Leclerc vince a Monaco 10 anni dopo l'impresa dell'amico Jules Bianchi
la storia
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Una vittoria ricca di significato: il trionfo di Leclerc a casa sua arriva esattamente dieci anni dopo l'impresa di Jules Bianchi, sempre a Monaco. Il pilota francese riuscì a conquistare la nona posizione, e i suoi unici punti in Formula 1, con la Marussia, motorizzata Ferrari. Charles ricorda il grande amico a fine gara: "Negli ultimi giri ho pensato a Jules e a mio papà, avevo le lacrime"
Una vittoria densa di significato quella di Leclerc a Monaco: è stata la prima volta a casa sua, e questo lo sanno tutti, una prima volta che si è fatta attendere più del previsto. Sfumata in passato, per sfortuna ed errori, tanto da pensare a una specie di maledizione. E invece eccola lì, è arrivata, aspettava solo il momento giusto. Aspettava l'anno giusto. 2024: esattamente 10 anni dopo un'altra impresa, quella di Jules Bianchi, come un 'fratello maggiore' per Charles.
Quel 9° posto di Jules Bianchi nel 2014
Si può festeggiare un 9° posto come una vittoria? Sì, se avete avuto la fortuna di vedere l’impresa di Jules Bianchi nel GP di Monaco del 2014. Era il 25 maggio e il francese, al volante della piccola Marussia (motorizzata Ferrari) riuscì a conquistare in maniera rocambolesca i suoi unici punti in carriera in F1. Anzi, per la verità quella gara la terminò 8° e non 9°, ma venne retrocesso a causa di 5 secondi di penalità: questo perché era partito da una posizione in griglia diversa (quella lasciata vuota da Maldonado, che non era riuscito a far partire la sua Lotus). Bianchi aveva provato a scontare la penalità durate la sosta ai box, ma in regime di safety car. La direzione gara non gli diede ragione e mantenne la penalità di 5’’ che vennero poi aggiunti al suo tempo finale, costandogli una posizione in classifica.
"Negli ultimi 15 giri ho rivisto tutta la mia vita, le persone che mi mancano tanto. Mio papà, Jules...", aveva confessato ieri Leclerc a Sky Sport. Il riferimento al padre Hervé, venuto a mancare a soli 54 anni, un lutto che, come ha raccontato lo stesso Leclerc l'ha "aiutato a crescere, ma ne avrei fatto a meno". E poi all'amico Jules Bianchi, morto il 17 luglio 2015 dopo 9 mesi di coma in seguito a un tragico incidente durante il GP del Giappone del 2014. "A due giri dalla fine, uscendo dal tunnel, facevo fatica a vedere perché avevo le lacrime agli occhi - prosegue Charles -. Tanta attesa, ma, ne valeva la pena..."