Formula 1, GP Singapore. Vettel: "Sono io il nemico di me stesso"

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Nel giovedì di Singapore, il pilota della Ferrari parla dell'avvicendamento tra Raikkonen e Leclerc per il 2019: "Charles giovane? Se si ha talento e si è veloci l’età non conta. Kimi un amico, lo rispetto e sono un po' triste". Poi spiega quelle che potrebbero essere le insidie per il rush finale del Mondiale: "Dipende da noi"

SINGAPORE, LA CRONACA DEL GRAN PREMIO

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Nel giovedì di Singapore, oltre alla consueta conferenza stampa piloti, sono arrivate anche le parole di Sebastian Vettel, che a Marina Bay cerca il riscatto dopo Monza e lasciare aperto il Mondiale che ora vede in testa Lewis Hamilton con un vantaggio di 30 punti sul tedesco della Ferrari. Per concludere, parlando della possibilità di centrare il mondiale Sebastian ha sostenuto: "Hamilton è l’uomo da battere - ha detto Seb - però sono io il mio nemico. Solo pensando a noi e facendo tutto bene potremo portare a casa il titolo".

Sull'avvicendamento Raikkonen-Leclerc

"Per adesso non penso a cosa accadrà l’anno venturo" ha affermato il pilota tedesco rispeondendo alle prie domende sull'arrivo di Charles Leclerc. "E' comunque una grande opportunità per Charles. Essendo nel programma junior della scuderia da tempo, è positivo che possa progredire. Se si ha talento e si è veloci l’età non conta. Kimi ne è la dimostrazione. Come detto Charles si merita questa opportunità, ma non è il momento di focalizzarsi sul prossimo campionato".

Sul rapporto con Raikkonen

"Per me è un amico, con lui non ci sono mai state incomprensioni e il rispetto è reciproco. Sono dunque un po' triste. Con Leclerc le dinamiche saranno differenti, l’obiettivo invece resta aiutare la Scuderia", ha detto invece sull'argomento Raikkonen.

Sulla precedente gara a Monza

Vettel è anche tornato sul GP d'Italia, gara che praticamente dal via lo ha costretto a recuperare dal fondo griglia: "Non è stato bello quello che è successo, ma almeno sono riuscito a continuare e a chiudere a punti. E' stata una delusione, tuttavia è giusto guardare avanti. Poi, è normale che in alcuni round si senta che si poteva fare meglio. Fino ad ora il mio GP più brutto è stato la Germania. Avrei voluto vincere, ma è andata come è andata. Ciò che conta è aver capito e spiegato subito cosa non ha funzionato".