Cinque tranquilli weekend da paura

Per McLaren avrebbe dovuto essere - e continuiamo a pensare che continuerà a esserlo - una passeggiata. Dopo la sosta estiva i papaya boys avevano ricominciato da dove avevano smesso, ossia dal dominare la scena con entrambi i piloti. In Olanda il doppio colpo di Piastri che grazie al ritiro per affidabilità di Norris ha avuto il massimo vantaggio sul compagno di squadra e su Verstappen: 9 gare da disputare e rispettivamente 34 e 104 su Lando e Max. In 4 gare ha distrutto quasi tutto, in modo quasi inspiegabile. Ne ha persi 20 nel confronto casalingo e 64 da Verstappen, che ne ha guadagnati 54 anche su Norris. Chiariamo subito che MAI nessun pilota ha vinto il mondiale con un distacco in classifica arrivato a superare i 4 gran premi di svantaggio . Nella storia, anche se con percentuali minori, in proporzione quella di Max sarebbe paragonabile solo alla rimonta di James Hunt su Lauda nel 1976, assente per tre gare dopo l’incidente del Nurburgring e nell’ultima causa pioggia, ma anche sconfitto da un accordo saltato con i team e/o piloti britannici. Se Oscar si “ripresenta alle gare” è impossibile che Max vinca questo mondiale, altrimenti, ormai attaccato, come è, al treno Norris, tutto può succedere. Personalmente vedo favorito proprio il pilota britannico nel team britannico. Quello che più di altri ha guidato per la causa McLaren, quando i risultati erano tutt’altro che positivi se non per il suo talento. In soldoni, se McLaren dovesse perdere questo mondiale sarebbe una delle sconfitte più cocenti della storia dello sport. Ogni metro conta e mancano 5 week end, di cui 2 ancora sprint, con un bottino totale di 141 punti a disposizione. Anche Russell potrebbe ancora crederci, Leclerc invece segue Hamilton dopo un solo gran premio, eliminato anche lui aritmeticamente. In questo momento, Piastri è padrone del proprio destino su Max, arrivando anche sempre secondo, ma non su Lando, che tra i due sembra quello più in palla. Le cinque piste che ci separano dall’ultima bandiera a scacchi non lasciano scampo a dubbi. Se facessimo la media dei punti conquistati in carriera dai tre contendenti tra Messico, Brasile, Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi, Max ne uscirebbe da assoluto dominatore. L’Autódromo Hermanos Rodríguez non è una pista, è il giardino di Max. Cinque vittorie : numeri da "lasciate ogni speranza o voi che entrate". Piastri, invece, non ha mai trovato il ritmo: in due apparizioni, mai meglio dell’ottavo posto. Norris ha sfiorato il podio. Il Messico sarà dunque la porta di ingresso del paradiso o dell’inferno. Se si conferma il trend delle ultime gare per i due papaya e le discutibili papaya rules, non c’è scampo. Interlagos è la roulette naturale della Formula 1. Pioggia, safety car, colpi di scena: non c’è una logica se non quella che quando piove sulla pista brasiliana si innalza l’anima di Ayrton Senna, fenomeno che Max ci ha ricordato eccome. Attenzione a Lando però, non ha mai vinto, ma se fosse asciutto potrebbe non avere rivali, sempre che la MCL39 torni ad essere l’astronave che abbiamo visto per tutta la stagione. Altra anomalia. Piastri, per ora, non ha ancora mai brillato a San Paolo. Las Vegas diventerebbe quindi il Casinò del mondiale. Max ci ha già vinto mentre nella sfida dell’uomo contro la macchina, i due McLaren non sono mai andati oltre il sesto posto. Il Qatar sulla carta dovrebbe essere la pista del risveglio di Piastri, ma se non riuscisse a farlo già prima, difficilmente potrebbe essere ancora in lotta con l’idea di poter vincere il campionato. Piastri qui è stato impeccabile: prima vittoria Sprint nel 2023, poi secondo posto nel 2024. È la sua pista, quella che gli esalta la Vettellite che è in lui. Il problema è che anche Verstappen sa come vincere in Qatar dove, nel 2023, si laureò campione del mondo di sabato, come suo suocero, Piquet, mai campione del mondo la domenica. La speranza è che i tre arrivino ingaggiati per il mondiale fino ad Abu Dhabi e che magari sia proprio la vittoria dell'ultimo gran premio a determinare il campione, come nel 2021. Sarebbe il top in un luogo dove abbiamo già vissuto finali da film. Anche Norris ci ha già vinto un anno fa, al termine di una splendida gara, ma con i precedenti se non può esser felice Piastri, lo è eccome Max. Chissà se sulla pista dove ha preso il primo di 4 mondiali ci sarà la quinta corona o la fine dell’impero, come fu per Lewis Hamilton… Gara per gara non ci resta che vivere lo spettacolo, non dimenticando che i Mercedes e i Ferrari possono avere un ruolo da arbitro determinante. Strane alleanze più o meno volute si formeranno. La tensione sale, non c’è più spazio per sbagliare …

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Cinque tranquilli weekend da paura

Carlo Vanzini