Una falsa partenza della Ferrari nel Mondiale di F1, quasi come è successo qualche volta allo sprinter Usain Bolt. Tanta delusione e un risultato, il quarto posto di Vettel e il quinto di Leclerc, che non era immaginabile dopo i test di Barcellona. Ora serve una pronta reazione. La vittoria di Bottas è come la ribellione del gladiatore Spartaco
La Ferrari come Usain Bolt, ma nella versione peggiore: quello che qualche volta sbagliava al via. È stata una partenza falsa o, se preferite, in retromarcia. In Australia francamente nessuno si aspettava una Rossa così in imbarazzo, mai competitiva da venerdì a domenica, alle prese con problemi dalle gomme al motore e fino agli assetti. Insomma, inutile nasconderlo, una grande delusione. Soprattutto alla luce di quello che avevano indicato in modo truffaldino i test pre campionato di Barcellona. Ora serve una reazione immediata perché la Mercedes ha dimostrato di essere in grande spolvero con la novità, dopo oltre un anno, del ritorno al successo di Bottas. È un po' la rivincita e la ribellione di Spartaco, il gladiatore-schiavo, il maggiordomo che si rifiuta di continuare a portare la colazione la colazione in camera al capitano. Hamilton non l'ha presa benissimo, ma magari la Ferrari avesse questi problemi. Però è anche vero, e questo a maggior ragione con Bottas in testa alla classifica, che chi ha vinto in tempi recenti a Melbourne non ha conquistato il Mondiale. Quindi possiamo continuare a sperare. Forse.