F1, analisi dei fondi di Red Bull, Mercedes e Ferrari: è anche qui che si gioca la partita

Formula 1
Matteo Bobbi

Matteo Bobbi

E' probabilmente la zona più nevralgica per produrre carico aerodinamico: il suo funzionamento è strettamente legato al cosiddetto effetto venturi. Dalla complessità della Red Bull alle scelte di Mercedes e Ferrari: il tema si è "acceso" dopo le immagini inedite delle monoposto sollevate dalle gru a Monaco, perché una parte del "match Mondiale" si gioca proprio in questa zona

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Nelle Formula 1 a effetto suolo il fondo è forse la zona più nevralgica per produrre carico aerodinamico. Per capire come funziona è necessario spiegare come funziona l effetto venturi: un fluido che attraversa una sezione A ad una certa velocità costante nel momento in cui incontra un restringimento andrà ad aumentare la sua velocità e come conseguenza a diminuire la propria pressione e quando al contrario incontrerà una sezione maggiore diminuirà la propria velocità con la conseguenza di aumentare la propria pressione. Il fondo di una Formula 1 attuale visto dal basso verso l alto presenta e propone esattamente questo concetto, canali che nel loro sviluppo presentano cambi di sezione per poi sfociare nella parte posteriore in quello che è il diffusore.

Analizzando il fondo della Red Bull possiamo notare una certa complessità sopratutto se lo paragoniamo a quello più convenzionale di Mercedes e Ferrari. Red Bull presenta un fondo con l'ingresso dei tunnel molto alto a cui segue un primo restringimento in termini di altezza che non porta alla vera e propria gola del fondo perché successivamente possiamo notare un ulteriore variazione verticale verso la parte centrale. Mercedes e Ferrari al contrario presentano una soluzione più convenzionale con un canale lineare lungo quasi tutto il suo sviluppo. Una delle maggiori difficoltà incontrate dagli aereodinamici è quella di mantenere il flusso a bassa pressione e quindi laminare lungo tutto il pavimento stesso, cercando di evitare il più possibile zone ad alta pressione dove il flusso tende a staccarsi, da questo problema nasce la necessità in alcune zone di rienergizzare il flusso stesso  creando di fatto dei continui cambi di pressione in grado di generare vortici utili a tornare ad avere il flusso laminare.

Se analizziamo nel dettaglio il fondo Red Bull notiamo in alcune zone una costruzione quasi tridimensionale dello stesso con vari cambi di pendenza sia nella parte anteriore che in quella posteriore necessari a rienergizzare il flusso laddove si creavano zone di alta pressione Al contrario Mercedes e Ferrari sembrano prediligere la potenza del tunnel centrale mantenendolo lineare lungo il loro sviluppo una soluzione che secondo alcuni aerodinamici che abbiamo interpellato risulta essere molto efficace  quando utilizzate con il canale radente al suolo ma per contro rendendo i valori di pressione della gola molto più sensibili alle variazioni di altezza. Una fetta della partita si sta giocando in quella zona del campo e non è un caso che queste foto hanno catalizzato un livello di attenzione mai sperimentato prima.