F1, Tsunoda: "Chiudo gli occhi e sogno il titolo". Lo speciale "Yuki San" su Sky Sport F1
L'INTERVISTAYuki Tsunoda (AlphaTauri), atteso protagonista di questo weekend nel suo GP di casa a Suzuka, intervistato da Federica Masolin per lo speciale "Yuki San". Racconta le sue passioni e le sue speranze: "Mi rilasso con la sauna, amo il calcio e spero di aprire un ristorante". Ma il sogno più grande è chiaro: "Diventare campione del mondo". Tutto il fine settimana in Giappone live su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, in 4K e in streaming su NOW
Sono i giorni del GP del Giappone, sedicesima priva del Mondiale di F1. E sono ievitabilmente i giorni di Yuki Tsunoda, padrone di casa a Suzuka e al quale Sky Sport F1 ha dedicato uno speciale: "Yuki San". Intervistato da Federica Masolin in occasione del lancio a Venzia del docufilm sull'AlphaTauri, Tsunoda ha parlato del suo presente, delle sue passioni e di un suo grande sogno.
Ci stiamo preparando per il GP più speciale per te, penso. Come ti senti pensandoci?
"Non vedo l’ora. Nulla come il gran premio di casa, ricordo ancora ogni singola sessione: cosa è successo e che tipo di benvenuto ho ricevuto dagli spettatori giapponesi. Incredibile. Non vedo l’ora di tornare: mi piace il circuito, sono già concentrato"
Abbiamo visto a Monza che sei molto amato: quando la tua macchina si è fermata tante persone ti hanno incitato e e ti hanno sostenuto. Vorrei sapere se trovi negli italiani aspetti che vedi anche nei giapponesi.
"Penso che siano abbastanza simili. Sono molto appassionati, entrambi, al motorsport. Penso che i fan italiani siano più in una direzione “Ferrari, Ferrari, Ferrari".
Vi hanno 'infastidito' tutto il tempo?
"Penso che la passione la sentano tutti i piloti, specialmente la Ferrari e tutti i team italiani. Penso che loro esprimano, esplodano e mostrino il loro stato d’animo e c’è grande interesse per ogni team, ogni pilota. Anche i giapponesi sono molto appassionati e mostrano tutta la loro creatività che è unica nei gadget, nei cappelli speciali, nelle bandiere. Creano sempre cose fantastiche che non ho mai visto in altri paesi. Entrambi dunque hanno le loro similitudini. Passione, la passione che hanno e l’attenzione che hanno per il motorsport ma la differenza è nell’approccio ai team, come mostrano il loro tifo ai piloti e ai team"
So che sei tornato in Europa prima di arrivare in Italia per la gara a Monza. Ma quanto ti manca il Giappone e la vita in Giappone?
"Mi manca sempre, sai. Specialmente il cibo è spettacolare. La cosa che mi manca di più è il cibo, assolutamente".
Non solo il sushi no?
"No no. Non solo il sushi. La pasta, la pizza! Quando esci dall’Italia la cerchi ovunque ma la qualità è diversa. Non ottieni mai lo stesso sapore e gusto. È la stessa cosa sia per il cibo che per gli Onsen, i tipici bagni caldi giapponesi. L’avrete sicuramente visti; la scimmia immersa in questi bagni caldi è un’immagine tipica del Giappone. Abbiamo la cultura di immergerci sempre nell’acqua bollente o calda. Lo faccio anche io ogni giorno, mi manca questo. E ovviamente gli amici. Mi tengo sempre in contatto con loro anche con i giochi online, però certo, i miei amici mi mancano. Sono le tre cose che mi mancano principalmente. La mia famiglia può seguirmi spesso e mi aiuta molto. Vorrei sempre avere queste cose, la mancanza mi rende un po’ triste ma lo so e ci faccio i conti"
So che ti piace la cucina italiana, cosa in particolare? Perché so che sei un amante del cibo ed è una cosa bellissima da sentire da un atleta.
"Sì, amo il cibo. Il cibo crea sempre energia e il cibo è la gran parte del tuo corpo. Come mangi, che tipo di alimentazione hai, definisce la forma fisica delle persone. Amo la cucina italiana, penso che aiuti molto nel vivere in Italia perché quando ero nel Regno Unito ero già più fan della cucina italiana che di quella britannica".
Eri un consumatore di hamburger e fish and chips?
"Sì, mi piacciono, ma la cucina italiana è molto più simile a quella giapponese".
Più salutare...
"Sì, decisamente. Mi manca molto il cibo giapponese, veramente, veramente tanto. Ma qui non mi manca come mi mancava quando ero nel Regno Unito".
So che ti piace cucinare per i tuoi amici. Ti ho visto in cucina con Pierre Gasly. Come è andata? Ma soprattutto, sei un bravo chef?
"Direi di sì, dai. Mi piace. So fare cose basilari, soprattutto giapponesi, non ho mai preso lezioni da altri chef. Guardo YouTube per imparare come sono fatti i tipici piatti giapponesi".
Cerchi di imparare da loro...
"Non cerco proprio di imparare, mi piace di più guardare. E qualche volta lo faccio per hobby. Non so se sono un bravo chef, ma mi piace cucinare".
Questo è un tuo hobby, cercare di cucinare qualcosa per i tuoi amici, ma senza F1 cosa fai nel tempo libero? Cosa ti piace fare?
"Allora mi piace… senza Formula 1 mi piace giocare a calcio o fare lo chef".
Quindi, non fossi stato un pilota di Formula 1 saresti stato o un calciatore o uno chef. Tifi per qualche squadra?
"Non tifo una squadra in particolare. In Italia mi piacciono tutte, mi piace la Serie A, ma non ne tifo una in particolare. Tifo più per i giocatori singoli, il mio preferito è sicuramente Cristiano Ronaldo".
Quando eri bambino avevi un idolo? In F1 o in generale...
"C’erano molte persone che ammiravo come idoli. Ma se devo scegliere direi Ayrton Senna. Ho visto molti dei suoi video quando guidava a Montecarlo".
Eri un neonato, nemmeno un bambino.
"Sì, sì. Ma quando guidava a Montecarlo con il cambio manuale, wow incredibile. Aveva una guida incredibile. Con il cambio sequenziale ok è un conto, ora cambi dal volante, ma con la leva era impressionante".
Ami la F1, il calcio, guardare video su YouTube e poi cosa fai per rilassarti? Prima di una gara, per esempio. Ascoltare la musica? Quale genere, per esempio?
"Allora per rilassarmi ho un hobby...".
Quale?
"Fuori dalle corse mi piace fare la sauna. Lo faccio sempre per recuperare, adoro la sauna, mi fa riposare e sono completamente rilassato per riprendere poi la mia personale routine e prima che la sessione inizi, specialmente la qualifica, ascolto una canzone che si chiama “Lose yourself” di Eminem".
Sì la conosco molto bene...
"Soprattutto il testo che dice questa è un’opportunità, va colta e non sprecata. Mi piace veramente veramente molto. Ed è una cosa simile a quella che devi fare in Formula 1. Per gasarmi ascolto questa canzone".
Hai amici in F1? Qualche pilota?
"Sì, assolutamente. Alex Albon e Pierre Gasly sono i miei amici più stretti. Con Alex parliamo spesso e ci ritroviamo anche a battagliare, posizioni simili in pista. Ci scambiamo anche informazioni, emozioni ed è abbastanza carino. Anche Checo. Checo mi aiutava tanto quando soffrivo nel 2021 e mi mandava messaggi del tipo “non mollare”. È un ragazzo molto molto amorevole. Penso che, in generale, i piloti siano molto gentili. Penso a Carlos e Lando nelle sessioni di test in Formula 1 quando io guidavo in Formula 2, nel 2019 o 2020, guidavamo insieme, ci sfidavamo e allenavamo il nostro modo di correre. La maggior parte dei piloti è veramente diversa quando guida in modo competitivo e mostra un personaggio quando è in macchina".
È bello vederti, vedere il tuo sorriso, vedere come ti godi la vita in F1. Una delle mie ultime domande è: quanto è stato importante per te arrivare in AlphaTauri a soli 20 anni, in Italia, per cercare di crescere vicino alla fabbrica? Qualcuno dice che AlphaTauri è una scuola, ma più una famiglia che una scuola...
"Sì, penso che non è propriamente vero che sia una scuola. Ti supportano molto come “junior driver”. Non direi scuola, perché i piloti di Formula 1 sanno cosa vogliono raggiungere, sanno come avere successo. Le categorie minori sono più “scuola”, la scuderia AlphaTauri è più una famiglia e sono tutti molto amichevoli tra loro. È stato sempre molto bello, aiuta tantissimo e ovviamente l’esperienza di Franz (Tost) è importantissima. Perché lui condivide la sua esperienza con i piloti e la puoi usare per guidare e tutti gli altri aspetti, in alcuni posso dir e che è stato il mio insegnante. Ma è qualcosa di diverso da una scuola. Però si, sono tutti molto amichevoli, tutto il team si supporta a vicenda"
Hai avuto un momento molto duro durante tua carriera?
"Ovviamente ho avuto molti momenti difficili che mi hanno fatto soffrire, ma ho sempre continuato a credere in me stesso ed è la cosa più importante. Non ho mai pensato 'ok non posso essere questo', ho sempre creduto in me stesso e so cosa posso fare. Ovviamente ci sono molti momenti difficili, queste cose accadono sempre".
È la vita...
"Parli di un decimo. Quando trovi due decimi, un range veramente piccolo in F1 che fa la differenza per il livello più alto e può mandarti in crisi ma devi migliorarti per crescere sempre di più e credo sempre in me stesso".
Se chiudi gli occhi cosa sogni? La prima cosa...
"Diventare Ccampione del mondo. Sì, campione del mondo. Ma vorrei anche aprire un ristorante lo stesso dopo che però sono diventato campione. Ma la prima cosa è vincere".