Formula 1, cosa ci hanno detto i test in Bahrain: Ferrari a due facce, McLaren convince

Dopo tre giorni di test lasciamo il Bahrain con ancora molti punti interrogativi e domande, che non hanno ancora trovato risposte anche perché abbiamo trovato delle condizioni particolari e atipiche per questa località: temperature molto basse , a tratti anche pioggia e molto vento. Queste condizioni hanno avuto un effetto positivo sul grip e sull'aderenza della pista, che è stata – soprattutto per i primi due giorni – molto più elevata di quello che normalmente si trova in questo circuito. Questo ha un po' alterato le sensazioni dei piloti, il lavoro dei team e le risposte della vettura che solitamente emergono da dei test fatti a Manama. Soltanto nell'ultima giornata si sono trovate delle condizioni migliori o un po' più rappresentative del Bahrain e che possono quindi aver fornito dati e sensazioni più indicativi. Al netto di questo, possiamo dire che abbiamo visto una Ferrari un po' a due facce. Da un lato c’è un Lewis Hamilton euforico e carico per questa nuova avventura. La sua felicità è dettata dall'essere passato in Ferrari e dall'aver trovato delle sensazioni che probabilmente non viveva da qualche anno. Il pilota inglese è contento e galvanizzato, ma allo stesso tempo conscio del lavoro che c'è da fare ancora. Dall'altra parte abbiamo un Leclerc un po' più pragmatico. Charles è forte di una conoscenza molto più profonda della Ferrari e soprattutto delle macchine che ha guidato negli ultimi anni, cosa che gli consente di fare un paragone in maniera più efficace. Dopo i tre giorni di test Leclerc è meno positivo nell'analisi completa della vettura e nelle sue interviste ha più volte usato il termine ‘mancanza di bilanciamento’. E effettivamente in Bahrain la Ferrari non è riuscita a trovare il bilanciamento con costanza ottimale, vale a dire una buona connessione tra anteriore e posteriore. Per tutti e tre i giorni si è andati alla ricerca di questo bilanciamento, che però non è mai emerso in maniera costante. E questo ha un po' penalizzato Leclerc, che non è riuscito a esprimere il massimo potenziale della macchina. Charles è però cosciente del fatto che per trovare questo bilanciamento bisognerà lavorare tanto e aspettare, perché rispetto allo scorso anno la vettura è cambiata radicalmente e per trovare delle risposte serve tempo. Chi invece, a detta di tutti, ha convinto di più è la McLaren, che nei tre giorni in Bahrain ha dimostrato qualcosa in più rispetto agli altri team. Al momento, sembra avere la macchina più pronta per volare a Melbourne con i favori del pronostico. Nei test la vettura della McLaren è sempre stata veloce e non ha neanche dovuto mostrare il suo reale potenziale . Nel passo gara è sembrata essere davvero a posto e, in generale, è sembrata la macchina più pronta e forte. Questo però non vuol dire che la McLaren dominerà il campionato e che vincerà tutte le gare. Già a Melbourne, con condizioni differenti, lo scenario potrebbe rapidamente cambiare. Dietro alla McLaren, c'è un gruppetto formato da Red Bull, Ferrari e Mercedes. Secondo me, un po' in base alla situazione e alla circostanza poteva emergere uno o l'altro, ma nel complesso al momento sono tutti e tre molto vicini come valori. Ma ora è già il momento di guardare avanti e, quindi, alla prima gara della stagione. I team avranno un altro po’ di tempo per preparare Melbourne con il lavoro al simulatore, le correzioni da apportare e tutto il resto e poi le prime vere risposte arriveranno in Australia, dove – ripeto – tutto potrà essere diverso. A cominciare dalla pista, che ha caratteristiche diametralmente opposte a quella del Bahrain. Non resta quindi altro da fare che aspettare e vedere cosa succederà lì, dove i giri in pista conteranno davvero…

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Matteo Bobbi