Il britannico della Mercedes ha vinto all'Hungaroring gestendo per quasi 70 giri la gara. Ha vissuto di "rendita" grazie al grande giro che nel sabato delle qualifiche gli è valsa la pole position. C'è l'allungo in classifica su Vettel, ma la Ferrari sa bene che la SF71 H vale di più e può fare di più
Il vero capolavoro Lewis Hamilton lo ha fatto in qualifica. Un gran giro che in gara gli ha poi permesso di gestire nel migliore dei modi prima la partenza e poi i settanta giri praticamente sempre davanti escluse le poche tornate aspettando il pit stop di Sebastian Vettel. E' in maniera indiscussa lui il vincitore di queste ultime due gare senza respiro prima della pausa estiva. E non solo perché le ha chiuse entrambe davanti a tutti e quindi ha fatto bottino pieno. In Germania era scattato quattordicesimo per un problema tecnico avuto in qualifica, qui partiva contro ogni pronostico essendo una pista dove, fino all’arrivo della pioggia sabato, sembrava scontato vincesse Vettel. Perfetto, sempre, a leggere e interpretare qualsiasi tipo di situazione, adesso Lewis va in vacanza con 24 punti di vantaggio sul ferrarista. La Mercedes dieci sulla Ferrari. Nonostante la rossa, in questo momento, sia indubbiamente una monoposto bilanciata, forte e soprattutto finalmente veloce in qualifica. Là dove è mancata in Ungheria. Per recuperare il team italiano ha provato a giocare la carta delle strategie diverse, Vettel si è preso subito la posizione su Raikkonen ma poi si è pasticciato anche al pit stop del tedesco. Solo il doppio sorpasso dei due ferraristi su Bottas alla fine della gara ha riportato entrambi sul podio. Questa macchina vale di più. E con questa macchina si deve fare di più. Ne sono consapevoli tutti, che la seconda parte di stagione sarà intensa come la prima.