GP Giappone, Vettel: "Mondiale compromesso? Non ci vuole un genio..."

Formula 1
Sebastian Vettel si è ritirato dal GP del Giappone (Twitter)

Il tedesco della Ferrari deluso dopo l'ennesima domenica nera e il ritiro a Suzuka: "Ho avuto un problema già nel giro di formazione. Non serve un genio per capire che il Mondiale è andato. Ora un po' di riposo in vista delle ultime quattro gare"

LA CRONACA DELLA GARA

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Non getta la spugna, ma Sebastian Vettel è consapevole che da qui ad Abu Dhabi servirà un'impresa mai riuscita per portare a casa il titolo mondiale. La campagna asiatica della Ferrari finisce nel peggiore dei modi, con il ritiro all'11^ giro del tedesco, dopo essere rientrato al 5^ richiamato dal team per un problema sulla monoposto. L'ufficialità del guaio tecnico arriva direttamente dal box Ferrari: rottura di una candela di accensione. Al tedesco era già successo in Bahrain nel 2010, quando correva con la Red Bull. E' un Seb molto tirato quello che si presenta davanti ai microfoni: "Credo ci sia stato un piccolo problema che ha causato tutto questo - ha detto Vettel -. Abbiamo cercato di resettare tutto per sistemare la situazione, ma già in partenza non avevo potenza, anche nel giro di formazione". Per la Ferrari, l'ennesimo weekend da incubo: "Non avremmo potuto fare molto, purtroppo non è stata la nostra giornata - ha spiegato Seb -. Il team è stanco, siamo tutti stanchi e dobbiamo riposarci un po’. Ora ci serve anche una pausa per capire e fare al meglio le ultime 4 gare". La rincorsa di Vettel a Hamilton sembra ormai compromessa, con 100 punti ancora a disposizione da qui alla fine del Campionato e ben 59 lunghezze di ritardo dal britannico della Mercedes: "Mondiale compromesso? Ma certo, non c’è bisogno di un genio in matematica per capirlo. E’ un momento critico ma fa parte del nostro lavoro, devo proteggere il team". 

Seb come Schumi e Alonso

E’ il trentunesimo ritiro in Formula 1 per Vettel: nel GP del Giappone gli era accaduto prima d’ora soltanto nel 2007, quando si correva a Fuji. In era recente, si tratta del quinto ritiro che potrebbe risultare decisivo ai fini del Mondiale. Nel 1998 Schumacher arrivava in Giappone, ultima gara dell’anno, a -4 da Hakkinen (McLaren). Dopo una brutta partenza, il tedesco stava effettuando una grande rimonta, ma fu costretto al ritiro dallo scoppio della sua posteriore destra: Hakkinen vinse gara e Mondiale. Schumi abbandonò le speranze di titolo ancora una volta in Giappone nel 2006 (vs Alonso), mentre per Massa fu fatale il ritiro in Ungheria nel 2008: il brasiliano perse punti fondamentali nella lotta con Hamilton. Nel 2012 a Suzuka, Alonso sulla Rossa guidava il campionato con 29 punti su Vettel (Red Bull). Lo spagnolo però fu costretto al ritiro a causa di un incidente al via con Raikkonen, che ancora guidava la Lotus. Vettel vinse, si portò a -4 dallo spagnolo in classifica e a fine anno conquistò il Mondiale.

Raikkonen: "Una Ferrari strana..."

Questo il pensiero di Kimi Raikkonen, quinto al traguardo dopo un'ottima rimonta: "Oggi la posizione di partenza non era ideale - ha detto il finlandese -. Sono scattato abbastanza bene con le gomme Soft e al primo giro ho cercato di recuperare: ma nel tentativo di superare una Renault sono andato largo e ho perso posizioni, così ho dovuto ricominciare da capo. Il feeling con la macchina è stato un po’ strano per tutta la gara, non era bilanciata perfettamente: in alcuni giri andava bene e in altre era più difficile da guidare. Su questa pista è difficile stare in scia a un’altra macchina: ne abbiamo passate diverse, ma eravamo troppo lontani da quelle di testa. Alla fine, il risultato non è proprio il massimo". Raikkonen è stato anche interpellato sul problema alla candela che ha compromesso il GP di Vettel: "Non so cosa sia successo: negli ultimi anni abbiamo fatto tanti progressi, ma adesso, per chissà quale ragione, sembra che i problemi tecnici escano dal nulla - ha spiegato Kimi -. E’ strano: le macchine vanno benissimo e poi, alla domenica, accade qualcosa di inaspettato. Su questo fronte dobbiamo ancora lavorare; poi daremo il massimo fino all’ultimo giro dell’ultima corsa e vedremo come va a finire".