Tutto quello che c’è da sapere per prepararsi al meglio per il weekend di Monza. Dalle caratteristiche del circuito agli assetti, dall’impegno della Power Unit a quello dei freni, fino alle scelte delle mescole dei pneumatici per i top driver
GP d’Italia è in diretta su Sky Sport F1 e Sky Sport Uno e in streaming su Skysport.it. La gara domenica 2 settembre alle 15.10 (pre dalle 13.30)
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INTERVISTA ESCLUSIVA A VETTEL ‘L’ITALIANO’: “RITIRARMI IN FERRARI? PERCHE’ NO”
Dopo la prova di forza della Ferrari sul tracciato di Spa, il circus della Formula 1 si sposta in Italia sullo storico tracciato di Monza dove il Team di Maranello vorrà regalare un altro successo ai tantissimi tifosi. Con la vittoria in Belgio, Vettel è riuscito a recuperare punti preziosi su Hamilton, portando il gap a 17. Nei costruttori, sono 15, invece, le lunghezze da recuperare dal team italiano su quello anglo-tedesco.
Un circuito dove la Power Unit fa la differenza
Il tracciato brianzolo misura 5793m e, a differenza di quello belga, è da bassissimo carico con le monoposto che correranno molto scariche aerodinamicamente senza cercare nessun compromesso dato che tutti i settori sono piuttosto veloci. Il circuito è molto sensibile alla potenza visto che 10 cv equivalgono, secondo le simulazioni, a circa 0,19s al giro. Al contrario non è molto sensibile al peso perché 10 kg comportano una perdita di soli 0,14 s al giro.
Il primo settore è composto da due lunghi rettifili collegati tra loro da una variante piuttosto lenta. Per essere veloci in questo tratto di tracciato sarà fondamentale avere una Power Unit molto potente ed una monoposto molto performante in trazione con un ottimo bilanciamento in frenata. Il rettifilo principale misura 1350m e le vetture lo affrontano in 15s completamente a full gas.
Il settore centrale del circuito brianzolo è senza dubbio quello più tecnico con curve “storiche” come la variante della Roggia e le due curve di Lesmo. In questa parte di pista sarà importante avere un corpo vettura che genera tanto carico aerodinamico visto che tutti i piloti utilizzeranno ali piuttosto scariche per essere veloci sui dritti.
Anche il terzo settore è composto principalmente da rettilinei con solo due curve: la Variante Ascari e la Parabolica, una lunga curva a destra che porta le monoposto sul rettifilo del traguardo. Settore in cui servirà tanta velocità di punta e carico per affrontare nel miglior modo possibile le curve. Oltre alla Power Unit saranno fondamentali gli pneumatici che dovranno garantire il giusto grip alla monoposto. Per questo sarà importante riuscire a sfruttarli nella giusta finestra di funzionamento senza portarli in overheating con conseguente perdita di grip.
Gli assetti: ali scariche per un’elevata velocità massima
Il circuito di Monza è senza ombra di dubbio un tracciato da basso carico aerodinamico e quindi vedremo le vetture in pista con ali posteriori molto scariche. Più una monoposto riesce a generare carico deportante dal corpo vettura, più potrà scaricare le proprie ali per avere velocità massime più elevate.
L’ala mobile, su questo tracciato, è poco efficace viste le ali molto scariche che vengono utilizzate dai team. Viene utilizzata in due punti: sul Rettifilo Principale e tra Curva del Serraglio e Variante Ascari.
La Power Unit: molto importante l’MGU-H
Monza è un circuito molto esigente per le Power Unit e sarà molto importante avere delle unità elettriche molto efficienti per non stressare ulteriormente la parte endotermica. Power Unit che, a partire dal cambio regolamentare dello scorso anno, vengono ulteriormente stressate rispetto al passato a causa dell’aumento della resistenza all’avanzamento e del carico deportante generato. Sarà fondamentale riuscire a generare gran parte dell'energia elettrica tramite MGU-H perché, a Monza, pur essendoci delle importanti frenate, non si recupererà tanta energia da MGU-K.
Dalle simulazioni Magneti Marelli emerge che, tramite MGU-K, sarà possibile recuperare 612 kJ al giro, mentre, da MGU-H l’energia recuperata è stimata in circa 3305 kJ. Valori piuttosto elevati che fanno in modo che la propulsione elettrica su questo circuito valga ben 3,5 s al giro con un aumento di velocità massima di quasi 20 km/h.
Monza da bollino rosso per i freni
Oltre ad essere una pista di motore, Monza è anche un tracciato in cui l’impianto frenante è messo a dura prova. È un tracciato unico nel panorama del mondiale dove si raggiungono velocità di punta molto elevate con decelerazioni piuttosto impegnative. I tecnici Brembo utilizzano una scala che va da 1 a 10 per classificare l’impegno dei freni in ciascuno dei circuiti del mondiale e, quello di Monza, viene valutato con un punteggio pari a 8 e ciò significa che è una pista molto impegnativa per l’impianto frenante.
A causa dell’elevata velocità media che comporta più raffreddamento, è necessario regolare bene la ventilazione in modo tale che questa non sia eccessiva e raffreddi troppo i dischi rendendoli meno efficaci.
Pneumatici: Ferrari aggressiva, Mercedes conservativa
Il tracciato sollecita le gomme sia in senso longitudinale in frenata che in laterale in trazione, percorrendo le curve veloci. A differenza della lunghissima pista di Spa dove gli pneumatici vengono sollecitati lateralmente, a Monza agiscono sulle gomme importanti forze longitudinali, specie in frenata e in trazione nelle due chicane. E se le velocità medie sono elevate, quelle in curva sono ragionevolmente basse, riducendo al minimo il consumo delle gomme. Per questo negli ultimi anni si sono viste gare a singola sosta.
Pirelli ha deciso di utilizzare le stesse mescole della stagione 2017 e cioè le Super Soft (rosse), le Soft (gialle) e le medie (bianche). Ricordiamo che le Super Soft sono considerate delle gomme Low Working Range mentre le Soft e le Medie sono delle High Working Range. Questi termini inglesi stanno a significare che le gomme Super Soft funzionano in una finestra di funzionamento relativamente bassa mentre le Soft e le medie hanno bisogno, per rendere nel migliore dei modi, di temperature più alte. Ecco i dati della finestra di funzionamento degli pneumatici che saranno utilizzati a Monza.
· SuperSoft: compound low working range (90-110°C)
· Soft: compound high working range (105-135°C)
· Medium: compound low working range (110-140°C)
Se andiamo ad analizzare le scelte fatte dai singoli team possiamo notare che Mercedes e Red Bull porteranno 8 set di gomme SuperSoft con il pilota olandese che ha sacrificato un set di gomme rosse per portare sul circuito italiano ben 5 set di Soft.
Ferrari, Force India, Haas e Sauber, hanno optato per una strategia aggressiva privilegiando le mescole più morbide in modo da preparare nel migliore dei modi la qualifica che sarà cruciale per ottenere un ottimo risultato in gara. Il tedesco della Scuderia di Maranello disporrà di un set in più di gomme Medium che probabilmente userà durante le simulazioni del passo gara nelle Prove Libere. Anche a Monza scelta conservativa per le McLaren che porteranno solamente 7 set di SuperSoft, privilegiando le gomme gialle.
Ferrari: è la vera favorita a Monza?
La Ferrari si presenterà a Monza come la monoposto da battere dopo la dimostrazione di forza che abbiamo visto a Spa. Se andiamo ad analizzare il primo e terzo settore del tracciato di Spa è innegabile che la SF71H sia stata la più veloce, specialmente in qualifica, e questo fa pensare che sarà molto dura batterla su questa pista. Pista che dovrebbe esaltare le caratteristiche della Rossa che è ormai superiore a Mercedes a livello di potenza ed efficienza aerodinamica, senza dimenticare la trazione, che a Spa è stata un vero punto di forza per la monoposto di Maranello.
Mercedes, secondo quanto ammesso da Toto Wolff nel post GP di Spa, porterà in pista delle importanti evoluzioni a livello aerodinamico e meccanico per cercare di contrastare la forza della Rossa.