Formula 1, Ricciardo dopo il ritiro in Messico: "Non voglio correre le prossime due gare"

Formula 1

Ennesimo ritiro nella sua ultima e travagliata stagione in Red Bull. Dopo i problemi in Messico e con un podio sfuggito, l'australiano sbotta: "Non ho più parole". E annuncia di non voler correre in Brasile e ad Abu Dhabi. Horner: "Mi scuso"

FOTO. HAMILTON V, I TITOLI - NUMERI E RECORD

I MOMENTI CHIAVE DELLA STAGIONE

Deluso e frustrato. Daniel Ricciardo quasi non ci crede che la RB14 lo abbia abbandonato un'altra volta, anche in Messico e in una gara dove il podio sembrava una possibilità più che concreta. Poi, al giro 62, la Red Bull si ferma. L'australiano va via in scooter osservando la macchina, la stessa che il giorno prima gli aveva consegnato la pole, e scuotendo la testa. "Non ho più parole, non ho più parole - dice a Sky Sport F1 - anche la partenza è stata uno schifo. Ci vediamo l’anno prossimo, io non voglio correre le prossime due gare". Davvero non ci sarà in Brasile e Abu Dhabi? E' una possibilità a questo punto, anche se dal Ricciardo professionista ci si aspetta uno sforzo in più prima di congedarsi definitvamente dalla Red Bull e passare alla Renault. Quello in Messico è stato per Ricciardo è l’ottavo ritiro stagionale, eguagliato Alonso come pilota con più ritiri nel Mondiale 2018.

E Horner... 

"È una grandissima vittoria di Verstappen, sono davvero soddisfatto. Sabato era deluso ma è stato ricompensato - ha detto il team manager Chris Horner -. Ora il dispiacere è tutto per Daniel, quindi è una sensazione di dolce e amara per noi. Non saprei cosa dire a Ricciardo se non che ci dispiace. Chiedo scusa, la macchina andava bene, dovremmo sicuramente modificarla dopo la gara, ha fatto un grandissimo gran premio, la strategia è stata perfetta e penso che sarebbe riuscito anche a tener dietro Vettel. Sono davvero deluso per lui. E’ un momento durissimo per lui, è un ragazzo molto in gamba, è un grandissimo pilota, mancano ancora due gare e sono sicuro che darà tutto per ottenere grandi risultati. La nostra power unit era competitiva perché siamo in un'altitudine molto elevata e i motori vengono privati di ossigeno. Per cui i valori vengono molto ravvicinati. Questo ci permette di sfruttare i benefici dei nostri telai e dei nostri piloti. Grande lavoro del team oggi, grande strategia, ottimi pit stop, peccato soltanto di non avere entrambi sul podio. E’ incoraggiante vedere i progressi che sta compiendo la Honda, e si vede nei giorni in cui non abbiamo problemi col motore".