Lewis Hamilton: a Budapest storie e numeri del passato che danno speranza al futuro
GP UNGHERIA ©IPA/FotogrammaIl Circus vola verso Budapest per il quattordicesimo appuntamento del Mondiale e Lewis Hamilton accenna un sorriso. L'Hungaroring è infatti una pista speciale in cui il pilota ha raggiunto numeri da record, regalando inoltre alla Formula 1 momenti storici di cui si è reso protagonista. Si parla però di passato che, per quanto possa essere recente, non modifica la situazione attuale di difficoltà con Ferrari, ma è sicuramente un'iniezione di fiducia per il weekend
Quattordici gare a guardare gli altri salire sul podio non le aveva mai fatte, le prime tredici stagionali nemmeno. Così come undici piazzamenti a punti senza stappare lo spumante, questa addirittura sequenza record di tutti i tempi. L'impatto di Lewis Hamilton in Ferrari è stato decisamente diverso rispetto a quello che lui e i tifosi sognavano. Le difficoltà di adattamento prima e le modifiche poi, specialmente in frenata nell'ultimo Gran Premio in Belgio, stanno rallentando il sette volte Campione del Mondo.
A Budapest Hamilton detiene numeri da brivido
Ora però arriva l'Ungheria e l'inglese nelle interviste post Spa si è detto molto ottimista e di aver capito la macchina lanciando la sfida - soprattutto a sé stesso - promettendo: "Sarò pronto per l'Hungaroring". Nessuna origine magiara, ma questa per Hamilton è un po' la pista di casa scorrendo tutti i record. Qui la prima vittoria in Mercedes nel 2013 e l'ultima pole, la numero 104 in carriera, nel 2023. Ma in mezzo statistiche che nessuno è riuscito a battere in nessun altro circuito del mondo. Anzi no, qualcuno ci è riuscito: Lewis Hamilton stesso.
Numeri da brividi: otto vittorie in Ungheria, 'auto-battuto' a Silverstone l'anno scorso (nove). Dodici podi, dietro al suo record di quattordici in Gran Bretagna. Nove pole position, mai nessun pilota in nessun circuito è partito così tante volte davanti. Più punti di tutti (286) e più giri in testa 487, anche qui nessuno è stato così tanto al comando in nessun tracciato. Si parla di passato, che per quanto possa recente, non modifica la situazione attuale ma è sicuramente un'iniezione di fiducia per invertire il trend.
Dove nacque la grande rivalità
Poi l'Hungaroring è una pista che ha regalato alla F1 momenti storici con Lewis protagonista. Fin dal debutto nel 2007 quando scoppiò definitivamente la rivalità intestina in McLaren con Alonso - che poi portò al titolo di Kimi Raikkonen - durante le qualifiche. Durante il Q3 la squadra richiamò entrambi per un cambio gomme per l'ultimo giro lanciato. Alonso dopo il pit, aspettò nella piazzola il tempo necessario per impedire a Hamilton di mettere un nuovo set e provare il giro. Lewis prese bandiera e Fernando fece il giro pole poi tolto dai commissari per aver bloccato il compagno di squadra. L'inglese si prese la rivincita la domenica partendo primo e vincendo la gara (la prima in Ungheria).
Nel 2021 ancora loro due protagonisti. Lewis alla ripartenza del Gran Premio scatta dalla griglia da solo in prima posizione. Tutti gli altri dalla pit-lane rientrati dopo il giro di formazione per mettere le gomme slick con la pista che si era completamente asciugata. Lewis tentò la rimonta disperata su Ocon che conduceva (e avrebbe poi vinto il suo unico GP in carriera), ma arrivato ad Alonso (compagno di Esteban) fu bloccato dalla difesa straordinaria di Fernando, riuscendo a liberarsene solo nei giri finali quando ormai era troppo tardi.
Storie di successo che alimentano la speranza
Ma l'Ungheria ha mostrato anche esempi di buon comportamento tra compagni di squadra. Nel 2017 Vettel era in testa ma con problemi allo sterzo e Raikkonen stava proteggendo la sua leadership. Dietro Mercedes chiamò lo swap tra Bottas e Hamilton per cercare di andare a riprendere il rivale al titolo. Non essendoci riuscito, Lewis all'ultima curva dell'ultimo giro restituì la posizione a Valtteri.
A Budapest un highlight anche con Verstappen. Recente, recentissimo, l'anno scorso. Un Max furioso cercò la rimonta e arrivato a Lewis tentò una manovra quasi dive bombing provocando un contatto in cui, però, solo l'olandese ebbe la peggio. Storie e numeri, un po' come dovunque vista una leggendaria carriera lunga 19 stagioni, ma in Ungheria forse un po' di più. Nella speranza, sua e dei tifosi, che possa accadere la stessa cosa del 2013: la prima vittoria con la sua nuova scuderia.