Formula 2 e Formula 3: da Antonelli a Minì, che Italia vedremo in Spagna

F2 e F3

Lucio Rizzica

f3_mini_getty_monaco_2024

In Formula 3 Gabriele Minì ha assaporato a Monaco il dolce gusto del sorpasso in quello che sembra essere oramai diventato il suo circuito preferito, sul quale per il secondo anno consecutivo ha dettato legge e spodestato il piacentino Leonardo Fornaroli dalla leadership. In Formula 2, fari puntati su Kimi Antonelli, a caccia del primo successo e con voci sempre più insistenti sul suo futuro in Formula 1. Tutto il fine settimana è come sempre in diretta su Sky e in streaming su NOW

GP SPAGNA, LA GARA LIVE

Il circuito del Montmeló è un tracciato abbastanza classico, ben noto ai frequentatori delle piste, sul quale anche le categorie minori testano regolarmente, dall’aderenza elevata, non particolarmente impegnativo per gli impianti frenanti, sufficientemente completo nella sua alternanza di curve veloci e lente e con rapidi cambi di direzione. Visto così non sembrerebbe proprio il luogo adatto dove attendersi colpi di scena e insidie clamorose. Eppure ha sempre regalato grandi emozioni e competizioni ad alta intensità tanto in Formula 2 che in Formula 3. E quest’anno, avviando il tour de force estivo che imprimerà il cambio di passo alle stagioni delle categorie propedeutiche, è un appuntamento paricolarmente atteso, specialmente dai piloti italiani. In Formula 3 il Principato di Monaco ha regalato al palermitano del team Prema Gabriele Minì il dolce gusto del sorpasso in quello che sembra essere oramai diventato il suo circuito preferito, sul quale per il secondo anno consecutivo ha dettato legge e spodestato il piacentino Leonardo Fornaroli dalla leadership, regolando anche i principali avversari nella lotta per il titolo 2024, Browning (Hitech) e Beganovic (Prema).

Il siciliano non è ancora pago e guarda avanti con fiducia, lo scorso anno Nicholas Todt -che ne cura il futuro agonistico- aveva predetto per lui un grande 2024 e adesso è il momento che il suo talento sbocci. Un discorso che vale anche per Fornaroli, che deve imparare a reagire in fretta alle avversità che uno sport difficile come l’automobilismo spesso pone in mezzo sotto forma di imprevisti indipendenti dalle proprie capacità. Discorso analogo puo’ farsi per Kimi Antonelli, la punta di diamante dell’Italia che corre forte in Formula 2, con una finestra privilegiata sulla Formula 1, che sembra attenderlo con una certa impazienza. Sono sempre più insistenti le voci che indicano il 17enne bolognese in pole position per un sedile nella massima categoria già dal prossimo anno, a maggior ragione dopo la recente riapertura della FIA alla concessione della superlicenza a piloti non ancora maggiorenni, ma in possesso di risultati di rilievi nelle serie di avvicinamento al mondiale (le cosiddette ‘ladder series’). Il pilotino con ‘passaporto sportivo’ Mercedes ha nella Williams un grosso alleato, essendo la casa di Grove accessoriata proprio da una power unit tedesca. 

E si vocifera che potrebbe persino non terminare questo campionato di Formula 2, per anticipare l'ascesa in Formula 1, al fine di farsi trovare pronto ai nastri di partenza del 2025 per sostituire nientemeno che il partente Lewis Hamilton, diretto in Ferrari, accanto a George Russell. Voci. Che non devono né disturbare né mettere pressione all’italiano che -al sesto dei previsti quattordici appuntamenti della categoria cadetta- deve oggi come oggi preoccuparsi intanto di fare bene soprattutto a Barcellona, nel primo dei serratissimi week-end di un lungo sprint estivo che potrebbe definire di qui a Monza anche le logiche reali di un intera stagione. Il campionato padroni ancora non ne ha. Tra Antonelli e la vetta della classifica la distanza è di un paio di fine settimana fatti bene. E non si capisce perché dopo i filotti di Maloney, Hadjar e Aron, adesso non possa toccare proprio al pilota italiano. Sarebbe ora fin qui anche abbastanza sfortunato. Ma come dicono in Spagna, “No hay mal que por bien no venga”, in fondo nessun male prima viene per non portare poi del bene…