F1, Kimi Antonelli è diventato grande: i podi che hanno certifcato la sua crescita
L'ANNO DI KIMIDopo Canada e Brasile, la gara di Las Vegas ha dimostrato che il percorso di crescita da parte del giovane pilota italiano è quasi raggiunto. Un altro step importante nell'apprendimento in una gara non facile: come gestirsi emotivamente e come gestire le gomme sino alla fine. Ora il traguardo più ambito sembra essere sempre più vicino. Il Mondiale è in Qatar: tutto in diretta su Sky e in streaming su NOW
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Ci sono gare dove salire sul podio certifica una crescita evidente. Per Kimi Antonelli il terzo posto in Canada e specie il secondo gradino del podio nel Gran Premio del Brasile sulla pista di Interlagos, carico di significati emotivi vista la sua ammirazione per Ayrton Senna che lo ha portato a scegliere il numero 12, hanno evidenziato un continuo affiatamento con la vettura e con il suo ingegnere Peter Bonnington, detto 'Bono'. Il paddock giustamente lo ha festeggiato ed alla domanda posta a Toto Wolff, "è questo il weeend perfetto?" dopo un periodo centrale del campionato non facilissimo per scelte tecniche Mercedes e suoi errori, il Team Principal delle "Frecce d’argento" ha risposto smorzando i toni. "Kimi deve ancora fare esperienza". Ci sono voluti solo 15 giorni e nel Gran Premio di Las Vegas, Kimi ha dato dimostrazione che quel percorso è quasi raggiunto.
Le qualifiche svolte in condizioni limite sulla pista inondata d’acqua lo hanno relegato in 17esima posizione. Traffico in pista e l’impossibilità di poter chiudere l’ultimo giro sono stati fatali. A riprova delle difficoltà di una sessione “pazza” la 20esima posizione di Lewis Hamilton. In partenza un lieve movimento in anticipo percepito dai sensori affogati nell’asfalto, peraltro poi scagionato dalle analisi successive a fine gara da parte dei tecnici Mercedes, spinge la FIA ad applicare 5 secondi di penalità. La gara sembra subito in salita ma al primo giro Kimi è già 14esimo. La sua rimonta è lenta quanto implacabile è la sua guida con una monoposto ritrovata, gli permette di essere aggressivo. Non solo nei sorpassi ma soprattutto quando c'è da difendersi come nel giro 38 chiudendo la porta a Piastri mentre cercava l’affondo all’esterno alla curva 13 con una frenata profondissima. Inoltre, negli ultimi giri con gli pneumatici usurati riesce ad inanellare giri veloci per cercare di annullare i 5 secondi di penalità che gli verranno aggiunti al suo tempo finale.
Per poco meno di due decimi riesce a stare davanti a Charles Leclerc e dovrà solo arrendersi a Piastri. La squalifica delle due McLaren lo faranno salire sul podio virtuale per la terza volta nella stagione. Certo non è come farlo per davvero davanti ad un pubblico in delirio e con la tua squadra sotto il podio per celebrare insieme, ma c’è un particolare che può far sorridere Toto Wolff, che nelle dichiarazioni questa volta è stato deciso dicendo che "sì, è stato un weekend perfetto pur nelle difficoltà". Russell fa il suo miglior giro al 50esimo passaggio con 1:34.592 mentre Kimi al 48esimo segna il suo "best" in 1:33.998. Il "ragazzo" ha aggiunto un altro step importante nell’apprendimento in una gara tutta in salita. Come gestirsi emotivamente e come gestire le gomme sino alla fine ed il traguardo più ambito sembra essere sempre più vicino.