Camara: "Posso lottare per il titolo F2 nel 2026. Sento la fiducia di Ferrari"

Rafael Chaves Câmara ha compiuto venti anni sei mesi fa. E’ brasiliano, nordestino di Recife, la città capitale dello stato del Pernambuco. Dal 2022 fa parte della Scuderia Ferrari Driver Academy. Nel 2024 ha vinto la Formula Regional europea e nel 2025 ha trionfato nel campionato internazionale di Formula 3. Ha alle spalle un management importante come la MSM del bolognese Enrico Zanarini e vive a Milano, curato direttamente da Francesco Principe. Pochi giorni fa, approfittando della pausa estiva che sta trascorrendo a casa, Rafael si è recato a São Paulo e ha raggiunto il Team Ferrari impegnato all’autodromo di Interlagos per il Gran Premio del Brasile. Una gita premio, un momento di condivisione, un week-end di festeggiamenti ma anche di apprendimento per uno dei piloti più talentuosi della ultima generazione e sul quale puntano molto sia a Maranello sia in Brasile, alla vigilia di una nuova sfida importante come quella del prossimo campionato di Formula 2. In quella occasione ne ho approfittato per contattarlo e chiacchierare un po’. Era da un paio di mesi che non ci sentivamo e mi sembrava interessante tastare gli umori di un ragazzo velocissimo e ancora forse un po’ frastornato dal titolo conquistato in anticipo. Ciao Rafa, come va? "Ciao, tutto bene…" Non ci vediamo da settembre, che succede lì? Stai riposando o ti stai allenando? "In verità questo periodo è un po’ moscio, non ci sono corse, non c’è adrenalina… ma tra poco inizia la preparazione per il prossimo campionato di Formula 2, vedremo" Come ti hanno accolto al rientro in Brasile da campione della F3? Per te è stata una novità… "Dopo quello che è successo a Monza sono rimasto ancora un po’ in Italia lavorando in prospettiva F2, facendo preparazione fisica. Adesso poter rimanere ancora qui in Brasile per me è molto bello: posso restare con la famiglia, con gli amici, posso essere con la F1 a Interlagos. E mi sono tutti molto vicini" Dimmi la verità, adesso ci credi che sei campione o ancora no? Hai avuto tempo di rendertene conto o ancora sei immerso nel tuo sogno? "No, no, ora credo di essermene reso conto, ma è anche un po’ un sogno se penso a tutto il lavoro svolto fin da quando ero piccolo, a tutto il lavoro fatto insieme alla mia famiglia, a tutti quelli che mi hanno accompagnato fin qui. Sai, è davvero un momento bellissimo, ma ora ho davanti la F2 che è un’altra tappa molto importante da affrontare" Guardando al passato, come potresti riassumere tutti questi anni che hai vissuto dagli inizi con i kart fino ad oggi che sei il campione di una categoria. Non è facile diventarlo… "Se dobbiamo ripartire da quando ero piccolo, il mio sogno era proprio quello di arrivare in Formula 1. Credo che fosse chiaro da sempre il mio obiettivo, fin da bambino, di cosa desiderassi dalla vita. Ho badato a fare bene le cose, come del resto ho fatto finora e sto tuttora facendo, cercando di mantenerne il controllo, migliorandomi. E chissà che un giorno non sia in lotta per riuscirci" Ho parlato della tua stagione con Francesco Principe, che tu conosci molto bene: 5 pole, 4 vittorie e hai vinto il titolo già in Ungheria, molto in anticipo rispetto alla fine della stagione. Non hai forse un po’ esagerato? "No… no… credo che sia sempre meglio ricavare un po’ di spazio per poter avere un po’ di tempo per rilassarsi prima della gara successiva… è sempre meglio riuscire a fare tutto senza arrivarci con la pressione di non poter sbagliare, non poter commettere sbavature. È meglio evitare lo stress. Ma sono stato molto contento delle mie prestazioni, del mio lavoro con la squadra, in fondo per me era una macchina nuova, molto competitiva. Però ho lavorato in un ambiente di amici che non dimenticherò. È un peccato che quest’anno sia già terminato perché - al di là del risultato - il nostro lavoro insieme lo ha reso un anno davvero speciale per me" Sai bene che l’asticella adesso si alzerà un po’, anche la Ferrari Academy si aspetterà di più da te. Ed è normale, la F2 non è un campionato facile… "Sì, la F2 è l’ultimo gradino prima della F1, il livello è alto, tutti i piloti hanno tanto talento, alcuni hanno già esperienza e io dovrò dare il 100% e quindi dovrò cercare di fare un’altra buona stagione. Il team ha fiducia nel mio potenziale e questo non deve darmi pressione ma motivazione. Con una preparazione mirata per un buon risultato" Hai già firmato con il Team Invicta, come Bortoleto e Fornaroli. Sembra che ci sia già un percorso definito, prefissato. Sai bene che significa molto passare da Trident a Invicta. Significa avviarsi su un itinerario in direzione della F1… "Sì, credo che il precedente di Gabriel con Invicta e anche quello che sta facendo quest’anno Fornaroli mi abbiano aiutato a decidere dove andare in Formula 2. E questo mi dà fiducia di poter lottare per il titolo" Sarai in squadra con il paraguayano Joshua Dürksen, una bella lotta… "Lui è un pilota che ha già dimostrato di essere veloce nella prima stagione, di essere poi cresciuto e saper anche vincere, sarà un compagno molto utile da cui imparare. Ottimo per la squadra, speriamo di fare bene per il team che merita di essere il più avanti possibile" Cosa conserverai nel cuore di questa esperienza molto italiana nel team Trident? Con Maurizio Salvadori, Giacomo Ricci? Con tutta questa squadra di italiani, vivendo a Milano e anche con la presenza di Francesco Principe, di Enrico Zanarini che però ti resteranno accanto. Cosa ti resterà dentro di questa attitudine tutta italiana di lavorare in un mondo così difficile, adesso che per te tutto cambierà completamente? "Come ho già detto, per me loro sono stati una vera famiglia, peccato che siamo rimasti poco insieme. Quando le cose vanno bene il tempo corre, adesso io andrò in un’altra categoria ma di sicuro farò il possibile per stare loro vicino, continuerò a vivere a Milano, andrò a trovarli in scuderia, ma sarò sempre grato a tutti loro per quanto mi hanno insegnato e hanno fatto per me. Non voglio perderle, sono tutte bravissime persone. Io spero di poter continuare ad avere lo stesso rapporto con loro per il resto della mia carriera e chissà che un giorno io non possa ricambiare il loro aiuto. Per me resteranno sempre persone molto speciali" Hai iniziato a correre osservando tuo fratello, poi però tu hai continuato e lui ha smesso. Lui non ne aveva voglia, ma tu sì: di cominciare e continuare… Ti ha detto qualcosa? O tu hai detto qualcosa a lui? Com’è la situazione? Com’è cambiata? "In verità lui in effetti non amava molto correre, al di là del gran rumore che c’è intorno, ma anche per l’ambiente in generale… e quando mio padre gli chiese se avrebbe voluto continuare gli rispose che avrebbe preferito smettere. Fu allora che io dissi a mio padre che avrei voluto iniziare a correre. E a sei anni, cominciò a farmi girare dentro al cortile, finché la cosa diventò poi più seria" Ma adesso fra voi due come prosegue la discussione? "Tra noi non parliamo di motori, parliamo più della vita, di cose personali" Non parlate neppure di kart? Non si parla di motori? "Parliamo di cose quotidiane, di cosa fa, lui mi chiede: come va? Va tutto bene? Ma poi si parla d’altro. Gli sono molto grato per essersi sacrificato e avermi aiutato a inseguire il mio sogno, a trasferirci a San Paolo che è il centro dell’automobilismo brasiliano, per avermi accompagnato nei miei primi passi lasciando gli amici a Recife. Un fratello è una persona con la quale ci si confida molto, io poi di solito non uso molto il cellulare, però è sempre presente nelle cose importanti. Mi dà sempre ottimi consigli. Di corse e motori già siamo pieni in Europa, meglio concentrarci su argomenti più tranquilli" Non ci sono molti pettegolezzi su di te, sul tuo privato. Hai programmi a breve scadenza? Che programmi hai per i prossimi fine settimana e per l’estate? Hai la fidanzata? Resterai in ferie? "Sì ce l’ho la fidanzata ma durante le ferie vado sempre al mare, a Serrambi, che è a un’ora da Recife. E lì sto con tutta la famiglia, nonni, zii, cugini: stiamo tutti insieme, trascorriamo l’estate e il capodanno lì. Io mi auguro di poter fare tutto il possibile per rilassarmi bene prima di ricominciare a correre" Rafa, io ti ringrazio molto davvero, sei un grande amico. Spero che tutto vada per il meglio e che tu possa arrivare a coronare il tuo sogno. Incrociamo le dita. "È stato un vero piacere sentirci. Lo so, sarà un altro anno di battaglia e ci vorrà tanta determinazione per riuscire…" E speriamo anche di tante soddisfazioni… ""

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Camara: "Posso lottare per il titolo F2 nel 2026. Sento la fiducia di Ferrari"

Lucio Rizzica