F1, Leclerc e lo stop prima del via in Brasile: la sfortuna non c'entra. E la reazione...

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Per quanto accaduto nel giro di formazione a Interlagos che lo ha messo ko (problema tecnico), la sfortuna non c’entra. E lo sa bene anche Charles: questa Ferrari è lenta, fragile, e anche a livello di squadra non sempre perfetta. Il Mondiale torna tra due settimane a Las Vegas in diretta su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, in 4K e in streaming su NOW

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E’ una corazza che scricchiola. Hanno parlato soprattutto i gesti per Charles Leclerc, ma anche lo sfogo a caldo e il richiamo alla sfortuna. Una reazione da uomo più che da supereroe, come spesso vengono etichettati e descritti questi ragazzi. Lo sa bene anche il monegasco che la sfortuna poco c’entra con quello che gli è successo e gli sta succedendo, in un anno che forse è il più nero della sua carriera.

Escluso un suo errore, in Brasile a tradirlo nel giro di formazione sembra sia stato un problema di natura elettronica. Persa l’idraulica di colpo, l’arresto del motore ha poi innescato il testacoda che l’ha scaraventato inerme contro le barriere. E’ il secondo zero in tre gare per Charles Leclerc, che ad Austin, dove aveva persino fatto la pole, si è visto azzerare i pochi punti conquistati con il sesto posto al traguardo per la squalifica a causa dell’altezza da terra irregolare.

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Calcoli sbagliati di cui la squadra si è presa poi la colpa. Una mancata partenza, una squalifica, alla quale si aggiungono i tre ritiri collezionati questa stagione, partita già con il piede sbagliato e lo zero in Bahrain a causa di un guasto elettrico alla power unit mentre stava lottando per il podio. Anche le quattro pole position conquistate quest’anno, con una macchina inferiore, e mai tradotte in vittorie hanno il loro peso sul morale. Come l’adrenalina della vittoria che manca dal Gran Premio d’Austria dello scorso anno. La sfortuna non c’entra e lo sa bene anche Charles: questa Ferrari è lenta, fragile, e anche a livello di squadra non sempre perfetta. E così anche la fiducia scricchiola