Anche quest'anno il Mondiale si vince l'anno prossimo. Forse

Forse sarebbe il caso di tirare una riga, chiedere scusa per aver alimentato le solite illusioni destinate a liquefarsi troppo presto e pensare solo a fare meglio nella prossima stagione. Lo so, da anni i ferraristi si sentono ripetere un ritornello reso immortale da Luca di Montezemolo : “il Mondiale anche quest’anno lo vinciamo l’anno prossimo”. Diciamo la verità, non fa nemmeno più sorridere. Da quando l’Azienda ha prolungato, senza dire di quanto, il contratto con Fred Vasseur la Rossa non è più salita sul podio. Non che prima lo frequentasse assiduamente, al punto che Hamilton è entrato nella storia dalla parte sbagliata arrivando a 18 gare senza avere in mano una bottiglia di Ferrari . Ma a tutto c’è un limite. Dopo Spa, in cinque Gran Premi, a piazzarsi almeno terzi ci sono riusciti anche Sainz e Hadjar. Leclerc ed Hamilton sono sprofondati in una crisi che non è più solo ‘industriale’, cioè tecnica. Che la SF 25 sia un progetto fallimentare ormai è acclarato. Dodici mesi fa, non un’era geologica, la Rossa se la giocava con le McLaren per il titolo Costruttori. Poi il colpo di genio: rifacciamo tutto. Bravi. Un disastro. Si disse: quella del 2024 era una vettura ormai plafonata, non avrebbe avuto senso riproporla nel 2025 senza speranze di sviluppi. Il ragionamento ci sta. Ma non ti puoi presentare con una vettura nuova, in controtendenza con le altre e che, come principale caratteristica, ha che non va. Non in assoluto, a volte magicamente si accende. Ma altrettanto magicamente si spegne. E le ombre sono largamente, molto largamente, maggioritarie rispetto alle luci. Ora parliamo di un Mondiale costruttori dove il rischio è di finire al quarto posto. Addirittura, superata dalla Red Bull, che porta punti con un pilota solo. Si diceva dei piloti. Leclerc, ma questa è una sensazione non suffragata da prove concrete, è al limite della sopportazione. Vede il passare degli anni e la concretizzazione del rischio di finire come il predestinato che non ha portato a casa niente. Ama la Ferrari, farebbe tutto per vincere un Mondiale piloti con quella tuta. Ma a tutto c’è un limite. E pare proprio che quel limite nella testa del monegasco sia molto vicino. E Lewis Hamilton? E’ passato alla fase zen, sembra non arrabbiarsi nemmeno più. Compila cahiers de doleances e li manda ai piani alti sperando di essere almeno compreso. Vasseur? Racconta una verità tutta sua, parla sempre di ‘passo’ e trova gocce di liquido anche nel bicchiere totalmente vuoto. Forse fa bene a non additare nessuno al pubblico ludibrio ma se ogni tanto lo si vedesse minimamente incazzato sarebbe più credibile. Ha invece sempre questa immagine serafica e sacerdotale. Cosa faccia poi in privato con i suoi a diretto riporto non è dato sapere. L’unica cosa che si sa è che dal 2026 ci sarà la più profonda rivoluzione regolamentare degli ultimi decenni. Una grande opportunità per chi sta indietro. Ma anche un grande rischio. Sbagliare di nuovo la macchina condannerebbe irrimediabilmente ad un nuovo lustro buio. La sensazione è che tutti i piloti di livello alto stiano aspettando le prime gare del 2026 per riposizionarsi nel 2027. Chi avrà azzeccato la macchina diventerà appetibile per i top driver. Chi l’avrà sbagliata perderà anche quelli bravi che magari aveva ancora sotto contratto. Vedi Leclerc.

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Anche quest'anno il Mondiale si vince l'anno prossimo. Forse

Fabio Tavelli