F1, Gp Ungheria: le qualifiche all'Hungaroring viste dalla pista

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Sembrerà di tornare al 2021 oggi nel GP d'Ungheria, con il duello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen a infiammare una gara che si preannuncia calda e tirata. La McLaren si è confermata competitiva, mentre per la Ferrari un weekend che si preannunciava di rivincita si sta dimostrando l'ennesima delusione. Che arrivi la prima vittoria non Red Bull dell'anno? Il GP in diretta  alle 15 su Sky Sport F1, Sky Sport Summer, in 4K e in streaming su NOW

GP UNGHERIA, LA DIRETTA DELLA GARA

In pochi secondi, anzi millesimi, è stato un po’ come riavvolgere il nastro di una videocasetta, spolverare una foto un po’ datata, tornare indietro a quel 2021 che ci ha regalato una sfida da coltello tra i denti fino all’ultima gara tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. E in effetti il sette volte campione del mondo non portava la sua Mercedes in pole position da 33 gran premi, dall’Arabia Saudita del 2021. Conquistando la 104^ partenza al palo della sua carriera per 3 millesimi davanti alla Red Bull di Verstappen è andato ancora una volta al di là di tutto Lewis Hamilton, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo portando la sua monoposto ma soprattutto sé stesso oltre l’ennesimo limite.

 

Lo si è capito da come ansimava quando si è aperto via radio per congratularsi con la sua squadra. In pochi sanno fare cose del genere: a riconoscerlo ed applaudirlo è stato Nico Rosberg, uno che per batter Sir Lewis ha dovuto stravolgersi e poi persino ritirarsi. Per la nona volta nella sua infinita carriera Hamilton in Ungheria partirà davanti a tutti ed è l’ennesimo record, perché nessun pilota nella storia è mai riuscito in questa impresa. Se basterà per provare a battere Max ce lo diranno solo i 70 giri di una gara che sarà calda e tirata, ma di certo Lewis non si sposterà, come già hanno fatto in tanti questa stagione, se si ritroverà Max nello scarico della sua W14 perché la RB19 avrà il solito passo gara mostruoso. Ha già promesso battaglia e questo basta per alzare aspettative e adrenalina in attesa che i semafori si spengano. Dalla seconda fila appaiate scattano le due McLaren che a questo punto stanno diventando una solida e bella realtà. Norris terzo e Piastri quarto.

Arrivando qui il britannico aveva detto che la sua monoposto nel lento non era ancora all’altezza, ma sia la prestazione mostrata in qualifica che le simulazioni del ritmo gara di venerdì l’hanno già smentito.

 

Nonostante le dichiarazioni e le aspettative alte della vigilia la Ferrari è stata ancora una volta sbiadita, tanto da farsi sorpassare persino dall’Alfa Romeo di un incredulo Zhou. A conferma di una situazione tecnica dalla quale il gruppo di Maranello non sembra in grado di uscire non sono solo le parole di Leclerc, “il giro era buono, non potevo fare di più”, ma soprattutto la sua rassegnazione. Con quattro decimi di ritardo dalla pole di Hamilton il monegasco si è preso solo la sesta posizione e parte in terza fila. Sainz addirittura ha mancato la Q3 e scatta undicesimo. La SF-23 non si è adattata a queste qualifiche e la gestione delle gomme non è stata all’altezza. Questa trasferta doveva essere una sorta di rivincita e per ora si sta dimostrando l’ennesima delusione. Il nuovo format sperimentale del sabato con mescola obbligata per ora ha regalato spettacolo, nonostante i piloti facciano fatica a digerirlo. Che sia la volta buona che a vincere quest’anno non sia una Red Bull? Manca poco per scoprirlo.