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F1, Mazepin e rescissione del contratto: "Deluso". La storia e il ruolo del papà oligarca

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La delusione (e non solo) di Mazepin in un post sui social dopo la decisione della Haas d'interrompere il rapporto con il pilota e lo sponsor russo Uralkali: "C'era la disponibilità ad accettare le condizioni proposte, ma la decisione è stata unilaterale". E aggiunge: "Spero di tornare in tempi migliori, ma dirò altro nei prossimi giorni". La storia di Nikita, figlio di un oligarca e magnate del settore chimico ritenuto vicino a Putin 

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"Sono molto deluso di apprendere che il mio contratto di F1 è stato risolto. Pur comprendendo le difficoltà, la decisione della FIA (che consentiva di correre senza inni e bandiere russe, ndr) e la mia ripetuta volontà di accettare le condizioni imposte per continuare sono state completamente ignorate in una decisione presa unilateralmente". Il pilota russo Nikita Mazepin ha affidato a un post sui social la sua replica dopo la decisione della Haas d'interrompere il rapporto con lui e anche con lo sponsor Uralkali.  "A coloro che hanno cercato di comprendere, va il mio eterno ringraziamento", ha aggiunto. 

"Spero di tornare in tempi migliori, ma avrò altro da dire..."

"Ho fatto tesoro del tempo trascorso in F1 e spero sinceramente che potremo tornare tutti insieme in tempi migliori. Avrò altro da dire nei prossimi giorni", conclude.

Ma chi è Nikita Mazepin?

"Non siamo amici, al massimo siamo delle vecchie conoscenze che hanno corso insieme sui kart. Onestamente del suo cognome non mi importa. Forse gli darà più forza, ma anche più pressioni. E quando abbasso la visiera, non penso a queste cose". Così Mazepin parlava di Mick Schumacher, suo ex compagno di squadra, all'indomani del loro arrivo in Haas. Ma anche il moscovita - che ha compiuto 23 anni il 2 marzo - ha un cognome "ingombrante".

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La figura ingombrante del padre Dmitry

Il padre Dmitry - che lo sostiene dalle prime fasi della sua carriera automobilistica - è uno degli uomini più ricchi e influenti della Russia, proprietario della società di fertilizzanti minerali Uralchem, oltre che membro del Consiglio di sorveglianza della Federazione nazionale di nuoto. La presente di Nikita in F1 è strettamente legata al padre e allo sponsor Uralkali con il quale la Haas ha altresì interrotto i rapporti. Oligarca nato a Minsk, come detto magnate del settore chimico, Dmitry Mazepin è ritenuto molto vicino a Vladimir Putin. Mazepin senior di recente è venuto alla ribalta anche per guai giudiziari in Irlanda: qui dovrà presentarsi dinanzi alla Corte Commerciale per l’accusa di frode nell'ambito di un processo che lo vede accusato di aver defraudato quattro aziende con operazioni volte a screditarle. Il processo è iniziato nel 2016.

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La carriera di Nikita

Nikita ha cominciato a frequentare il Circus nel 2016, quando diventa test-driver della Force India; e nell'aprile dello stesso anno - alla fine della seconda sessione di prove in Formula 3 all'Hungaroring - alimenta la sua nomea di "testa calda" colpendo con due pugni in faccia il collega inglese Callum Ilott - reo di averlo ostacolato nel giro lanciato - beccandosi una gara di squalifica. Confermato nel ruolo e promosso dal 2018 pilota per lo sviluppo del team indiano, nel 2019 sale sulla Mercedes per i test al GP di Spagna, chiudendo il Day-1 al comando. Nella stessa annata debutta in F2 con la ART Grand Prix, concludendo la stagione in 18^ posizione; nel 2020 - alla guida della Hitech Grand Prix - vince a Silverstone e al Mugello, piazzandosi quinto nella classifica finale. Lo scorso anno si è fatto notare più per gli errori che per altro e nel 2022 avrebbe dovuto dare un segnale sulla sua reale capoacità di poter stare tra i big. Poi la guerra in Ucraina è la decisone della Haas.

Ve lo ricordate? Il "mea culpa" per il video incriminato

Il 1° dicembre 2020 era stato ufficializzato dalla Haas e una settimana più tardi un episodio che ha fatto molto discutere: aveva condiviso un video - poi rimosso - sul proprio account Instagram in cui appariva nel retro di un'auto intento a palpeggiare una donna (che si rivelerà essere un'amica). "Perdonato" dagli americani (che ne avevano condannato comunque il comportamento, definendolo "ripugnante") aveva chisto scusa: "Non ne vado certo orgoglioso - le dichiarazioni a ESPN - sono consapevole che da qui in avanti dovrò mantenere uno standard più elevato e mi dispiace per l'imbarazzo causato alla squadra. Crescerò. Ho avuto i miei alti e bassi, ma fa parte della vita. Riconosco di aver deluso tante persone, ma credo di essere un ottimo pilota in pista e non vedo l'ora di affrontare questa nuova sfida per dimostrare le mie capacità e rovesciare la percezione che si ha di me". Propositi tutti da rivedere per la sua carriera da pilota.