Formula 1, GP Russia: l'analisi tecnica della gara

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Cristiano Sponton

GP Russia 2017 (foto: Getty Images)
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Undercut impossibile per Ferrari? Perché Vettel non è riuscito a superare Bottas? Cosa ci aspettiamo per la prossima gara a Barcellona? Ecco le risposte, nei numeri della gara di Sochi

Prima vittoria in carriera per Bottas che è riuscito a sfruttare l’unica arma che aveva a disposizione per riuscire a battere una Rossa molto competitiva: la partenza. Grazie ad un ottimo start e alla miglior velocità di punta della W08 è riuscito a “bruciare” Vettel molto prima della staccata. Velocità di punta Mercedes non solo dovuta alla potenza della Power Unit ma anche ad una vettura con più efficienza aerodinamica che utilizza meno ala rispetto alla Ferrari (quindi minor resistenza all’avanzamento).

Il primo stint: undercut impossibile

Vettel, seppur scattato molto bene, ha badato più a proteggere l’interno della pista lasciando la zona esterna completamente libera, e, proprio lì, si è infilato il pilota finlandese della Mercedes. Bottas ha attaccato molto nei primi giri riuscendo a costruire un buon vantaggio sulla SF70H. La forza della Ferrari è uscita alla distanza, verso la fine del primo stint, quando la SF70H era più veloce della Mercedes ma il distacco rimediato nella prima parte di gara non ha permesso al muretto di tentare la carta dell’undercut. Nessun errore strategico da parte di Maranello semplicemente il gap che avevano dal leader non permetteva questa azione. Per tentare un undercut, chi segue, deve avere un gap inferiore ai 2s. Cosa mai successa in questa prima parte di gara, in quanto, il muretto anglo-tedesco notando le difficoltà di Bottas con gli pneumatici, lo ha richiamato prontamente ai box, anticipando il possibile undercut che il muretto rosso stava già pregustando.

La gestione delle gomme

In questo primo stint tutti i piloti, hanno sofferto di problemi di blistering all’anteriore sinistra (causa principale è dovuta alla lunga curva 3) ma la Ferrari è riuscita a gestirlo nel migliore dei modi riuscendo ad allungare molto lo stint con tempi ottimi in linea con quelli che stava realizzando Bottas con le Super Soft fresche. Bottas, invece, dopo aver spinto molto nelle prime fasi di gara ha accusato un decadimento prestazionale. Se osserviamo il grafico in basso che mette in comparazione il 1°stint di Bottas con quello di Vettel possiamo vedere che, fino al giro 22, il pilota finlandese, salvo rari giri, è stato costantemente più veloce rispetto al tedesco. Dal giro 22 i tempi di Bottas sono saliti repentinamente. Quelli di Vettel, invece, sono saliti in modo meno consistente per poi scendere nuovamente fino al momento del pit stop. Anche analizzando la linea di tendenza si nota chiaramente che quella di Bottas è in salita mentre quella di Vettel è in discesa a dimostrazione di quanto sappia ben sfruttare le gomme questa SF70H (qui il dizionario della Formula1: tutto sugli pneumatici)

La pressione su Bottas, ma la perdita di carico…

Per la Ferrari l’unica possibilità per cercare di mettere pressione a Bottas è stata quella di allungare molto in 1°stint e cercare di forzare molto nel 2° stint sfruttando degli pneumatici super soft più “freschi” rispetto a quelli del finlandese. Forcing che c’è stato e Vettel è arrivato al termine della gara in scia a Bottas senza mai riuscire a tentare l’attacco. Quando la SF70H si portava ad un gap vicino ad 1 s, la vettura, soffriva molto nel settore 2 e 3 a causa della perdita di carico che si riscontra quando si segue a distanza ravvicinata chi ti precede. Bottas ha condotto una corsa perfetta soprattutto nella gestione gara dato che non disponeva della vettura più veloce ma, nonostante questo, è riuscito a portare a casa una splendida vittoria. Unico errore è stato il bloccaggio in curva 13 che, sicuramente, gli ha creato qualche problema di vibrazione dell’anteriore ma che è riuscito a gestirlo nel migliore dei modi (qui il dizionario della Formula1: tutto sull'aerodinamica). 

La Ferrari c’è e l’analisi degli stint lo dimostra

Per la Ferrari il secondo e terzo posto ottenuti da Vettel e Raikkonen rappresentano una mezza sconfitta in quanto, la SF70H, quest’oggi, era la vettura più veloce in pista. Dopo la prima fila tutta rossa di ieri e vedendo le prestazioni della vettura era lecito aspettarsi una vittoria che sarebbe stata anche piuttosto semplice se Vettel avesse girato in testa alla prima curva. Che la SF70H fosse molto performante lo possiamo notare anche analizzando il passo tenuto dai piloti nei singoli stint di gara. 

A Barcellona per avere delle risposte

Il bicchiere mezzo pieno per la Ferrari, specialmente per Vettel, è dovuto al fine settimana completamente anonimo di Hamilton che ha permesso al pilota tedesco di allungare nel mondiale piloti. Nel mondiale costruttori Mercedes si è portata nuovamente al comando.

Ora il circus si sposterà a Barcellona, gara fondamentale, che ci farà capire come potrà evolvere la stagione in quanto sono attesi grossi sviluppi sulle monoposto. Ferrari dovrà cercare di lavorare molto sull’efficienza aerodinamica in quanto per generare carico sta utilizzando delle ali posteriori piuttosto cariche. Maggior resistenza all’avanzamento che a Maranello stanno compensando grazie ai tantissimi cavalli di cui dispone la Power Unit in versione 2017.

Mercedes, invece, dovrà cercare di comprendere nel migliore dei modi la W08 che, in questo inizio di stagione, è sembrata essere una vettura veloce ma molto difficile da assettare. Oltre a questo, gli anglo tedeschi, dovranno capire veramente gli pneumatici dato che, in questo campo, la Ferrari è sicuramente davanti. Si preannuncia un proseguo di stagione molto interessante con una lotta molto intensa tra questi due team. Vediamo se riuscirà ad inserirsi, nelle posizioni che contano, anche la Red Bull.