Colapinto a Sky: "Un sedile in F1 anche nel 2025 sarebbe un sogno, sono pronto". VIDEO

l'intervista

In occasione del GP Qatar, Franco Colapinto è stato protagonista di un'intervista con Mara Sangiorgio. Il pilota argentino ha parlato del suo passato, presente e futuro. E proprio sulla prossima stagione rimangono dei dubbi, nonostante l'interesse di Red Bull e Alpine: "Avere un posto nel 2025 sarebbe un sogno, è quello che voglio, ma mancano ancora due gare con Williams, e dobbiamo fare quelle il meglio che possiamo". Domani alle 17 la gara live su Sky e in streaming su NOW

TITOLO COSTRUTTORI: LE COMBINAZIONI

Franco Colapinto si è fatto conoscere nel weekend di Monza prendendo il posto di Logan Sargeant sulla Williams, riuscendo a portare a termine la gara posizionandosi 12°, a pochi decimi dal compagno di squadra Alex Albon. Un risultato memorabile per il pilota argentino che ha catturato l'attenzione di Red Bull e Alpine. Con due gare rimaste per dimostrare il suo valore, le prossime prestazioni di Colapinto saranno cruciali per determinare se diventerà un pilota F1 a tempo pieno. Ecco cosa ne pensa Colapinto, intervistato da Mara Sangiorgio.

Franco, come ci si sente ad essere così al centro dell’attenzione? Perché credo che dopo Monza la tua vita sia cambiata

"Cambiata un po’ per quel sogno che avevo da piccolo, per cui ho lavorato tanto. Ci sono tante cose che mi piacciono, su alcune cose sto cercando di migliorare tutti i weekend. Mi stanno facendo capire cosa devo fare, cosa devo migliorare e cosa imparare. Però sta andando bene, questi ultimi due fine settimana non sono andati come volevamo tutti noi: ma è cosi, è la Formula 1, c’è sempre un rischio".

Inutile negarlo, hai fatto innamorare tutti di te sportivamente, non solo l'Argentina. Ti sei chiesto il perché?

"Perché secondo me in Formula 1 mancava un pilota che dice tutto quello che vuole. Adesso è tutto come in una bolla, ma io sono come sono, non ho cambiato nulla per essere in Formula 1, sono lo stesso di prima. Magari dovrei cambiare!!" 

Hai detto che sei solo argentino, di italiano hai solo il passaporto. Ma possiamo dire che hai un po' di sangue italiano?

"Sì, sono un po' italiano. Sento l'Italia vicina all’Argentina: mi sento molto vicino a come sono le persone in Argentina, quel feeling latino che abbiamo tutti noi si vede molto. Spagna e Italia sono paesi in cui vado e mi sento a casa".

Si è creato un bel feeling con Hamilton. Cosa hanno voluto dire per te le attenzioni e i complimenti di un 7 volte Campione del Mondo, di un pilota che per te credo sia stato un idolo?

"Ancora è un idolo. Lo guardavo quando ero piccolo, guardavo le sue gare con Fernando Alonso. Sempre stato un punto di riferimento nel futuro, e ora avere la possibilità di correre con lui, lottare a Baku, è un qualcosa che non avrei mai pensato di raggiungere. Avere la possibiltià di correre con lui, anche con Max, con chi ha fatto la storia della F1, per me è molto bello: è una opportunità che mi fa spingere un po’ di più".

Però fai parte di un’altra generazione. Hai avuto qualche altro mito, qualche altro pilota al quale hai sempre voluto assomigliare?

"Lewis (Hamilton), Fernando (Alonso), anche Max (Verstappen). Ho sempre seguito Max, è un pilota giovane e ha trovato qualcosa di nuovo in F1. Ha talento e io l’ho guardato da molto vicino perché mi piaceva già dal karting, e poi anche quando è arrivato in Formula 1 dimostrando tutto quello che ha dimostrato. Per me Max adesso è il meglio della F1, e lo ha dimostrato in tutti questi anni, e anche questo 4° Campionato lo dimostra tanto, anche se da metà anno non ha avuto la macchina migliore".

 

Devi ringraziare anche Fernando, riguardando la tua carriera, per l’aiuto che ti ha dato quando eri più giovane?

"Sì, lui e Lewis sono quelli che ho guardato di più. Fernando è impressionante, è ancora in pista, a questi livelli. Quanti anni ha? 40 anni? 39 anni? (43 ndr). Lui è uno dei migliori della storia, fare la gara con lui, anche con Hamilton, è qualcosa di speciale".

Quale è la forza della vostra generazione? Siete piloti diversi perché?

"Secondo me non abbiamo molte opportunità. Ma quando c’è devi fare di tutto, devi spingere e rischiare. E sento che tutti i ragazzi che stanno arrivando nella Formula 1 hanno tanta voglia di dimostrare quello che hanno dentro, quello che possono fare. È una bella opportunità quella che ho avuto io questo anno e anche per gli altri piloti. Penso la Formula 1 stia cambiando, in meglio credo".

Pensavi di andare così forte, di tenere subito il passo di Alex (Albon ndr) a Monza?

"Io avevo confidenza in quello che volevo fare, non ho mai avuto un momento di sconforto. Dopo Silverstone ho detto a Jamie (Jamie Campbell-Walter, manager di Colapinto ndr) che sapevo di essere pronto per la Formula 1; penso di averlo dimostrato e per me questo è l’importante".

 

Lo hai dimostato e in tanti si sono interessati a te: Red Bull, Alpine.. avrai un posto nella griglia di partenza del 2025?

"Non lo so, speriamo. È difficile, è una cosa che non sto guardando adesso. Ovviamente per me è la cosa più importante. Avere un posto nel 2025 sarebbe un sogno, è quello che voglio, ma mancano ancora due gare con Williams, e dobbiamo fare quelle il meglio che possiamo. Speriamo".

 

Non dovessi essere schierato da titolare, continuerai la tua avventura con la Williams come terzo pilota?

"Sì, se non c’è posto si. Non vorrei esserlo, vorrei fare le gare. Ma vediamo, potrei fare un’altra categoria, vediamo cosa c’è in futuro".