Il weekend a due facce della Ferrari

Pausa. Concluso il Gran Premio di Budapest, la Formula 1 affronterà ora una settimana di lavoro, dopo la quale tutti i team dovranno – per regolamento! – rispettare due settimane di chiusura forzata e totale delle proprie sedi e non potranno fare nessun tipo di operazione. Il weekend ungherese ha prodotto forti emozioni per la Ferrari, alcune positive e altre, ahimè, negative. A cominciare dal sabato ‘a due facce’ del team di Maranello: da un lato la pole bellissima di Leclerc e dall’altra la delusione e le discusse dichiarazioni di Hamilton. Charles Leclerc ha ottenuto una fantastica pole grazie a un giro stratosferico, una scia presa da Max Verstappen e, soprattutto, alla capacità di riuscire a capire la pista in un momento complicato di forte vento e con le temperature che si sono abbassate in maniera consistente in poco tempo. Quello del pilota monegasco è stato un giro capolavoro, che gli è valso una meritata pole. Diverso, invece, l’umore del suo compagno di squadra Lewis Hamilton, ancora una volta fuori dalla Q3. Al termine delle qualifiche il pilota britannico ha usato delle parole molto forti su sé stesso, “credo che la Ferrari dovrebbe cambiare pilota”, dichiarazioni che ovviamente hanno fatto il giro del mondo e che hanno dato il titolo a tutti i quotidiani e a tutte le trasmissioni del mondo. Il giorno dopo, la domenica di gara, non ha sorriso neanche a Leclerc. Charles ha superato subito il primo ostacolo, riuscire a rimanere in prima posizione dopo curva 1 e mantenere dietro di sé le McLaren, e il primo stint è andato via liscio, al punto da riuscire ad allungare su Piastri di circa 2 secondi. Il pilota papaya dava però l’idea di averne di più e di essere in fase di controllo del proprio ritmo. Appena ha deciso di spingere, i suoi tempi si sono infatti abbassati di 3-4 decimi e si è subito avvicinato a Leclerc. I problemi di Charles sono iniziati in maniera lieve nel secondo stint, quando è stato montato il secondo set di pneumatici. Da quel momento il suo ritmo è iniziato leggermente a essere meno incisivo e sono iniziati dei team radio un po' particolari, nei quali Leclerc si lamentava perché – secondo lui – le problematiche che stava vivendo potevano essere gestite in un modo diverso. Fin qui, però, non sembrava essere nulla di troppo grave e tutto sembrava poter essere tranquillamente gestito. Il terzo stint ha invece consacrato la debacle di Leclerc e della Ferrari. Da subito, appena due giri dopo il pit stop, i tempi hanno cominciato gradualmente a salire, salire, salire, salire e… salire, fino a quando i team radio molto nervosi si sono presi la scena. Si è così capito che sarebbe stato complicato anche portare a casa il podio, che poi, infatti, non è arrivato. Dopo la gara c'è stata una situazione un po’ controversa. Inizialmente si è parlato di un terzo set di pneumatici con pressioni più alte che hanno causato la perdita di ritmo, mentre in un secondo momento Leclerc e il team hanno individuato nel telaio la causa del problema. Da quello che noi sappiamo, il problema è stato – ancora una volta – relativo all’eccessivo consumo del plank, la tavola al di sotto della monoposto, che ha costretto il team ad alzare le pressioni degli pneumatici nel secondo e terzo stint . Al termine del GP la Federazione ha fatto dei test, che Leclerc ha superato senza problemi. Vedremo, quindi, se in Olanda, sede del prossimo Gran Premio tra tre settimane, la Ferrari si presenterà con un nuovo telaio o meno. Al di là della causa del problema, resta il rammarico e il dispiacere in casa Ferrari, perché Leclerc poteva senza dubbio giocarsi la vittoria e ottenere, almeno, il secondo posto. Vincere sarebbe stato difficile, soprattutto con le due McLaren alle spalle, ma il secondo posto era sicuramente nelle sue corde. E sarebbe stato un risultato importantissimo sia a livello di punti, sia per il morale di tutto il team, che invece chiude – ancora una volta – un Gran Premio con nervosismi e situazioni un po' tese e poco lineari. Questa pausa credo che arrivi al momento giusto per la Ferrari, ma anche per Mercedes e per Red Bull. Tutti e tre i team avranno ora il tempo di rimettere insieme le idee, i cocci e le energie per poi presentarsi nell'ultima fase del Mondiale con più spinta. Ma non credo vedremo grandi ribaltoni a livello di gerarchie in pista nelle ultime 10 gare della stagione, perché ormai gli sviluppi sono praticamente cessati e le poche novità che vedremo saranno legate solamente agli adattamenti delle varie piste in cui si correrà di volta in volta. Non parleremo quindi più di sviluppi, per i quali tutti i team sono già al lavoro per il nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2026. Un nuovo capitolo della Formula 1 inizia già a prendere forma.

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Matteo Bobbi