A distanza di quasi un anno dalla morte di Max Mosley, una perizia ufficiale rende note le cause del decesso dell’ex capo della Formula 1. Si è tolto la vita sparandosi alla testa con un fucile dopo aver saputo di essere in fin di vita a causa di un tumore
Era un malato terminale Max Mosley. Una diagnosi senza speranza che aveva saputo pochi giorni prima di togliersi la vita con un colpo di fucile in testa. A distanza di 10 mesi dalla morte dell'ex numero 1 della Formula 1 una perizia dettagliata spiega nei particolari quanto accaduto lo scorso 24 maggio nella casa di Kensigton dove fu trovato cadavere. Gli agenti che arrivarono dinanzi alla porta della camera da letto notarono un biglietto con scritto: "Non entrare, chiama la polizia". E dentro la camera, sul comodino, un altro biglietto: "Non avevo scelta"
Grande appassionato di corse, negli anni ’60 aveva tentato la carriera del pilota, ma con pochi risultati. Era arrivato a correre con una Brabham di F2 gestita da Frank Williams. Mosley aveva preso nel 1993 il posto di Jean-Marie Balestre al vertice della Fia, ma era stato travolto nel 2008 da uno scandalo sessuale che ne aveva determinato l'uscita di scena. Sulla figura del dirigente nato a Londra il 13 aprile 1940, erano già state gettate pesanti ombre dall'essere figlio dell'uomo politico Oswald Mosley, fondatore del partito fascista britannico.