Leclerc: "A 11 anni prima volta a Maranello, la immaginavo come La fabbrica di cioccolato"

A "GQ"
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Leclerc e Sainz nelle anticipazioni di GQ sulla loro storia con in Ferrari: "La prima volta avevo 11 anni ma non entrai - dice Charles - me la immaginavo come nel film 'La fabbrica di cioccolato' con gli Umpa Lumpa in giro". Sainz: "Per me fu una spedizione segreta, ero ancora sotto contratto con un altro team e sono entrato dal retro"

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Il sogno e la realtà. L'ambizione di guidare una Ferrari e chi, una Ferrari, la guida per davvero. Charles Leclerc e Carlos Sainz saranno sul numero di settembre di GQ, "Red Hot" sarà il titolo del reportage da Maranello dove i due piloti hanno parlato (anche) del loro primo impatto con la Rossa. Per Leclerc si torna indietro nel tempo, aveva undici anni circa, portato a Maranello da un amico di famiglia che lavorava per la Ferrari. Ma lui non riuscì ad entrare: "Mi sono seduto nel parcheggio per due ore - sono le sue parole nelle anticipazioni della rivista -, e ho cercato di indovinare cosa succedesse là dentro. Me lo immaginavo come nel film 'La fabbrica di cioccolato', con gli Umpa Lumpa in giro".

Sainz dal retro

Diversa, invece, la prima volta di Carlos Sainz, "una spedizione segreta - parola sua -, perché dovevo aspettare la scadenza del mio contratto con un altro team (la McLaren, ndr)". Ma il desiderio di guidare la Rossa era fortissimo: "Sono entrato dal retro" dice Carlos, che oggi invece entra sempre dall'ingresso principale.

"Mia mamma è sempre preoccupata"

Leclerc tocca poi anche un altro tema, quello di uno sport sempre ad alto rischio: "La preoccupazione di mia madre è grandissima - dice Charles -. E non so cosa dirle. Oltre al fatto che amo il mio lavoro. Non c’è nulla in particolare che possa aggiungere per farla sentire meglio. Non le dirò che starò attento. Sarebbe una falsità. Farò del mio meglio, in ogni caso. Lei lo sa bene: è uno sport pericoloso. Nel corso degli anni è diventato molto più sicuro, ma rimarrà sempre un’attività dove il rischio esiste. Ma sa che sono l’uomo più felice al mondo quando sono in macchina".