Formula 1, GP Baku. Alla scoperta dei segreti del volante di Vettel

Formula 1

Paolo Filisetti

Vettel in pista a Baku (foto: Sutton Images)

La complessità delle attuali monoposto di F1 è fotografata fedelmente dai loro volanti. Questi non svolgono più la sola funzione di sterzo; infatti, sono l’interfaccia tra il pilota e le funzioni della vettura. Grazie alla disponibilità della Ferrari andiamo a scoprire tutti i segreti dello "steering wheel" di Sebastian Vettel. Il GP di Baku  è in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD e con Sky Q vivi anche l'incredibile definizione del 4K HDR

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La guida di una F1 è diventata, nel tempo, meno fisica, nonostante le monoposto dal 2017, rispetto a quelle precedenti siano di più impegnative, per le maggiori accelerazioni laterali e in frenata, oltre che per l’elevato carico aerodinamico generato. Richiedono un’elevata concentrazione, focalizzata su quanto accade in pista e sulla gestione dei vari parametri, talvolta eseguendo istruzioni ricevute via radio dai box. Intuibile l’importanza del volante nell’assicurare il controllo della situazione: mantenimento del livello di attenzione, facilità di memorizzazione dei comandi, frequenza del loro utilizzo, ergonomia, sono questi i fattori in gioco nelle scelte di ciascun pilota, per definirne il layout.

Quella di Baku, è una prova difficile per il livello di attenzione richiesto, sia per la conformazione del circuito sia per la vicinanza delle barriere di sicurezza. Le elevate prestazioni delle attuali monoposto permettono di raggiungere velocità elevatissime nei lunghi rettilinei, nondimeno, la larghezza delle vetture complica la situazione (specificamente nella curva 8). Ci pare dunque appropriato, scoprire i segreti “dell’ufficio dei piloti” e, grazie alla disponibilità della Ferrari, abbiamo effettuato un’analisi del volante della SF71H di Sebastian Vettel. Da questa, emerge cosa sia prioritario per il pilota tedesco ed il suo metodo di memorizzazione dei vari comandi.

Nella parte superiore sinistra, è posto il pulsante N della folle, accanto ad esso troviamo il C per gestire il livello di carica dell’ERS e di seguito il pulsante rosso RADIO.

Sul lato destro i pulsanti (10 -) e (1+) che scorrono i menù del display verso il basso e verso l’alto. Il comando P inserisce il limitatore di velocità nei box (e fa comparire la scritta PIT LIMITER SUL DISPLAY con la velocità di percorrenza pre-impostata della corsia box).

Il pulsante K2 determina una modalità di utilizzo della MGU-K preimpostata per Vettel. Affianco seguono la rotella gestione differenziale a centro curva e la rotella verticale freno motore. Il pulsante OIL, invece aziona la lubrificazione supplementare per mezzo di una pompa elettrica.

La rotella verticale a sinistra del display gestisce il differenziale in uscita curva. La rotella orizzontale BS, la ripartizione di frenata accanto alla manopola strategie di carica dell’ERS o meglio di carica e trasmissione energia. Questa funziona accoppiata al manettino GRIP, di fatto sono strategie della parte elettrica dell’ibrido. Il manettino mappe motore ENGINE, lavora con quello centrale in basso che gestisce varie modalità dell’ICE. Possiamo notare WU (warm up), PSH+ (pre start heating +), PSH0 (pre start heating 0 ) e BOX (modalità accensione motore static). La rotella verticale TRQ, gestisce la coppia motrice

Il grande manettino rotatorio centrale e quello in basso a destra sono interruttori multifunzione. Ad esempio: SPK gestisce anticipo accensione candele, Turbo (pressione waste gate) vi sono poi programmi di recovery pre-impostati A, B, ecc. Sul manettino piccolo controlli ERS,  REC recovery, MIX,  ecc. 

Posteriormente si notano in primissimo piano lo stacca volante rapido (color ottone), la leva del cambio basculante (paddle) per salire e scendere di marcia, la singola leva per la frizione in basso. La leva addizionale piccola in alto è quella che Vettel adopera in partenza escludendo, quando è azionata, la leva bassa frizione. Ciò proprio perché il regolamento dall’Austria 2016 consente la presenza di 2 leve frizione, ma con l’automatica reciproca esclusione nella procedura di partenza.