Felipe Massa e il crashgate: l'Alta Corte di Londra manda il Mondiale F1 2008 a processo
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L'Alta Corte di Londra ha respinto la richiesta di archiviazione sul cosiddetto 'crashgate': una vittoria importante per Felipe Massa e per la sua battaglia sul Mondiale F1 2008, che ora finirà a processo
LA STORIA DEL CRASHGATE: DA SKY SPORT INSIDER - DIRETTA DELLE QUALIFICHE
Felipe Massa ha ottenuto una vittoria importante nei tribunali britannici nella sua battaglia per il riconoscimento del titolo mondiale di Formula 1 del 2008, perchè il suo caso possa essere esaminato correttamente. Il giudice Robert Jay, con una sentenza di ben 54 pagine, ha infatti emesso una decisione dettagliata respingendo i tentativi degli imputati di archiviare la causa per cospirazione intentata dal pilota brasiliano. Dopo che entrambe le parti hanno esposto le proprie argomentazioni, la Corte inglese ha annunciato di aver respinto le eccezioni sui punti fondamentali, riconoscendo che la teoria della cospirazione con mezzi illeciti da parte di FIA, FOM e Bernie Ecclestone presenta basi plausibili. Il procedimento proseguirà dunque con un processo completo. La richiesta di archiviazione, sostenuta con forza dalla FIA, è stata dunque respinta. Il processo vero e proprio dovrebbe quindi iniziare l'anno prossimo.
Massa: "Ora più determinato e fiducioso che mai"
Felipe Massa dai suoi canali social ha commentato così: "La Corte ha riconosciuto la solidità del nostro caso e non ha consentito agli imputati di soffocare la verità sul 2008. Quell'incidente deliberato mi è costato un titolo mondiale, e le autorità dell’epoca hanno preferito insabbiare i fatti anziché difendere l’integrità dello sport. Sono più determinato e fiducioso che mai. Quando tutta la verità verrà alla luce, la giustizia sarà fatta: per me, per i brasiliani, per i tifosi, per tutti gli appassionati di motorsport che meritano uno sport leale, e per il futuro stesso della Formula 1". Di tutt'altro tenore invece il comunicato FIA, che sul proprio sito internet ufficiale ha pubblicato una nota in cui cerca di presentare la sentenza dell’Alta Corte di Londra come un proprio successo, cercando di tenere il punto riguardo alla propria linea difensiva.