuto scaldare adeguatamente le gomme per non sforzare eccessivamente le componenti della sua vettura. Perez, dopo aver tagliato il traguardo, ha subito fermato la sua RB16B a bordo pista per evitare qualsiasi tipo di danno alla sua vettura.
Il “Magic Botton” è costato la vittoria ad Hamilton
Alla ripartenza dopo la bandiera rossa Hamilton scattato dalla seconda piazza era riuscito ad avere uno start migliore rispetto a Perez ma è andato lungo in curva 1. Un errore alquanto strano per il campione del mondo visto che, analizzando le immagini, non ha forzato la staccata ma ha iniziato a frenare nello stesso punto di Perez. Quanto accaduto è stato spiegato benissimo a fine gara ed è implicabile ad una funzione che in Mercedes chiamano Magic botton. Questa particolare modalità fine utilizzata principalmente per riscaldare pneumatici e freni nei giri di riscaldamento e durante le fasi di Safety Car.
Se analizziamo la camera car di Hamilton possiamo notare che ha attivato il Magic botton nel giro di formazione per poi andare a disattivarlo sul rettifilo principale prima di andare a fermarsi in griglia. Sul volante della vettura 44 questa funzione si attiva con un pulsante che si trova nella parte posteriore in alto a destra mentre su quella di Bottas schiacciando il pulsante denominato "BW”. Dopo la partenza, Perez ha cercato di chiudere sulla sinistra Hamilton e il pilota inglese reagendo alla manovra del messicano ha inserito, inavvertitamente, tale funzione arrivando alla staccata di curva 1 con una ripartizione di frenata completamente sbagliata finendo così lungo. A fine gara Toto Wolff ha difeso l’operato del suo pilota di punta: “Quello di Hamilton non può essere chiamato un errore. Era partito bene e stava impostando la curva, poi è arrivato Perez. Ha toccato il pulsante che ha modificato il bilanciamento dei freni e non ha permesso alla vettura di frenare. Lewis non ha commesso alcun errore”.
Cosa sta succedendo alla Mercedes?
La W12 ha deluso molto, sia a Monaco che a Baku. Questi due circuiti, seppur completamente diversi tra di loro, hanno un fattore in comune. Ci sono troppo poche curve veloci per generare energia e quindi calore sullo pneumatico. A Baku la maggior parte delle curve viene percorsa in seconda o terza marcia e a velocità inferiori a 140 km/h. Troppo lente per la Mercedes, con raggi troppo corti e angolo di sterzata troppo bassi. L'asfalto è molto scivoloso e i rettifili tra le tante curva a 90° provocano un forte abbassamento delle gomme specialmente quelle anteriori. Per
cercare di risolvere questi problemi hanno lavorato molto a livello meccanico ma hanno anche mandato in pista i due piloti con due setup aerodinamici diversi. Bottas con maggior carico mentre Hamilton era più scarico. In qualifica Lewis ha puntato su un’ala posteriore con il profilo principale con una corda più corta e un bordo d’entrata a “cucchiaio” meno accentuato. Differenze anche sul flap mobile con Hamilton che ne ha usato uno con corda minore rispetto a quello di Bottas. Hamilton grazie a queste scelte ha potuto giocarsi un ruolo da protagonista mentre Bottas non è mai stato protagonista né in qualifica e nemmeno in gara.
Vettel secondo e Alonso sesto. I perché di questa posizione
Dopo l’ottimo Gp di Monaco, Vettel, ha confermato la sua ripresa anche a Baku portando la sua Aston Martin in seconda posizione. Partito fuori dalla top ten ha scelto comunque di partire con le soft gestendole perfettamente nella prima parte di corsa. Questo gli ha permesso di allungare il primo stint e di guadagnare diverse posizioni sfruttando l’overcut. Alla ripartenza dopo la Safety Car ha potuto beneficiare di gomme hard più fresche rispetto a quelle dei suoi diretti avversari
(Leclerc e Gasly) e questo gli ha permesso di scavalcarli in pista. I due circuiti cittadini di Montecarlo e Baku hanno esaltato le caratteristiche della l'AMR21 che, specialmente a Baku, ha potuto anche sfruttare la potenza della Power Unit Mercedes. Per vedere se la vettura avrà fatto dei progressi bisognerà aspettare delle piste vere e questo lo potremo scoprire solo in Francia.
Per Alonso, invece, la gara era stata un autentico disastro ma è stata raddrizzata solo negli ultimi due giri finale che hanno permesso al pilota spagnolo di issarsi in sesta posizione. Alonso, partito con le soft, è stato uno dei primi piloti ad effettuare la sosta montando le hard. Con queste gomme l’Alpine non aveva passo ed era così scivolato fuori dalla zona punti. Durante la prima safety car gli strateghi del team transalpino hanno deciso di rimontare le soft ma i risultati non sono stati quelli sperati. L'interruzione (post incidente di Verstappen) ha dato ad Alpine una
seconda chance e Alonso ne ha approfittato. Ha beneficiato dell’errore di Hamilton e ha superato, in soli due giri, Ricciardo, Carlos Sainz e Yuki Tsunoda.
Ferrari delude in gara
Leclerc parte in pole. Verstappen ritirato, Bottas ed Hamilton fuori dai punti. Ferrari non arriva sul podio. Da questo si può intuire che la prestazione della SF21 in gara è stata molto deludente. Dopo le prove libere si optato per un setup aerodinamico molto scarico che ha pagato in qualifica ma è stato deleterio in gara. Nonostante questo, c’è stato il sorpasso della Rossa alla McLaren nella classifica costruttori. Binotto a fine gara non ha nascosto la sua delusione per il risultato di oggi:
“Con le soft sapevamo di essere un po' più in difficoltà nel primo stint, poi ci siamo complicati la gara. Se la sono complicata i piloti stessi. Però restano le due pole consecutive e da oggi il terzo posto nella classifica Costruttori anche se il vantaggio è minimo e, soprattutto, inferiore a quello che avrebbe potuto essere. È stata una gara difficile, inferiore alle aspettative alla luce del risultato delle qualifiche di ieri. Sappiamo bene che per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo non soltanto migliorare la nostra vettura ma anche essere perfetti in ogni area e oggi non lo siamo stati”.